Altri 50 miliardi a sostegno dell'economia italiana
22 apr 2020 | 6 min di lettura | Pubblicato da Castiglia M.
Le misure per il distanziamento sociale, il rafforzamento delle reti sanitarie del territorio, la fase2, le misure di sostegno alla crisi economica, il Mes e gli strumenti allo studio a livello europeo. Questi i punti toccati il 21 Aprile nell’informativa al Senato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Per quanto riguarda le riaperture parziali, si va verso la conferma della data del 4 Maggio, con dinamiche che verranno definite dalla task force nei prossimi giorni.
Distanziamento sociale
Mantenere e rispettare le misure per il distanziamento sociale e promuovere l’utilizzo diffuso dei dispositivi di protezione individuale fino a quando non saranno disponibili una precisa terapia e un vaccino anti Covid. Su questi punti ha insistito il Presidente del Consiglio, annunciando il rafforzamento della strategia di mappatura dei casi sospetti con l’utilizzo di nuove tecnologie. In tal senso, la app ‘Immuni’ diventa uno strumento essenziale per accelerare il processo. La app – ha però precisato Giuseppe Conte - sarà su base volontaria e chi non vorrà scaricarla non subirà limitazioni nei movimenti e altri pregiudizi.
Per quanto concerne la distribuzione dei dispositivi di protezione personale, il Presidente del Consiglio ha comunicato che al 19 Aprile risultano distribuiti circa 3.900 ventilatori per le terapie, 105mila tubi endotrachiali e 117 milioni di mascherine di varia tipologia. Tutte le informazioni al proposito sono comunque disponibili sui siti ufficiali del Governo, tramite il sistema Ada (Analisi distribuzione aiuti) aggiornato in tempo reale.
Reti sanitarie territoriali
Le reti sanitarie territoriali saranno rafforzate perché ritenute l’arma principale per combattere l’emergenza coronavirus. Il Governo si sta adoperando perché siano rafforzati tutti i servizi di prevenzione, sollecitando anche una rinnovata integrazione tra le politiche sanitarie e quelle sociali con particolare attenzione a case di cura, residenze sanitarie assistenziali, dove si è verificata un’esplosione incontrollata dei contagi. Pertanto, in tutto il territorio italiano sarà intensificata la presenza di Covid hospital come strumento fondamentale per la gestione ospedaliera dei pazienti, riducendo così anche il rischio di contagio per gli operatori sanitari e per i pazienti ricoverati per altre malattie.
Per combattere l’epidemia, saranno fondamentali i test, sia i tamponi sia quelli sierologici, utili per indagare e conoscere l’epidemia con l’obiettivo di predisporre un piano nazionale capace di fotografare lo stato della malattia in Italia. Il 17 Aprile è stata indetta una gara pubblica per la fornitura di kit reagenti e consumabili per effettuare 150mila test finalizzati a un’indagine a campione sulla diffusione dell’infezione della popolazione, con possibile estensione di ulteriori 150mila test. A tale proposito, il 29 Aprile ci sarà presumibilmente la firma del contratto.
Misure restrittive
L’andamento della curva epidemiologica suggerisce che le misure restrittive adottate dai Dpcm di Marzo e di Aprile (proroga) sono efficaci. Ora però si prospetta la fase più complessa. Previsto un allentamento del regime restrittivo attuale per quanto riguarda le attività produttive e commerciali, ma la ripartenza dovrà procedere sulla base di un piano strutturato che comporti una revisione dei modelli organizzativi, di lavoro e di trasporto pubblico e privato. Anche per le misure di distanziamento sociale ci saranno alcune modifiche su sollecitazione sia dei cittadini sia dei rappresentanti politici. Per questo motivo – ha detto Conte - si sta elaborando una strategia per procedere a un allentamento progressivo e ordinato. A tal fine, il comitato di esperti in materia economica e sociale, costituito con il Dpcm del 10 Aprile, sta elaborando proposte utili che orientino il Governo nelle decisioni che dovrà assumere al riguardo. Le strategie individuate per la ripartenza si baseranno su imprescindibili precondizioni di sicurezza, mentre le riaperture delle attività commerciali e produttive saranno omogenee su tutto il territorio nazionale e sempre tenendo sotto controllo la curva del contagio per intervenire in caso di necessità. Dovrà essere comunque garantito il rispetto dei protocolli. Il programma in elaborazione sarà discusso con tutti i soggetti coinvolti per acquisire le loro valutazioni.
Sostegno all’economia
Oltre ai provvedimenti a sostegno dell’economia varati con il decreto 23/2020, ora all’esame della Camera per la sua conversione in legge, il Presidente del Consiglio ha annunciato l’invio a breve al Parlamento di una relazione contenente la richiesta di spostamento degli obiettivi di bilancio programmati per il 2020 pari a una cifra non inferire a 50 miliardi di euro che si aggiungeranno ai 25 già stanziati per un intervento complessivo non inferiore a 75 miliardi di euro. Il ricorso al disavanzo finanzierà varie misure destinate, tra l’altro, al rafforzamento del personale sanitario, della Protezione civile e delle forze di sicurezza, alla proroga e al rafforzamento delle misure sociali. In particolare: cassa integrazione e indennizzi per autonomi e partire Iva, al sostegno di chi non è coperto da cassa integrazione e delle piccole e medie imprese, fondi aggiuntivi per Comuni, Provincie, Città Metropolitane e Regioni, oltre a interventi di supporto per i settori particolarmente colpiti dalle misure di contenimento del virus.
Strumenti finanziari europei
Affinché tutti i Paesi possano superare l’emergenza sanitaria e ricostruire le loro economie è necessaria una risposta coordinata e solidale, per non ripetere gli errori commessi durante la crisi del 2008 che condannerebbero l’Europa a una recessione più prolungata e a una ripresa più lenta e debole rispetto alle aree più forti del mondo. Il Presidente del Consiglio ha perciò nuovamente illustrato il pacchetto di strumenti predisposto dall’Eurogruppo del 9 Aprile a disposizione degli Stati membri. Ovvero: il fondo garanzia europeo presso la Bei con 25 miliardi di euro per attivare fino a 200 miliardi di euro di finanziamenti per investimenti all’interno dell’Unione; lo strumento di assistenza finanziaria che potrà erogare sino a 100 miliardi in linee di credito dedicate alle misure di sostegno al reddito dei lavoratori temporaneamente privi di impiego; il Mes come linea di credito senza condizionalità, dedicata alle spese sanitarie e di prevenzione dirette e indirette; e l’Economic Recovery Fund per finanziare progetti comuni di interesse europeo e per avviare un piano di ricostruzione fondato sugli investimenti, sull’innovazione, la sostenibilità ambientale e la tutela della salute. Questo sarà il tema della riunione dei membri del Consiglio europeo prevista per il prossimo 23 Aprile.
“Insieme ad altri otto Paesi – ha aggiunto Giuseppe Conte - l’Italia ha lanciato una sfida ambiziosa invitando l’Europa a introdurre nuovi strumenti per affrontare e superare la crisi. Alcuni dei Paesi che hanno condiviso l’impostazione dell’Italia hanno dichiarato da subito, come la Spagna, l’interesse per il Mes purché senza condizioni. Rifiutare la nuova linea di credito sarebbe fare un torto ai Paesi che sono interessati. Resto però convinto che all’Italia serva altro. Bisognerà attendere l’elaborazione dei vari documenti relativi ai termini di finanziamento che verranno predisposti per erogare questa nuova linea di credito. Al nostro Parlamento spetterà comunque l’ultima parola. L’Europa deve agire subito perché il ritardo comprometterebbe i risultati e si rischierebbe di non poter competere in modo efficace con le altre economie globali”.