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Tassazione conto deposito: isee, dichiarazione dei redditi e redditometro

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Le 3 cose da sapere:

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    Trattamento fiscale: le somme sono soggette a prelievo da parte della banca

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    Eccezioni: per il calcolo dell'assegno familiare gli interessi da dichiarare sono differenti

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    Confronta e scegli la tipologia di conto deposito più adatto alle tue esigenze

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Conti Deposito: trova il più vantaggioso
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Sommario

Rispetto al conto corrente online o tradizionale, la soluzione ideale per far fruttare i risparmi è aprire un conto deposito bancario. I conti deposito infatti, permettono di ottenere interessi remuneratori anche alti, commisurati all’importo depositato e alla durata del vincolo. Il miglior conto deposito include interessi anticipati ed elevati, con o senza vincolo versando importi minimi, ma come tutte le soluzioni finanziarie in questione è soggetto a tassazione conto deposito Isee e dichiarazione dei redditi. Come funziona il trattamento fiscale dei conti deposito e come dichiarare le somme percepite è spiegato in questa guida.

Trattamento fiscale per i conti deposito: come funziona

Quanto al trattamento fiscale, generalmente le somme sono soggette a prelievo alla fonte da parte della banca. La ritenuta sugli interessi derivanti da depositi e conti correnti bancari è disciplinata dal comma 2 dell’art. 26 del D.P.R. n. 600 del 1973. L’istituto di credito in sostanza, applica una ritenuta sulle somme percepite dal cliente a titolo di interessi attivi, che prima del Decreto Renzi, cioè fino al 2014, ammontava al 20%, oggi invece ammonta al 26%. La nuova imposta di bollo sui conti deposito dunque, ha un valore minimo di circa 34 euro.

I titolari di un conto deposito inoltre devono pagare le tasse gravanti su di esso in ragione dell’imposta di bollo, pari allo 0,20% dell’importo depositato se la giacenza media va da 5mila euro in su, 1 euro fisso invece, per le giacenze sotto questa soglia. La tassazione conto deposito è conosciuta anche come mini-patrimoniale, e la denominazione deriva dal fatto che trattasi di imposta progressiva, applicata proporzionalmente all’importo depositato. Risparmiare sull’imposta di bollo tuttavia è semplicissimo, perché la maggior parte delle banche, specie quelle online, si fa carico della spesa a tutto vantaggio del cliente. I conti deposito senza imposta di bollo sono convenienti, e presentano tutte le caratteristiche del conto deposito tradizionale (possibilità di scegliere la durata, di sciogliere il vincolo prima della scadenza senza spese e di ottenere interessi anticipati).

Stante la ritenuta alla fonte effettuata dalla banca, gli interessi vengono corrisposti dal contribuente al netto delle tasse, e non devono essere inseriti nella dichiarazione dei redditi delle persone fisiche, cioè nel 730, né tantomeno sul Modello Unico. È l’istituto di credito a ritenere l’aliquota dagli interessi lordi, e a corrisponderla successivamente all’Agenzia delle Entrate.

Tassazione conto deposito: le eccezioni

Esiste pero un'eccezione alla tassazione conto deposito Isee e dichiarazione dei redditi: quella relativa all’assegno famigliare. Il regolamento infatti dice che:
“Ai fini dell’assegno, nel calcolo del reddito familiare si considerano anche i redditi esenti da imposta e quelli soggetti a ritenuta d’imposta alla fonte o a imposta sostitutiva e che superano € 1.032,92. Tra questi: pensioni sociali, pensioni e indennità o assegni erogati a ciechi, sordomuti e invalidi civili;assegni accessori alle pensioni privilegiate di prima categoria; interessi sui depositi e sui conti correnti postali e bancari, interessi da Cct, Bot e da altri titoli di stato; vincite del lotto e dei concorsi”.

In virtù di questa norma solo gli interessi su conti deposito che superano i 1.032,92 euro vanno dichiarati, ma si tratta di casi rari, perché inerenti somme depositate elevatissime, che si aggirano attorno ai 50mila euro. Come dichiarare in tal caso? Gli interessi percepiti vanno inseriti nel Rigo D2 negli “Altri redditi diversi di capitale”. Nella stessa sezione della dichiarazione dei redditi, vanno inseriti anche gli altri proventi derivanti da mutui e conti correnti. Quanto agli interessi su conti correnti e depositi bancari ai fini ISEE, i dati devono essere inseriti nelle sezioni relative al “Patrimonio mobiliare” ai sensi dell'art. 5, comma 4, lett. a), laddove si prevede che il valore da indicare sia quello del saldo contabile attivo "al lordo degli interessi.

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