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Pensione integrativa: confronta i Fondi Pensione

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PENSIONE INTEGRATIVA:

La pensione integrativa è un’opzione di risparmio che si affianca alla pensione pubblica erogata dallo Stato e rientra tra le forme di previdenza complementare. Lo scopo di una pensione integrativa, visto il progressivo abbassamento dell’assegno pensionistico INPS, è quello di assicurare risorse adeguate per mantenere un buon tenore di vita anche una volta raggiunto il pensionamento.

In poche parole

Questo tipo di previdenza, data la sua funzione sociale, beneficia di agevolazioni fiscali e di un quadro normativo protetto. Inoltre, può rappresentare un valido supporto per far fronte a imprevisti durante la fase lavorativa, permettendo di ottenere anticipazioni o riscatti, parziali o totali, in caso di necessità.

Pensione Integrativa e Fondi Pensione

Il principale strumento per costruire una pensione integrativa sono i fondi pensione, che permettono di accumulare risparmi nel tempo attraverso contributi volontari, versamenti del datore di lavoro o il conferimento del TFR. Questi fondi investono il capitale raccolto in strumenti finanziari a basso rischio per generare rendimenti nel lungo periodo, offrendo diverse opzioni di gestione a seconda del profilo di rischio dell’aderente. Al momento del pensionamento, il capitale maturato può essere convertito in una rendita periodica o riscattato, in parte o totalmente, come somma unica.

La decisione di aderire a un Fondo pensione è volontaria e aperta a tutte le categorie di lavoratori, sia privati che pubblici, autonomi e liberi professionisti, ma anche a chi non lavora, come studenti o persone fiscalmente a carico (sia minorenni che adulti).

Come funziona il Fondo Pensione?

Il lavoratore semplicemente versa una quota dei propri guadagni per garantirsi prestazioni previdenziali che vanno ad aggiungersi alla pensione obbligatoria. Disporre di una pensione integrativa aumenta la possibilità di riuscire a coprire con serenità le spese quotidiane e mantenere inalterato il proprio tenore di vita per tutto il periodo di pensionamento.

I lavoratori dipendenti possono in genere aderire anche soltanto versando il TFR, senza dover necessariamente corrispondere una somma aggiuntiva. Esiste anche un organo pubblico, il COVIP (Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione), per la tutela di chi affida i propri risparmi ai fondi pensione.

Le tre fasi del fondo pensione

La pensione integrativa si sviluppa attraverso tre fasi principali: adesione, contribuzione e rendita. Ecco un breve approfondimento su ciascuna di esse:

Adesione: Durante questa fase, il lavoratore seleziona il fondo pensione a cui desidera partecipare e definisce il tipo di piano più adatto alle proprie esigenze. In questa fase è importante considerare due fattori principali: la propria propensione al rischio e gli anni mancanti alla pensione pubblica. Infatti, esistono diverse tipologie di investimento con differenti livelli di rischiosità, che il lavoratore deve scegliere in base alla sua attitudine al rischio. Inoltre, più vicino è il pensionamento, minore dovrebbe essere la propensione a investire in strumenti ad alto rischio. In questa fase è anche possibile decidere di versare il Trattamento di Fine Rapporto (TFR), in modo da incrementare il capitale da destinare alla pensione integrativa. In questa fase Facile.it Insieme a Propensione.it supportano il lavoratore accompagnandolo in un percorso mirato a garantirgli una scelta più consapevole e informata.

Contribuzione: Una volta aderito al fondo pensione, il lavoratore inizia a versare periodicamente dei contributi, che possono essere prelevati direttamente dallo stipendio (nel caso di dipendenti) o effettuati autonomamente (nel caso di liberi professionisti o autonomi). L'importo dei versamenti è variabile e dipende dalle scelte del singolo, ma il lavoratore può anche decidere di aumentare o ridurre l'entità dei contributi nel tempo. Questi contributi vengono investiti in una serie di strumenti finanziari, con l’obiettivo di far crescere il capitale nel corso degli anni, in modo da accumulare una somma sufficiente per integrare la pensione pubblica al momento del ritiro dal lavoro.

Rendita: La fase finale è quella in cui il lavoratore comincia a ricevere i benefici della pensione integrativa. Quando arriva il momento del pensionamento, il capitale accumulato nel fondo pensione viene trasformato in una rendita, cioè in pagamenti periodici che andranno ad aggiungersi alla pensione pubblica. La rendita può essere erogata in vari modi, a seconda delle opzioni scelte al momento dell'adesione, come una rendita vitalizia (che dura tutta la vita del pensionato) o una rendita temporanea. Questo passaggio consente di integrare i redditi del pensionato e migliorarne il tenore di vita durante gli anni della pensione.

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Con l'aiuto di facile.it e propensione.it, puoi facilmente stimare l'importo della tua pensione al raggiungimento dell'età pensionabile. Inoltre, avrai la possibilità di calcolare anche l'ammontare della tua pensione integrativa, iniziando a versare ora in un fondo pensione. L'importo dipende da vari fattori, come gli anni che mancano alla pensione, l'importo che sei disposto a versare mensilmente e il tuo profilo di rischio. In base a questi parametri, i tuoi versamenti verranno investiti in modo appropriato. Avvia ora il processo di calcolo, totalmente gratuito e senza impegno, per scoprire quanto potresti ottenere.

Confronta i fondi pensione

Una volta inseriti i tuoi dati, ti verrà consigliato il fondo pensione più adatto alle tue esigenze. Potrai anche confrontare diversi fondi pensione per scegliere quello più conveniente. Avrai accesso alle schede dei fondi, con informazioni dettagliate sui costi, i rendimenti storici, il profilo del gestore e tutta la documentazione utile per prendere la decisione migliore. Il fondo consigliato si baserà sui dati che hai fornito, ma non sei obbligato a sottoscriverlo: sarai libero di scegliere quello che ritieni più adatto a te.

Perché conviene avere una pensione integrativa?

Avere una pensione integrativa è un'ottima scelta per garantire un futuro finanziario sereno. La pensione pubblica, infatti, spesso non basta a mantenere lo stesso tenore di vita che si aveva durante la vita lavorativa. Il sistema pensionistico italiano, basato sul metodo retributivo e contributivo, si sta evolvendo in un contesto demografico e socioeconomico complesso. Con l'aumento dell'aspettativa di vita e il calo della natalità, i giovani si trovano ad affrontare un rischio di percepire una pensione al di sotto del 50% dell’ultimo reddito., poiché ci sono meno lavoratori che contribuiscono al sistema e sempre più pensionati da supportare.

Investire in una pensione integrativa fin da giovani permette di iniziare a costruire un capitale che andrà ad integrare la pensione pubblica, assicurando un reddito supplementare una volta raggiunta l'età pensionabile. Inoltre, i versamenti alla pensione integrativa godono di vantaggi fiscali, in quanto sono deducibili dal reddito imponibile, con un risparmio immediato sulle imposte.

La pensione integrativa offre anche maggiore flessibilità, consentendo di scegliere l’importo da versare, il tipo di investimento e l’età in cui iniziare a ricevere la pensione. Con il tempo, grazie alla possibilità di accumulare capitale con rendimenti migliori rispetto ai tradizionali strumenti di risparmio, la pensione integrativa diventa una risorsa fondamentale per mantenere un buon tenore di vita anche dopo il pensionamento.

La previdenza integrativa è utile per tutte le tipologie di lavoratori: dipendenti, liberi professionisti e autonomi, soci di cooperative, cittadini titolari di redditi fuori dal lavoro e familiari a carico.

I vantaggi di un fondo pensione:

  • Fisco favorevole. Tutti i versamenti sono deducibili per un importo massimo annuo di 5.164,57 euro. Per arrivare a questi importo si devono sommare i versamenti volontari del sottoscrittore più quelli del datore di lavoro. Non rientrano in questo calcolo i versamenti derivanti dal trattamento di fine rapporto (TFR).
  • Abbatte il reddito imponibile. La deducibilità abbassa le tasse che si pagano ogni anno. Per esempio se si ha un reddito di 30.000 euro e si versa una quota annua di 1.000 euro a un fondo pensione, il reddito imponibile su cui si pagano le tasse scende a 29.000 euro. In pratica, applicando l’aliquota Irpef per questo reddito che è pari al 35%, il risparmio fiscale è di 350 euro (pari al 35% dei 1.000 versati nel fondo pensione).
  • Tassazione contenuta sui rendimenti. Un altro vantaggio fiscale è la tassazione sui rendimenti dei fondi pensione. Hanno una tassazione agevolata con un’aliquota del 12,5% contro il 26% delle azioni.
  • Tassazione migliore rispetto al TFR. Nel momento in cui si riscuote il fondo pensione, oltre alla tassazione sui rendimenti, ci sono da pagare le tasse sulla parte di contributi sui cui si è beneficiato dei vantaggi fiscali, e sull’eventuale TFR. Le tasse vanno da un massimo del 15% a un minimo del 9%. L’aliquota dipende da quanto tempo si è investito nel fondo: fino a 15 anni di permanenza la tassazione è al 15%; mentre da 15 anni in avanti ogni anno aggiuntivo viene scontato uno 0,3% fino a raggiungere il 9%. La tassazione del TFR lasciato in azienda tiene conto dell’aliquota media Irpef degli ultimi 5 anni prima della pensione e va da un minimo del 23% fino a un massimo del 43%.
  • Esenzione dal bollo. Per tutti gli investimenti si paga un’imposta di bollo annua dello 0,2%. Questa imposta non c’è sui fondi pensione. Si tratta di un risparmio significativo se si considera che il fondo pensione è un investimento di lungo termine. Per esempio, se si tiene un fondo pensione per 20 anni il risparmio sull’imposta di bollo è del 4%.

Con Facile.it puoi confrontare online i preventivi di pensione integrativa proposti dai nostri partner per costruire da oggi una maggiore solidità economica per il tuo futuro.

Prima di procedere con un fondo pensione online o tradizionale analizza la tua situazione pensionistica: valuta l’arco di tempo che ti separa dal pensionamento, la tua situazione economica, la tua capacità contributiva attuale e prospettica e il livello di rischio che vuoi sostenere, per pianificare al meglio i versamenti a seconda delle tue necessità.

Esempio pratico:

Paolo ha 31 anni, lavora come dipendente e guadagna 38.000 euro l'anno. La sua pensione futura, però, sarebbe di poco più di 1.200 euro al mese, una cifra che non gli garantirebbe una vecchiaia serena, soprattutto considerando l'alto tasso d'inflazione e l'incertezza economica. Deciso a migliorare la sua situazione, Paolo decide di calcolare quanto potrebbe ottenere con una pensione integrativa.

Dopo aver analizzato diverse opzioni, Paolo stabilisce di versare 150 euro al mese in un fondo pensione e di destinare anche il suo TFR al fondo. Dopo aver inserito tutti i dati nel calcolatore, Paolo scopre che, con questi versamenti e considerando un rendimento medio annuo del fondo (ipotizzato intorno al 4-5%), potrebbe ottenere un reddito aggiuntivo di circa 13.000 euro lordi all’anno, ovvero circa 800-900 euro netti al mese, a partire dal momento in cui andrà in pensione. Inoltre, scopre che i versamenti annuali al fondo pensione sono deducibili dalle tasse. Questo significa che, grazie alla deducibilità fiscale, potrebbe risparmiare circa 600 euro ogni anno in imposte.

Con questa scelta, Paolo si assicura un futuro più tranquillo, con la consapevolezza che, oltre alla pensione pubblica, potrà contare su un reddito integrativo che gli permetterà di sostenere meglio le sue spese future e affrontare con maggiore serenità gli anni della pensione.

* Quello sopra riportato è un semplice esempio a scopo esplicativo, non costituisce alcun suggerimento o promessa di rendita.

Trasferimento del fondo pensione

Se invece hai già aderito a un fondo pensione, ti consigliamo di valutare se la soluzione scelta è ancora efficiente o se esistono opzioni migliori sul mercato.

Il trasferimento da un fondo pensione a un altro in genere può essere effettuato una volta trascorsi almeno 2 anni dalla sottoscrizione. Questo vincolo temporale si annulla, però, se il rapporto di lavoro che legittimava l'adesione al fondo cessa prematuramente, oppure se il fondo stesso comunica modifiche peggiorative delle proprie condizioni economiche.

Se non si rientra in queste casistiche, è comunque possibile aprire un secondo fondo pensione su cui iniziare a versare il denaro e allo scadere dei 2 anni richiedere il trasferimento dal primo fondo sottoscritto verso il secondo.

Le variabili da considerare per questa valutazione possono essere diverse: a partire dai costi fissi, di gestione, sui singoli versamenti, fino alla solidità del gestore e il livello di assistenza fornito ai clienti. Non sempre è semplice districarsi fra tutti questi elementi. Con i nostri partner puoi richiedere una valutazione automatica per capire se e quanto puoi risparmiare con un fondo differente e potenzialmente più vantaggioso.

Hai già un fondo pensione e vuoi trasferirlo?

Pensione integrativa: domande frequenti

Che cos'è una pensione integrativa?

La pensione integrativa è un sistema di risparmio volontario che integra la pensione pubblica, garantendo un reddito aggiuntivo al momento del pensionamento. È gestita tramite fondi pensione privati e può essere alimentata da versamenti personali, contributi del datore di lavoro o trasferimenti del TFR.

Come posso iniziare a versare nella pensione integrativa?

Per iniziare a versare nella pensione integrativa, è necessario scegliere un fondo pensione, che può essere aperto individualmente o tramite il proprio datore di lavoro. Successivamente, si può decidere l'importo dei versamenti e la modalità (ad esempio, mensile, annuale o una tantum).

Quali sono i vantaggi fiscali di una pensione integrativa?

I contributi versati alla pensione integrativa sono deducibili dal reddito imponibile fino a un massimo di 5.164,57 euro annui. Questo significa che si paga meno tasse, poiché l'importo che contribuisce al fondo pensione riduce il reddito su cui vengono calcolate le imposte.

Posso cambiare fondo pensione in qualsiasi momento?

Sì, è possibile trasferire i propri risparmi da un fondo pensione a un altro, senza penalità fiscali. Tuttavia, bisogna verificare le condizioni e le modalità specifiche del trasferimento, che possono variare da fondo a fondo.

Cosa succede se non verso nulla nel fondo pensione integrativa?

Se non si effettuano versamenti al fondo pensione, non si accumulerà nessun capitale aggiuntivo oltre alla pensione pubblica. Questo potrebbe portare a una pensione complessiva più bassa al momento del pensionamento, rendendo meno sostenibile il tenore di vita.

Posso fare dei prelievi anticipati dal fondo pensione?

Sì, in determinati casi è possibile richiedere un'anticipazione sui fondi accumulati, come per l'acquisto della prima casa, per spese sanitarie importanti o in caso di disoccupazione. Le modalità e i limiti variano a seconda del fondo pensione.

Che tipo di investimenti vengono effettuati con i soldi nel fondo pensione?

I fondi pensione investono i contributi in una varietà di strumenti finanziari, come azioni, obbligazioni, fondi comuni e altri investimenti, in base alla strategia di rischio scelta dal fondo. Il rendimento dipende dalle performance di questi investimenti.

A che età posso iniziare a ricevere la pensione integrativa?

La pensione integrativa può essere iniziata in genere a partire dai 57 anni, ma dipende dalle condizioni del fondo pensione scelto. Alcuni fondi offrono opzioni di rendita anche prima, ma in genere è legata all'età pensionabile, che è fissata in base alle normative vigenti.

Come posso versare il mio TFR (Trattamento di Fine Rapporto) nel fondo pensione?

Il TFR può essere destinato volontariamente al fondo pensione al posto di essere liquidato direttamente al momento della cessazione del rapporto di lavoro. Per farlo, basta comunicare al proprio datore di lavoro l'intenzione di destinare il TFR al fondo pensione, che provvederà a trasferirlo direttamente.

Cos'è il contributo aggiuntivo al fondo pensione?

Il contributo aggiuntivo è un importo che il datore di lavoro destina direttamente al fondo pensione del dipendente, oltre al TFR. Questo contributo è previsto dai contratti collettivi nazionali e costituisce un incentivo economico per favorire l'adesione al fondo pensione.

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