Come difendersi dall'AI in rete
1 mar 2024 | 5 min di lettura | Pubblicato da Eleonora D.
Oggi, grazie all’AI o Artificial Intelligence, nota in Italia come Intelligenza Artificiale, creare contenuti e immagini in pochi secondi è molto semplice. Tanto è vero che, fin troppo spesso, i chatbot vengono utilizzati per realizzare interi siti Internet contenenti fake news. Ma come riconoscere i contenuti falsi da quelli veri?
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Quella dell’Intelligenza Artificiale è una vera e propria rivoluzione in atto. Dai Social ai siti Internet, ci siamo già abituati all’abbondanza di contenuti generati dall’AI, e può trattarsi di testi come di immagini e video. La tecnologia dell’AI avanza velocemente e fa passi da gigante, ma come tutte le grandi rivoluzioni, ha i suoi pro e i suoi contro.
Ad esempio, se è vero che l’Intelligenza Artificiale semplifica, velocizza e quindi agevola il lavoro umano su diversi fronti, non si può negare che distinguere i contenuti umani da quelli "artificiali" diventa sempre più difficile. Il web pullula di siti e testi creati da chatbot, di foto e video apparentemente reali, che reali in realtà non sono.
L’AI offre grande spazio alla creatività, purtroppo però, rappresenta la cornice ideale per le fake news e per contenuti spacciati per veri. Di seguito, Facile.it vi fornisce 5 consigli utili per difendersi dall’AI in rete, o meglio, per riconoscere i prodotti generati dall’AI.
- Scorrevolezza Vs meccanicità del test
- Complessità del linguaggio
- Informazioni improbabili da verificare
- Qualità delle immagini e dei video
- L’importanza delle fonti
Intelligenza artificiale o umana? Lo rivela il testo
Anche se l’AI è in grado di generare testi complessi di ogni tipo e su ogni argomento, utilizza una certa meccanicità di esposizione.
I contenuti testuali, di conseguenza, appaiono spesso poco scorrevoli o spezzati, non comparabili al linguaggio umano. Ad esempio, non è rara la ricorrenza degli stessi termini o aggettivi per definire cose, persone e concetti.
Sebbene l’Intelligenza Artificiale possa generare anche più versioni dello stesso testo, affinché l’utente possa scegliere quello che meglio esprime il contenuto desiderato, l’esposizione risulterà sempre artificiosa, priva del quel tocco umano dato dalle capacità narrative personali e dall’uso di parole specifiche di cui è ricco il vocabolario italiano. Approfondiamo il tema di seguito.
L’ABC della narrazione
A proposito di narrazione, oggigiorno è possibile chiedere all’AI anche di scrivere un libro. Ma come può l’intelligenza artificiale generare addirittura opere d’ingegno?
La risposta è che in genere ha sempre bisogno del supporto concreto di un umano. In sintesi, necessita di indicazioni su argomento, capitoli e tono narrativo, a meno che non si voglia abbandonare del tutto la creatività a vantaggio dell’AI. Lo stesso accade con i siti Internet e le fake news.
L’intelligenza artificiale può realizzare in pochi secondi interi portali web e notizie, generando un’enorme quantità di dati e contenuti pronti da immettere in rete, anche non veritieri. Per questo motivo, fra i problemi concreti che riguardano l’AI, vi è il modo in cui viene utilizzata: lo scopo. Per proteggersi dalle fake news si può guardare all’ABC della narrazione:
- Spesso il contenuto AI è sistematico e schematico, innaturale
- A differenza dei contenuti scritti dagli umani, quelli prodotti mediante AI non hanno errori di battitura
- Resta umano, fidati dell’ intuito. Spesso bastano poche righe per riconoscere in automatico un testo creato dalle intelligenze artificiali
Le "allucinazioni" dell’AI
Non solo gli umani possono avere delle allucinazioni, anche l’AI può prendere degli abbagli. In un testo generato tramite impartizione di comandi, ad esempio, il chat bot può scrivere la provincia sbagliata di una città, un toponimo errato, riportare conclusioni generiche rispetto ai contenuti del testo che poco c’entrano con l’argomento trattato, o ancora, peccare di imprecisione nella descrizione dei fatti.
Ciò appare ancora più evidente nelle fake news lanciate in modo incontrollato, laddove, con verifiche anche non troppo approfondite, si può riscontrare la non veridicità della notizia. Altra strategia per individuare una fake news è fare attenzione al tono. Spesso quest’ultimo è sensazionalistico, tanto da apparire poco credibile. Anche diversi articoli di giornalisti in carne ed ossa veri sono sensazionalistici, eppure, una notizia falsa scritta dall’AI può rasentare l’inverosimile. Ma cosa si intende precisamente con "allucinazioni"?
Le allucinazioni dell’Intelligenza Artificiale si verificano quando l’algoritmo AI produce "risultati" errati a causa di fattori come lacune informative o eccessiva complessità del modello (il chat bot non trova fonti per rispondere alla domanda o produrre un testo, quindi inventa il dato). Ecco perché, ad esempio, chi utilizza l’AI per lavorare,, dovrebbe sempre effettuare un check del risultato.
Foto e video patinati
L’AI può generare immagini e video (con tanto di protagonisti) incredibilmente simili a quelli reali. Il confine fra reale e virtuale si fa sempre più sottile, perciò bisogna tutelarsi. Foto, video, messaggi audio, possono replicare la voce e il volto di un familiare o di un amico: come proteggersi da eventuali truffe? Sempre e comunque, come riconoscere un contenuto vero? Di seguito alcuni consigli:
- Sui Social, nei siti Internet e nei Blog, gli editor e content creator più onesti, non malintenzionati, inseriscono una didascalia sotto la foto o il video generato con AI simile a questa: "Questa immagine è stata generata tramite IA".
- Occhio ai dettagli dei protagonisti di foto e video. Quelli prodotti da IA sono patinati e possono presentare dettagli strani, come asimmetrie del viso, pelle dall’aspetto strano, movimenti innaturali
- Utilizza un rilevatore GAN, ovvero un "AI detector". Sono disponibili in versione app o plug-in.
- Analizza l’affidabilità della fonte principale del contenuto (account, sito web)
Attendibilità delle fonti
Puoi difenderti dai pericoli dell’AI e dalla disinformazione verificando sempre le fonti dei testi, delle immagini e dei video. Quando si parla di fonti ci si riferisce all’account Social, oppure ad un sito Internet, ad un Blog, ad una chat condivisa.
Bisogna controllare l’attendibilità della fonte: chiaro che una notizia o una foto lanciata da un noto giornale nazionale, difficilmente sarà una fake news oppure un’immagine artificiale, tesa ad ingannare l’utente. In genere, quando non sono principali ma derivate, le fonti dei contenuti,vengono sempre indicate e linkate sotto il contenuto stesso, affinché gli utenti possano verificarne l’autenticità.
Diversamente, un account ambiguo, poco conosciuto, oppure un sito privo di protocollo di sicurezza https, contenente una grande varietà di notizie indicazione della fonte, tutte abbastanza inverosimili, dovrebbe far sorgere dubbi.
Eleonora D'Angelo, romana ma residente in Sardegna, si è laureata in Giurisprudenza all'Università Roma Tre nel 2013.
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