Banda larga: ecco quanta velocità deve essere garantita

La velocità nominale

Con il termine velocità nominale si fa riferimento alla velocità di picco (o massima) utilizzata in una connessione internet sia per inviare (velocità di upload) che per ricevere dati (velocità di download). Quella che sui siti degli operatori viene definita con frasi tipo: "Con noi navighi fino a 200 Mbps".

La banda minima

Tuttavia la velocità nominale è quella massima che un collegamento può raggiungere, ma in media si arriva alla metà. È più importante, per l'utente, la "banda minima garantita" (BMG o MCR): la velocità minima che si garantisce al cliente e sotto la quale non si scenderà mai, neppure in caso di congestione della rete. Tuttavia più alta è la velocità nominale, maggiore sarà quella minima garantita.

Sul territorio nazionale

Chiarito questo dettaglio, l’Agcom ha stabilito inoltre che almeno un operatore di telecomunicazioni (Tlc) dovrà rendere quella velocità nominale disponibile su tutto il territorio nazionale. Tutto ciò viene prescritto in conformità con il Codice delle Comunicazioni elettroniche, riguardante il servizio universale di accesso a Internet.

Requisiti tecnici e qualitativi

Agcom spiega, in un comunicato, che "la velocità di connessione è stata definita tenendo conto delle circostanze nazionali, dei requisiti di qualità e dei requisiti tecnici necessari per supportare l’insieme minimo di servizi elencati all’Allegato 5 al Codice, tra cui servizi di base dell’amministrazione digitale, e-commerce, social media e servizi di videochiamata".

Garantire la partecipazione…

Inoltre è stato necessario introdurre questo parametro per garantire la partecipazione economica e sociale di ogni cittadino italiano attraverso l’accesso al web e ai servizi digitali. Inoltre, Agcom monitorerà l'andamento e il livello dei prezzi al dettaglio dei servizi offerti sul mercato. L'obiettivo: garantire anche a chi ha redditi bassi la possibilità di usare questi sistemi.

… e la trasparenza

L'Agcom poi si impegna a garantire la trasparenza delle condizioni attraverso le quali le imprese offrono opzioni o piani. Come? Assicurandosi che siano pienamente trasparenti, pubblicate e applicate; ovviamente, nel rispetto del principio di non discriminazione, secondo quello che è previsto dal Codice delle Comunicazioni.