Televisione in streaming: quanti italiani la guardano?

Alla grande tra gli under 35

Nel corso del 2022 il 72% degli italiani ha guardato programmi televisivi in streaming.

Fra i maggiori fan dello streaming ci sono i giovani: lo usa l'85% di coloro che hanno tra 18 e 34 anni.

Inoltre è prevedibile che il graduale miglioramento delleconnessioni al web in tutto il Paese possa spingere sempre più in questa direzione. Ciò creerà anche la necessità di avere un buon collegamento a Internet nelle abitazioni, contando sulle tante offerte e sulla possibilità di fare comparazioni online.

Governare il trend

L'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM, autorità amministrativa indipendente) ha avviato una consultazione per cercare di governare questo trend.

Una tendenza incoraggiata negli ultimi anni dai contraccolpi della pandemia, che hanno spinto molte persone a consumare molto di più la TV in streaming, favorendo un cambio di abitudini nel mercato televisivo.

La ricerca

I dati e le percentuali sull'accesso a questo forma di intrattenimento televisivo in Italia sono frutto di una ricerca condotta da The Trade Desk, piattaforma globale indipendente di media buying per l'Internet aperto, e YouGov, società internazionale di ricerche di mercato e analisi dei dati.

Over 55 vecchio stile

Il report svela che il 48% di coloro che scelgono di guardare contenuti in streaming dedica fino a due ore al giorno ai propri programmi preferiti.

Il 93% li guarda sul televisore, una parte usa anche smartphone, tablet e computer portatili (lo fa in particolare più della metà di coloro che hanno fra 18 e 34 anni, i quali apprezzano molto le tante chance offerte da questo tipo di fruizione).

Solo gli over 55 preferiscono ancora la TV tradizionale.

Cambia anche la pubblicità

In generale, nel 2022 il 47% degli spettatori italiani ha trascorso più tempo in streaming e il 49% è stato meno davanti alla TV normale.

Sul fronte dello sport, il 53% ha scelto streaming, catch-up TV (le persone prima si godono il contenuto televisivo, poi ne discutono sui social o postano pareri sui social network) e video online per godersi la programmazione.

Si tratta di una situazione che sta rivoluzionando anche le scelte degli inserzionisti pubblicitari, che devono fare i conti con un pubblico che non è più raggiungibile solo ed esclusivamente attraverso spot in televisione.