L’addebito diretto delle tasse sul conto corrente. Ecco come funziona
29 lug 2024 | 5 min di lettura | Pubblicato da Giusy I.
La digitalizzazione rende un po' più amico il Fisco.
E’ infatti oggi più semplice pagare le tasse grazie ad un nuovo servizio dell’Agenzia delle entrate che ha aggiunto, ai già noti metodi tradizionali, un nuovo metodo di pagamento.
E così ora anche la rottamazione delle cartelle esattoriali e le rateizzazioni dei tributi da versare all’Agenzia delle Entrate possono essere pagati dal contribuente attraverso l’addebito diretto sul conto corrente.
Una modalità, questa, che ha diversi aspetti positivi: oltre a permettere di non dimenticare più le scadenze consente anche di risparmiare perché evita il pagamento di tutti quegli interessi di mora dovuti al Fisco in caso di pagamenti effettuati in ritardo.
A fissare le nuove modalità di pagamento, sicura e sicuramente comoda, è la stessa Agenzia delle entrate tramite FiscoOggi, la rivista online della stessa Agenzia, indicando nello specifico tutti i vari passaggi per effettuare l’addebito diretto sul proprio conto corrente.
Domiciliazione bancaria: cos’è?
Ma prima vediamo cos’è la domiciliazione bancaria. Si tratta di una operazione bancaria molto comoda e non comporta spese aggiuntive per il correntista.
Con questa modalità il titolare di un conto corrente dà il mandato alla propria banca di addebitare direttamente sul proprio conto corrente diversi titpi di pagamento che possono andare dalle bollette alle rate di un finanziamento passando per le tasse locali. Si tratta di un’operazione molto semplice che qualsiasi correntista può richiedere alla propria banca o recandosi direttamente allo sportello o attivandolo dal proprio conto online, indicando gli estremi del beneficiario. Una modalità sempre più scelta dai correntisti perché oltre ad essere gratuita (l’attivazione del servizio RID, Rapporti Interbancari Diretti, infatti, non comporta commissioni d’incasso o il pagamento di spese aggiuntive) è anche molto ‘comoda’ in termini di risparmio di tempo (evitando code agli sportelli bancari o postali così come eventuali problemi di ritardo nel pagamento).
Non solo, in questo modo si risparmierà anche su quello che è il costo aggiuntivo dovuto per il pagamento dei bollettini. Ovviamente il correntista potrà decidere di sospendere in qualsiasi momento e per qualsiasi motivazione questo servizio comunicandolo al proprio istituto di credito tramite un apposito modulo.
Come effettuare la richiesta di addebito diretto
“La domiciliazione bancaria delle rate rientra tra le modalità di pagamento a disposizione dei contribuenti e consente di mettersi al riparo da eventuali dimenticanze, rispettando tutte le scadenze del proprio piano di versamenti”, sottolinea l’Agenzia del direttore Ernesto Maria Ruffini. Ma quali sono i passaggi da effettuare per presentare la richiesta di addebito diretto?
Prima di tutto la richiesta di attivazione del servizio di addebito diretto (Sdd - Sepa Direct Debit) va presentata alla stessa Agenzia delle entrate-Riscossione. Si può fare o direttamente allo sportello oppure anche online (sicuramente questa una modalità più veloce) collegandosi alla propria area riservata sul sito web www.agenziaentrateriscossione.gov.it dell’Agenzia.
Compilata la richiesta, il contribuente può inoltrare la domanda in completa autonomia. Sul portale potrà, inoltre, visualizzare il riepilogo dei piani di pagamento attivi a lui intestati relativi a rateizzazioni o a definizioni agevolate.
Il versamento sarà effettuato da quel momento in maniera sicura nelle date previste.
Come funziona la richiesta online
Le istruzioni per effettuare la richiesta online vengono fornite passo passo dalla stessa Agenzia: “il contribuente deve anzitutto accedere, utilizzando a scelta le credenziali SPID, CIE e CNS, nell’ “Area riservata” del sito internet dell’Agenzia delle entrate-Riscossione (Ader). Qui potrà usare i due servizi specifici:
- “Attiva/revoca mandato Sdd piani di rateizzazione”;
- “Attiva/revoca mandato Sdd piani di Definizione agevolata” (la rottamazione).
La scelta dell’uno o dell’altro servizio dipende dal tipo di debito per il quale il contribuente intende attivare la domiciliazione bancaria” sottolinea FiscoOggi.
Proseguendo, dopo aver selezionato l’opzione “Nuovo mandato” per le rateizzazioni oppure il pulsante “Attiva” per la definizione agevolata, si devono specificare gli estremi del conto corrente sul quale effettuare l’addebito inserendo, quindi, il codice Iban. Fondamentale è inserire tutti i dati anagrafici richiesti, oltre ad un indirizzo e-mail dove ricevere il riscontro alla domanda. E ancora va inserito il nome della banca e il codice Iban del conto.
Qualora l’intestatario del conto corrente sia diverso dal contribuente, “è richiesta l’indicazione dei dati della persona fisica titolare del conto corrente indicato oppure di quella autorizzata a operare (cognome/nome del titolare ed il codice fiscale del titolare) – sottolinea l’Agenzia. - In questo caso è obbligatorio allegare la ‘Dichiarazione di consenso all’addebito’ firmata dal titolare stesso oltre che il relativo documento di riconoscimento. Inviata la richiesta, il sistema genera una e-mail di presa in carico che arriva all’indirizzo di posta elettronica indicato in fase di domanda. Successivamente, una seconda e-mail comunicherà l’esito della richiesta. C’è da notare che gli stessi servizi online dell’”Area Riservata” del portale dell’Agenzia delle Entrate possono essere utilizzati per chiedere l’eventuale revoca del mandato di addebito diretto sul conto corrente”.
Quando scattano gli addebiti delle rate
Per le richieste di domiciliazione bancaria riferite a un piano di rateizzazione, “l’addebito diretto è operativo a partire dalla rata in scadenza decorsi 30 giorni dalla data di presentazione della richiesta”, fa sapere l’Agenzia.
Per quanto riguarda, invece, le domande che riguardano la definizione agevolata (cioè la cosiddetta rottamazione delle cartelle esattoriali), l’addebito diretto è valido a iniziare dalla rata che è indicata nella email di conferma dell’attivazione del servizio ricevuta dal contribuente dopo la verifica sul sistema interbancario. Conferma che dovrà essere ricevuta entro e non oltre i dieci giorni lavorativi antecedenti la scadenza della rata stessa affinché sia attiva la domiciliazione della prima rata in scadenza. In caso contrario il contribuente dovrà attivarsi per effettuare comunque il pagamento, ma attraverso le altre modalità previste e l’addebito sul conto, nel caso sia confermata l’attivazione, sarà operativo a partire dalla rata successiva indicata nella e-mail di conferma.
La revoca del mandato di addebito
Qualora si decida di effettuare una revoca del mandato di addebito si potranno utilizzare gli stessi servizi online dell’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate. Basterà selezionare la voce “Revoca mandato” per le rateizzazioni o “Revoca” per la definizione agevolata. Con la conferma dell’avvenuto inserimento, il sistema trasmette in automatico al contribuente una e-mail di presa in carico con l’opzione revoca del mandato.
Giusy Iorlano è giornalista professionista. Laureata presso la Luiss Guido Carli di Roma, due master, ha collaborato con numerose testate nazionali e internazionali occupandosi soprattutto di economia e finanza. Collabora da diversi anni con Milano Finanz
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