Smartphone: secondo la ricerca è la nuova coperta di Linus

Mai più senza smartphone

Ci sono oggetti che ci fanno sentire a casa ovunque nel mondo. Oggetti che portiamo in viaggio con noi, sempre e ad ogni costo, perché ci danno un senso di protezione e intimità. Ricordate l'orsetto di quando eravate bambini? Immancabile in ogni trasferta?

Crescendo lo avrete sostituito con la tazza personale da colazione, con un pleid, un cuscino o altri oggetti che trasmettono familiarità. Dimenticate le vecchie coperte di Linus. A quanto pare lo smartphone ha preso il posto di ogni altro oggetto nel ricordarci casa.

Sarà perché le nuove offerte di telefonia con Giga illimitati ci fanno trascorrere molto tempo davanti allo schermo. Fatto sta che ormai, senza lo smartphone, ci sentiamo perduti. Lo dimostra una ricerca interessante condotta da un team di antropologi.

Con gli smartphone ci si sente a casa

La University College di Londra ha condotto una ricerca sul rapporto che abbiamo con gli smartphone. Il curioso studio evidenzia come i dispositivi assolvano la funzione di rifugio ogni qual volta siamo lontani da casa.

Per la prima volta nella storia, sostengono gli scienziati, un oggetto tascabile compete con la casa ed il lavoro per la quantità di tempo speso nella sua realtà immersiva.

Ecco perché siamo lontani da casa non riusciamo a farne a meno. Lo smartphone trasmette quel senso di intimità che avvertiamo fra le mura domestiche come fosse una vera casa portatile.

Il rischio però, avvertono gli studiosi, è il disturbo di ogni forma di intimità effettiva. Essere sempre connessi e condividere il proprio spazio con tutti porta all'annullamento della privacy.

Il vantaggio di avere un rapporto simbiotico con gli smartphone però c'è. Fra i benefici, il poter mantenere dei rapporti a distanza e sentirsi meno soli.

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