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Calcolo consumo energia elettrica: come farlo

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Le 3 cose da sapere:

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    Il calcolo del consumo elettrico è indispensabile per capire se la fornitura è conveniente

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    Il calcolo del consumo elettrico è indispensabile per capire se la fornitura è conveniente

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    Per ottenere il consumo di kWh si moltiplica la potenza per le ore di utilizzo

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    Per ottenere il consumo di kWh si moltiplica la potenza per le ore di utilizzo

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    Gli elettrodomestici ad alta efficienza energetica permettono di risparmiare

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    Gli elettrodomestici ad alta efficienza energetica permettono di risparmiare

Luce: prezzi da 30€/mese*
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Acquisire una maggiore consapevolezza dei propri consumi è un punto di partenza per risparmiare sulla bolletta dell'energia elettrica. Se non si conosce quanto consuma ogni singolo elettrodomestico di casa, dal frigorifero alla lavatrice, passando per lo scaldabagno, è difficile trovare soluzioni mirate che permettano di tenere sotto controllo le spese.

Sapere come viene utilizzata l'energia in casa è utile per stimare i costi, capire se ci sono degli errori in bolletta, individuare eventuali sprechi e scegliere come ridurre i consumi. Inoltre, chi non ha idea di quanto consuma non può capire cosa conviene scegliere nella giungla dei fornitori energetici che affollano il mercato. Pertanto, se non sai come effettuare il calcolo dei consumi di energia elettrica, leggi quanto segue.

Sommario

Come calcolare il consumo elettrico?

Va subito evidenziato che il consumo di energia elettrica in un appartamento varia in base a diversi fattori che incidono sul costo della bolletta della luce, tra cui:

  • il numero di persone che regolarmente vivono in casa (scopri i consumi medi di una famiglia di 4 persone);
  • la quantità, la tipologia e i tempi di utilizzo degli elettrodomestici presenti;
  • la classe energetica degli elettrodomestici: più questa è alta, minore è il consumo. Basti pensare che un apparecchio con dicitura A+++ consuma il 41% in meno rispetto ad uno di classe A+.

Il punto chiave per realizzare una concreta riduzione del consumo energetico è ottenere valori di energia reali. Se non si prendono in considerazione le abitudini dei componenti del nucleo familiare, i calcoli non possono essere accurati. Gli stili di vita degli occupanti incidono notevolmente sulla bolletta elettrica, ma alcuni semplici cambiamenti possono aiutare a diminuire i costi energetici.

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Cos'è la potenza elettrica assorbita?

Prima di conoscere come operare il calcolo dei consumi elettrici, bisogna comprendere in cosa consiste la potenza elettrica assorbita partendo dal concetto di kW, ovvero di chilowatt.

In buona sostanza la potenza elettrica assorbita non è altro che la quantità di energia che viene assorbita in una determinata unità di tempo. Più nello specifico, 1 kW equivale a 1000 watt e ciò vuol dire che se un determinato motore elettrico vanta una potenza di 1kW, questo assorbirà 1 watt nell'unità di tempo. Il kWh, invece, indica la quantità di energia che viene assorbita per un tempo t. Dunque, se il motore dovesse rimanere in funzione per 5 ore, assorbirà di conseguenza 5 kWh di energia, cioè 1kWx5h.

Calcolare il consumo giornaliero di un elettrodomestico è molto semplice: basta moltiplicare la sua potenza, reperibile sulla scheda prodotto, per le ore in cui è in funzione.

Alla luce di quanto spiegato si possono ricavare due formule:

  • per conteggiare i kWh relativi a un determinato intervallo di tempo partendo dalla potenza, si dovranno considerare le ore di funzionamento dell'elettrodomestico, per poi moltiplicarle per la potenza assorbita;
  • per calcolare la potenza elettrica assorbita basta dividere l'energia per le ore di funzionamento dell'elettrodomestico nell'intervallo di tempo.

In tema di risparmio energetico la potenza elettrica che viene impiegata dagli elettrodomestici svolge un ruolo determinante e per questo è importante saperla conteggiare, così da avere una stima quanto più possibile precisa sui consumi periodici.

Sul punto è bene specificare che l'assorbimento non costituisce il consumo generale di un dispositivo, ma si riferisce a quanta energia esso impiega in una precisa fase del funzionamento. Si pensi a un elettrodomestico che assorbe 1800 watt, secondo quanto viene riportato dall'etichetta energetica. Questo valore non rappresenta il consumo, bensì l'assorbimento. Occorre quindi calcolare quanto incide il consumo di watt in euro sulla bolletta e per questo occorre moltiplicare 1800 watt per le ore in cui l'apparecchio rimane in funzione. Il dato ottenuto offre un'idea del consumo in termini di potenza.

Oltre a leggere l'etichetta energetica dell'elettrodomestico, si può sempre far riferimento a quanto indicato sulla confezione o sul libretto di istruzioni al fine di conoscere il consumo espresso in watt. Presso negozi di fai da te e bricolage esistono inoltre strumenti di misurazione che, quando applicati al dispositivo, permettono di calcolare in tempo reale la potenza assorbita. Il conteggio della potenza impiegata è abbastanza semplice e alla portata di tutti, proprio perché non richiede specifiche competenze tecniche.

Il calcolo in ogni caso non sarà mai preciso, visto che diventa attendibile solo nel caso di dispositivi che hanno un consumo costante, ad esempio quando viene lasciato in funzione il ventilatore sempre alla stessa velocità. I dati saranno meno precisi nel momento in cui la potenza assorbita dall'apparecchio non resta la stessa per tutto il ciclo di utilizzo.

Quasi tutti gli elettrodomestici presenti nell'abitazione vantano differenti livelli di assorbimento. Si pensi a un climatizzatore inverter che nel momento in cui viene avviato impiega la massima potenza, viste le condizioni di temperatura e di umidità presenti nell'ambiente, per poi rallentare e lavorare a basso regime, al fine di mantenere i valori climatici costanti. Lo stesso vale per la lavatrice, la quale registrerà un picco di assorbimento energetico in fase di riscaldamento dell'acqua, mentre consumerà progressivamente meno durante la centrifuga o l'ammollo.

Esistono tanti elettrodomestici che integrano sofisticati sensori in grado di adattare in maniera automatica la potenza impiegata. Questo è il caso degli aspirapolvere di ultima generazione che sono in grado di rilevare la quantità di sporco, per settare di conseguenza l'intensità di aspirazione, così da garantire un maggior risparmio sui consumi energetici.

Come si calcola il consumo degli elettrodomestici?

A questo punto è normale chiedersi come effettuare il calcolo del consumo in kWh degli elettrodomestici che hanno diversi livelli di potenza, si pensi al forno elettrico, al condizionatore, al ventilatore o allo scaldabagno elettrico. Un esempio potrebbe essere utile per chiarire il concetto.

Prendiamo come riferimento uno scaldabagno elettrico con una potenza di 1200 watt, o 1,2 kW, che sarà la potenza massima impiegata quando viene raggiunta la temperatura più alta. Quando l'elettrodomestico viene usato a un livello intermedio, raggiungendo una temperatura che corrisponde alla metà di quella massima, la potenza sarà di 600 watt, ovvero 0,6 kW. Se lo scaldabagno dovesse rimanere acceso per 100 ore al mese alla potenza massima, il consumo mensile sarà pari a 60 kWh (0,0 kW x 100 = 60 kWh).

Solitamente le bollette vengono inviate agli utenti ogni due mesi, quindi basterà solo moltiplicare le cifre per due, così da capire meglio quanto possano pesare esattamente tutti gli elettrodomestici presenti nell'appartamento sul budget familiare. Una volta effettuati i calcoli, qualora si dovesse riscontrare un consumo oneroso, è bene trovare una tariffa maggiormente conveniente, comparando le numerose offerte luce disponibili con pochi e semplici click. Per ogni promozione è inoltre specificato il costo medio in bolletta, aspetto che consente di conteggiare velocemente quanto è possibile risparmiare rispetto al contratto attuale.

Per conoscere il consumo degli elettrodomestici più comuni puoi consultare le nostre guide dedicate:

Qual è il consumo degli elettrodomestici in stand-by?

Gli elettrodomestici in stand-by consumano energia elettrica anche se, apparentemente, si è provveduto al loro spegnimento. Lo stand-by è segnalato dalla famosa lucina rossa, la quale indica una temporanea sospensione di utilizzo dell'apparecchio, ma non del suo consumo di elettricità. Il consumo di energia da parte di un elettrodomestico in stand-by non è equiparabile al consumo del medesimo quando è accesso e viene utilizzato. Ciò che si verifica durante lo stand-by, in ogni caso, è la mera riduzione dei consumi energetici, non la loro interruzione.

Riconoscere lo stand-by e spegnere completamente gli elettrodomestici è dunque essenziale per risparmiare energia e tagliare la bolletta elettrica. Basti pensare che, ad esempio, un condizionatore in stand-by consuma fino a 80 Watt. Una TV oppure un decoder in pausa possono consumare anche 25 Watt. L'esempio più eclatante di quanta energia elettrica consuma un elettrodomestico in pausa si ha con i sistemi Hi-Fi, che vantano consumi in stand-by di oltre 130 Watt.

A influire sul costo della bolletta, in relazione allo stand-by degli elettrodomestici, è anche la loro usura. Più i dispositivi sono obsoleti, più lasciarli in pausa pesa sui consumi elettrici. Meglio acquistare quindi elettrodomestici nuovi a risparmio energetico.

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*Le tabelle riportano a titolo esemplificativo la struttura del sito. Per tutte le offerte poste in comparazione clicca sul tasto vai e ottieni tutte le informazioni necessarie per valutare la proposta adatta alle tue esigenze

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