Le carte di credito della Grande Distribuzione: di cosa si tratta?
15 feb 2022 | 2 min di lettura | Pubblicato da Salvatore B.
Grazie ad accordi di partnership con banche e società di credito al consumo, i supermercati hanno aumentato il numero di prodotti finanziari che offrono, tra cui le carte di credito. Questi strumenti di pagamento che offrono le aziende della Grande Distribuzione Organizzata (GDO) consentono ai consumatori di effettuare acquisti in negozi fisici e virtuali tramite i consolidati circuiti Mastercard e Visa esattamente come le carte tradizionali, revolving o a saldo che siano.
Punti fedeltà e sconti
Questi strumenti di pagamento offrono anche la possibilità di accumulare più velocemente i punti fedeltà del supermercato che le ha emesse a valle di acquisti presso di esso e di ottenere sconti sugli acquisti successivi per i clienti più assidui. Alcuni emittenti consentono di maturare punti anche quando di utilizzano queste carte di credito presso altri esercenti convenzionati.
La maggiore rapidità di accumulazione dei punti fedeltà potrebbe tuttavia essere fuorviante. Infatti, le commissioni ed i tassi di interesse passivi che queste applicano sono spesso maggiori rispetto a quelli che impongono le carte tradizionali. A tali condizioni, una carta di credito della GDO risulterà c onveniente solo se il titolare ne pagherà il saldo ogni mese e dirotterà il più possibile le spese alla catena di supermercati che la ha emessa.
Vale anche la pena sottolineare che non ha senso pagare di più per la spesa per ottenere dei premi. Quindi, bisogna calcolare i costi ed i benefici effettivi di queste carte in termini di punti fedeltà, sconti e spese per interessi passivi, canone annuale, commissioni ed eventualmente l'offerta dei cataloghi dei premi.
Le domande di emissione
Rispetto alle tradizionali società di servizi finanziari,le catene della GDO accettano più difficilmente le domande di emissione della carta di credito con il loro marchio. Avendo a disposizione meno informazioni in merito alla solvibilità dei consumatori rispetto agli istituti di credito, i supermercati devono necessariamente essere più restrittivi rispetto a questi nella selezione dei clienti. Anche per questo motivo queste carte possono richiedere maggiori penali per mancato pagamento.
Il rifiuto della domanda di emissione può impattare negativamente il merito creditizio del richiedente. Alcuni consumatori, specialmente se non si rivolgono ad un solo supermercato di fiducia, potrebbero trovare una normale carta di credito cashback più adatta alle proprie esigenze, poiché riceverebbero un beneficio più immediato dall'uso dello strumento. Il denaro ricevuto per ogni acquisto potrebbe diminuire subito il tasso di interesse passivo da corrispondere oppure trasformarsi addirittura in liquidità.
Giornalista finanziario che ha lavorato a Londra, Parigi e Milano presso il Gruppo Financial Times, Acuris (in precedenza Mergermarket), Euromoney ed altre testate specialistiche.
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