Spiagge: 13,2 milioni di italiani temono di non riuscire a rispettare le regole
5 giu 2020 | 3 min di lettura | Pubblicato da Ufficio S.
L’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato le linee guida alle quali attenersi al mare e se per i lidi saranno i gestori a far rispettare le regole, per le spiagge libere sarà compito dei sindaci o degli enti locali competenti introdurre le misure necessarie a garantire il rispetto delle indicazioni di sicurezza. Una situazione oggettivamente complessa tanto che alcuni primi cittadini hanno già evidenziato le possibili difficoltà nel far rispettare tali prescrizioni; risulta quindi evidente che, in ogni caso, sarà fondamentale il buon senso dei bagnanti stessi. Ecco perché spaventa vedere che, come già evidenziato dall’indagine commissionata da Facile.it a mUp Research e Norstat*, quasi 1 italiano su 3 (il 32,4%) ha ammesso di non sapere con certezza quali siano le regole da rispettare in spiaggia e, soprattutto, il 30,1% dei rispondenti, pari a 13,2 milioni di cittadini, ha dichiarato di non sapere se riuscirà a rispettare il distanziamento sociale in spiaggia o, peggio, è già sicuro che non riuscirà a farlo.
Spiaggia libera… con prenotazione
Forse anche alla luce di questa consapevolezza, si legge nell’indagine, più di 1 cittadino su 2 (il 51,3% pari a 22,5 milioni di individui) è d’accordo con l’introduzione di sistemi di prenotazione per accedere anche alla spiaggia libera. E sono diversi i Comuni nei quali è già partita la sperimentazione; da Bagnoli (NA) ad Ancona, da Lerici (SP) a Tarquinia (VT), la lista delle città che hanno adottato, o stanno valutando, un’APP per prenotare il posto in spiaggia libera si allunga di giorno in giorno.
Una modalità che, curiosamente, conquista molti consensi ai poli opposti del campione anagrafico. Fra i più giovani probabilmente perché non sono intimoriti dalla paventata necessità di prenotazione digitale (tra i rispondenti con età compresa tra i 18 e i 24 anni i favorevoli salgono al 55,1% e al 57% tra chi ha 25-34 anni di età). Fra gli over 65 forse perché sono più preoccupati dalla propria salute e dai possibili rischi di contagio (in questo sottocampione la percentuale di chi è favorevole alla prenotazione obbligatoria anche per la spiaggia pubblica sfiora il 58%).
A livello territoriale, invece, vedono con maggiore positività un sistema di prenotazione i residenti delle regioni del Nord Ovest e del Nord Est (con percentuali prossime al 54%).
Se si guarda invece a coloro che si dichiarano poco favorevoli o del tutto contrari all’idea di dover prenotare un posto anche sulla spiaggia libera, a fronte di un valore nazionale pari al 31%, la percentuale sale al 41% tra gli individui con età compresa tra i 55 e i 64 anni. A livello territoriale, i meno favorevoli risultano essere i rispondenti residenti nelle regioni del Centro, del Sud Italia e nelle Isole; forse perché abituati a godere in libertà delle spiagge pubbliche, tra loro più di 1 su 3 boccia in partenza il sistema di prenotazione.
Distanziamento anche tra i bambini
Tra le regole contenute nelle linee guida dell’ISS c’è il rispetto del distanziamento di almeno 1 metro anche tra i bambini; un’indicazione importante dato che proprio questa è una delle circostanze dove gli italiani hanno maggiormente le idee confuse. Secondo l’indagine realizzata per Facile.it da mUp research e Norstat, oltre la metà degli adulti intervistati (il 50,9%) ha dichiarato di non sapere quale sia il distanziamento corretto da mantenere nei giochi fra bambini.
*Metodologia: n. 505 interviste CAWI ad un campione rappresentativo della popolazione adulta, in età 18-74 anni, sull’intero territorio nazionale. Indagine condotta tra il 16 e il 17 maggio 2020