Cosa sono i bitcoin e come mai valgono così tanto
15 feb 2021 | 4 min di lettura | Pubblicato da Marco B.
Quanto vale il bitcoin, la criptovaluta di cui tanti hanno sentito parlare ma che pochissimi conoscono davvero? Moltissimo: per esempio, per comprare 1 bitcoin (sì, proprio uno) alle ore 11,10 del 15 Febbraio 2021 occorreva sborsare ben 39.364,28 euro.
Il 7 Febbraio valeva "solo" 32.000 euro; il 27 Gennaio "appena" 25.000. In compenso nel Dicembre 2015 costava 340 "miseri" euro.
Salite e discese
Cifre che sicuramente fanno brillare gli occhi di parecchia gente, al pensiero che, se avessero acquistato 10 bitcoin nel 2015 per 3400 euro, ora avrebbero in tasca una somma che, al cambio attuale, varrebbe quasi 400.000 euro. Però bisogna sapere che con altrettanta velocità quel singolo bitcoin acquistato il 15 Febbraio tra una settimana potrebbe valere un quarto, se non molto ma molto meno. Insomma, attenti a non farvi illudere e, se proprio volete rischiare, cercate di capire bene quello che state facendo.
Quando è nato
Partiamo dall'inizio. Dunque, il Bitcoin (simbolo: ₿, codice: BTC o XBT) è un sistema di pagamento mondiale creato nel 2009 da un anonimo inventore (o gruppo di inventori), conosciuto con lo pseudonimo "Satoshi Nakamoto". Come si legge sul sito della Consob (la Commissione nazionale per le società e la Borsa), "tra le più significative applicazioni della tecnologia digitale al settore finanziario spicca la nascita e la diffusione delle criptovalute (o valute virtuali)"; la più nota è proprio il bitcoin (ma in giro oggi ce ne sono almeno 2.000).
Cos'è la criptovaluta
Consob spiega che "il termine si compone di due parole: cripto e valuta. Si tratta quindi di valuta 'nascosta', nel senso che è visibile/utilizzabile solo conoscendo un determinato codice informatico. ... Non esiste in forma fisica..., ma si genera e si scambia esclusivamente per via telematica". E succede - attenzione! - senza che ci sia alcun organo statale di controllo o l'intermediazione di una banca. "Non è pertanto possibile trovare in circolazione dei bitcoin in formato cartaceo o metallico. La criptovaluta, ove ci sia consenso tra i partecipanti alla relativa transazione, può essere scambiata in modalità peer-to-peer (ovvero tra due dispositivi digitali direttamente, senza necessità di intermediari) per acquistare beni e servizi (come fosse moneta a corso legale a tutti gli effetti)".
È una miniera d'oro?
Nell'immaginario del cittadino comune, non esperto di finanza, il bitcoin potrebbe essere dunque considerato una miniera d'oro alla portata di chiunque abbia qualche soldo (tradizionale) da parte. Però in realtà l'opportunità - per chi non è un genio degli investimenti - rischia di diventare una trappola (e spesso anche i geni ci rimettono alla grande). Quindi sarebbe meglio che una persona normale non si avventurasse in questo campo minato, visto che grandi e piccoli capitali possono volatilizzarsi in un battibaleno.
Nel portafogli virtuale
Come si comportano gli esperti nel settore? Chi vende o compra bitcoin, non essendoci alcuna banca come intermediaria, tiene la criptovaluta, ovviamente in formato digitale, su un portafogli (wallet) virtuale, che si trova nel suo computer e in una piattaforma situata nel web. Al wallet corrisponde un codice, simile al normale Iban, che identifica in modo inequivocabile e certo il conto. Poi i bitcoin si scambiano con chi li usa e accetta: tra privati, su siti specializzati e anche scambiando (attraverso alcuni sportelli ATM) euro per bitcoin, destinati poi a finire sul proprio wallet. Inoltre su alcune carte di credito virtuali si può creare un conto con la criptovaluta.
Quali sono i dubbi
Il problema consiste nel fatto che l'assenza del sistema bancario tradizionale (che alcuni detestano, ma per fortuna ha ancora una sua utilità) come garante delle transazioni crea seri problemi sul fronte della sicurezza e della trasparenza. Dubbi che restano nonostante i fan super-tecnologici siano convinti di andare sul sicuro, grazie alla sofisticata piattaforma Blockchain basata sulla crittografia che governa il sistema delle criptovalute.
Con chi prendersela
Tuttavia, ammesso e non concesso che il sistema di compravendita e di custodia sia super sicuro, l'investimento in bitcoin e altre criptovalute resta molto rischioso, soprattutto per chi non conosce benissimo quel mondo complicato. Anche perché, quando va male, è difficile trovare qualcuno con cui prendersela.
Investimento ad alto rischio
Insomma, questa criptovaluta non può essere considerata una moneta normale. È semmai un sistema di investimento: molto affascinante (lo dimostra la corsa all'acquisto negli ultimi mesi col conseguente aumento vertiginoso del valore) ma ad altissimo rischio.
Essere consapevoli
Detto questo, se proprio volete comprarvi 1 bitcoin, non vi resta che prepararvi a sborsare, in questo periodo, quasi 40.000 euro, per poi incrociare le dita. Il suo valore potrebbe arrivare a 60.000 euro in qualche giorno, come crollare del 90% in altrettanti giorni. Meglio saperlo prima.
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