Nuovi operatori low cost: c’è da fidarsi?

Iniziamo da Iliad che, fresca di sbarco in Italia, in realtà vanta un’esperienza di quasi trent’anni sul mercato francese, dove opera dal 2011 nel mercato della telefonia mobile con il marchio Free Mobile. Oggi è il quarto operatore francese per numero di clienti e in Italia, dove ha debuttato a fine maggio con una offerta all inclusive a soli 5,99 euro al mese, sta per abbattere il muro dei 2 milioni di clienti. Va detto che, tra gli operatori telefonici low cost, Iliad è l’unico non virtuale: le comunicazioni avvengono grazie all’acquisto delle frequenze dismesse dal gruppo Wind - Tre dopo la fusione.

Tra gli operatori low cost che si stanno facendo strada in Italia ci sono poi Kena Mobile e ho., quest’ultimo noto anche con il nome di ho-mobile. Nonostante i nomi esotici, in realtà dietro ai due operatori virtuali si nascondono TIM, per Kena Mobile, e Vodafone, per ho-mobile. Sfruttando la leva del low cost, infatti, le due importanti aziende telefoniche hanno deciso di lanciare un secondo band per competere con le tariffe di Iliad, senza sminuire i marchi principali. Nella realtà dei fatti, le infrastrutture sfruttate da Kena Mobile e da ho. sono quelle di TIM e Vodafone, anche se con alcuni svantaggi (peraltro molto limitati) che si possono verificare in caso di reti sature. Nel caso di ho., un altro punto a sfavore rispetto alla gemella Vodafone è la velocità massima della navigazione Internet: il 4G Basic di ho. offre fino a 30 Mbps, contro i fino a 150 Mbps che la rete Vodafone può raggiungere in condizioni ottimali.