Multa presa all’estero: come pagarla e rischi per chi la ignora
2 set 2021 | 2 min di lettura | Pubblicato da Raffaele D.
Che fare in caso di multa presa all’estero e come pagarla?
In passato le sanzioni stradali subite in un altro Paese venivano spesso ignorate senza particolari conseguenze per i trasgressori, ma da qualche anno non è più così grazie a un accordo di reciprocità tra gli Stati UE (direttiva Cross Border) che fa attivare un meccanismo di notificazione e riscossione delle multe comminate ai cittadini stranieri.
Multa presa all’estero: procedura di notificazione
Cosa succede, dunque, se si prende una multa all’estero? Nel caso di contestazione differita (ad esempio per eccesso di velocità registrato da un autovelox) si attiva uno scambio di informazioni tra i diversi punti di contatto nazionali, in base a cui, attraverso la targa del veicolo contravventore, le autorità di polizia stradale del luogo in cui si è consumata l’infrazione riescono a recuperare le generalità (nome e indirizzo) del trasgressore, inviandogli il verbale della multa. Il verbale dev’essere scritto nella lingua del soggetto destinatario.
Multa presa all’estero: come pagarla e rischi
Una volta ricevuta a casa la notifica, il trasgressore ha due possibilità: fare opposizione, se ritiene di esser stato sanzionato ingiustamente, indicandone i motivi in un apposito modulo da rispedire al mittente; oppure rassegnarsi a pagare la multa seguendo la procedura contenuta nel verbale (di solito viene indicato un link con pagamento tramite carta di credito). Chi invece prova a far finta di niente ignorando la comunicazione della multa, rischia l’apertura di un procedimento internazionale che può portare, nel peggiore dei casi, a un meccanismo esecutivo di riscossione. E nel migliore, diciamo così, alla sospensione della multa fino al ritorno del trasgressore nel Paese in cui si è verificata la violazione: in questo caso, però, insieme alla multa saranno inflitte severe sanzioni accessorie.
Multe all’estero: quali violazioni si possono sanzionare
La direttiva Cross Border entra in funzione solo in occasione di 8 specifiche infrazioni, le più importanti nell’ambito della sicurezza stradale, che sono le seguenti:
- eccesso di velocità;
- non utilizzo della cintura di sicurezza o del dispositivo per i bambini;
- passaggio nonostante il semaforo rosso o altro segnale di stop;
- guida con tasso alcolemico superiore al limite consentito;
- guida sotto influenza di droghe;
- mancato utilizzo del casco protettivo (solo per le moto);
- circolazione su corsia vietata;
- uso del cellulare o altri dispositivi mobili durante la guida.
In tutti gli altri casi, quindi, la procedura di interscambio dei dati non si attiva ed è raro che la multa arrivi a casa. Infine la direttiva non prevede sanzioni aggiuntive come la decurtazione dei punti o la sospensione della patente di guida.
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