Nuovo decreto: 4.3 miliardi ai Comuni e 400 milioni per aiuti alle famiglie
29 mar 2020 | 3 min di lettura | Pubblicato da Castiglia M.
“Ci sono tante persone che soffrono e che faticano anche a comprare i generi alimentari di prima necessità, ma lo Stato c’è e nessuno sarà lasciato da solo”.
Così il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha aperto la conferenza stampa di sabato 28 marzo organizzata per annunciare, insieme al ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri, l’approvazione di un nuovo Dpcm che ha dato il via libera a due nuove misure. Misure che hanno l’obiettivo di andare incontro ai bisogni dei cittadini che, a causa dell’emergenza Coronavirus, si trovano in grave difficoltà economica.
Il primo provvedimento prevede che venga erogato subito, rispetto alla scadenza prevista per Maggio, un anticipo del 66%, pari a 4,3 miliardi di euro, a beneficio del Fondo di solidarietà comunale per dare ossigeno immediato ai bilanci dei sindaci.
In aggiunta, con un’ordinanza della Protezione Civile, sono stati resi disponibili altri 400 milioni di euro, quale ulteriore anticipo da devolvere ai Comuni, con il vincolo di utilizzare le somme a favore delle persone che non hanno più le risorse per fare la spesa.
I 400 milioni verranno ripartiti tra gli 8mila Comuni del territorio italiano, tenendo conto della loro dimensione demografica ma anche dei requisiti socio-economici, e sono destinati, già a partire da questa settimana, all’erogazione di buoni spesa o alla distribuzione di generi alimentari e di prima necessità attraverso le reti della società civile, la catena del volontariato e le organizzazioni del Terzo settore.
Nell’ordinanza della Protezione Civile sono previste inoltre misure rafforzate per favorire le donazioni da parte di produttori e distributori. “Non vogliamo tassare la solidarietà - ha detto Giuseppe Conte – anzi, facciamo un appello anche alla Grande distribuzione affinché aggiunga un 5% o addirittura un 10% di sconto a chi acquista con i buoni spesa”.
Il Presidente del Consiglio ha dichiarato che il Governo sta lavorando intensamente con i soggetti interessati, a partire dall’Inps, affinché, attraverso le misure varate con il decreto Cura Italia da 25 miliardi di euro, gli aiuti arrivino subito nelle tasche delle famiglie e delle imprese. Per questo si sta cercando di azzerare i tempi della burocrazia, con l’obiettivo di formalizzare tutti i pagamenti entro il 15 Aprile e, se possibile, anche prima. Si parla di 16 misure di differente tipologia, tra cui cassa integrazione, indennizzi, bonus e congedi parentali Covid19, riferiti al mese di marzo. Provvedimenti che valgono circa 10 miliardi di euro e che coinvolgono 11 milioni di persone.
Il Dpcm annunciato il 28 Marzo è stato elaborato con la collaborazione dell’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani), presieduta dal sindaco di Bari Antonio Decaro, “perché - ha detto Giuseppe Conte – i sindaci sono le prime sentinelle per quanto riguarda i bisogni delle comunità territoriali e delle necessità dei cittadini”.