Quanto consuma una stufa elettrica in media?
Le 3 cose da sapere:
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La stufa elettrica può aiutare a riscaldare subito gli ambienti soprattutto in inverno
1La stufa elettrica può aiutare a riscaldare subito gli ambienti soprattutto in inverno
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Ne esistono diverse tipologie per andare incontro ad ogni esigenza
2Ne esistono diverse tipologie per andare incontro ad ogni esigenza
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Per contenere i consumi non va sostituita al normale impianto di riscaldamento
3Per contenere i consumi non va sostituita al normale impianto di riscaldamento
Il freddo invernale richiede a volte alcune misure aggiuntive, come ad esempio l'inserimento di una stufa elettrica all'interno di una stanza. Questo tipo di rimedio è utile, ma sorge una preoccupazione: quanto consuma una stufa elettrica domestica? In tempi di incertezza sui costi energetici, è importante contenere la spesa, quindi è essenziale calcolare il dispendio per ogni apparecchio utilizzato. Il pregio della stufa è quello di riscaldare un ambiente piccolo con una certa rapidità, tuttavia per conoscere i dati sui consumi si devono fare alcuni calcoli e soprattutto tenere in considerazione diversi fattori, come le dimensioni, il tempo di utilizzo e la potenza. Tali elementi influenzano la spesa complessiva.
Sommario
- L'impiego di una stufa elettrica
- Stufe elettriche: le tipologie
- Il consumo delle stufe elettriche
- Suggerimenti per il risparmio energetico
- Considerazioni sull'uso delle stufe elettriche
L'impiego di una stufa elettrica
All'interno di uffici, bagni e altre piccole stanze si possono utilizzare le stufe elettriche per scaldare subito l'ambiente e far fronte alle temperature gelide che accompagnano l'inverno. In commercio si trovano diverse tipologie di apparecchi, buona parte delle quali, se costruite in tempi recenti, contribuiscono al risparmio energetico, offrendo anche un eccellente rapporto tra qualità e prezzo. Per conoscere con precisione il consumo, però, bisogna avere i dati del caso specifico. Grazie ad alcune formule e a informazioni generiche, si può avere un'idea dei costi e gli strumenti utili per stabilire la spesa della propria stufa elettrica o di quella che si intende acquistare.
Stufe elettriche: le tipologie
I produttori hanno concepito differenti tipi di apparecchi per riscaldare gli ambienti, sfruttando sistemi a irraggiamento o convenzione. All'interno si trova un conduttore scaldato dalla corrente elettrica, che porta immediatamente un forte calore alla stanza. Per non sentire il freddo, bisogna stare vicini alla stufa elettrica. I modelli con le ventole risultano, invece, più efficaci perché distribuiscono il calore nell'ambiente. In questo modo, si sente caldo anche se non si è prossimi all'apparecchio. La scelta del prodotto dipende dalle dimensioni del locale e dalle esigenze dell'acquirente, sono questi gli elementi che permettono di individuare la soluzione migliore.
Stufa con radiatore a olio
Questo modello di stufa elettrica è composto da un radiatore che viene riempito di olio ed emana il calore nell'ambiente mediante un'apposita resistenza. Il livello si regola mediante un termostato, che facilita l'uso prolungato. Il tepore resta nella stanza, ma ci vuole più tempo per raggiungere la temperatura desiderata.
Stufa alogena, al quarzo o infrarossi
Le stufe di queste tipologie, pur essendo differenti tra loro, assicurano prestazioni quasi uguali. Il calore si ottiene con lampade a gas che permettono di ottenere temperature piuttosto alte. I modelli al quarzo sono i più efficaci, ma anche i più costosi a livello di consumi energetici. In nessun caso sono presenti ventole, quindi le persone devono posizionarsi vicino all'apparecchio. I prezzi sono abbastanza bassi, ma è più alta la spesa in bolletta.
Termoconvettori e termoventilatori
Sebbene le due tipologie siano simili tra loro, i termoconvettori sfruttano il sistema della convenzione per diffondere il calore nella stanza e sono silenziosi. Solitamente si usano in ambienti piccoli, come ad esempio i bagni da riscaldare prima di fare la doccia. I termoventilatori, più rumorosi, hanno una resistenza elettrica e un ventilatore per portare il calore in ogni parte del locale. Le versioni più recenti dispongono di resistenze in ceramica.
Il consumo delle stufe elettriche
Molto spesso si pensa che le stufe elettriche abbiano un consumo energetico elevato. Non è del tutto vero, specialmente per buona parte dei modelli in commercio. Lo sviluppo tecnologico ha consentito di ottenere una maggiore efficienza. Mediamente il dispendio di energia di un apparecchio del genere varia tra i 300 e i 2.500 Watt. La potenza è indicata sull'etichetta applicata al prodotto, come previsto dalla legge. Quindi è sufficiente fare una moltiplicazione di tale dato per le ore di accensione e si ricava il consumo di un giorno. Può essere utile un esempio pratico. Ipotizzando di utilizzare una stufa da 1.000 Watt per 4 ore, si avrà un consumo di 4000Wh, ovvero di 4kWh. Quest'ultimo dato deve essere moltiplicato per il prezzo praticato dal fornitore. Ad esempio, se si pagano 0,30 euro al kW, si effettua questo calcolo: 4x0,30=1,20 euro. Per le 4 ore di attività, la spesa in bolletta è pari a 1,20 euro.
Suggerimenti per il risparmio energetico
Indipendentemente dalla potenza della stufa elettrica, adottando alcuni semplici accorgimenti, si può contenere il costo in termini di consumi. Disporre di un apparecchio di questo tipo richiede attenzione nell'uso quotidiano, bisogna impiegarla nel modo giusto evitando sprechi, ovvero limitando l'accensione alla reale necessità. Meglio imparare bene quanto tempo serve per riscaldare l'ambiente e come mantenere la temperatura all'interno della stanza per far funzionare la stufa nelle ore più fredde. Grazie al regolatore di potenza, si può alzare o abbassare il calore, così da evitare gli eccessi. Non serve alzare il calore se la temperatura è adeguata, in maniera da limitare il dispendio energetico.
Considerazioni sull'uso delle stufe elettriche
Qualora si pensi di sostituire il tradizionale impianto di riscaldamento domestico con la stufa elettrica, è bene sapere che si tratta di una soluzione dispendiosa, quindi non conveniente. Tali apparecchi sono utili a supporto dell'apparato in dotazione nell'immobile. Non esistono dei veri e propri svantaggi, anche perché la scelta del modello e l'utilizzo del prodotto dipende dalle esigenze specifiche. Tuttavia, è sempre bene valutare scrupolosamente le caratteristiche dell'articolo prima di procedere con l'acquisto. Vanno selezionati gli apparecchi che meglio rispondono ai criteri di ricerca.
Ecco alcuni esempi utili a prendere la decisione corretta. Se si desidera scaldare un ambiente grande, si devono scartare le lampade alogene o a infrarossi. Indipendentemente dalla velocità impostata e dalla potenza del prodotto, l'assenza di ventole impedisce la distribuzione del calore all'interno di tutta la stanza, quindi si è obbligati a restare vicini alla stufa stessa e alcune parti del locale restano fredde. Se l'obiettivo è quello di avere un tepore omogeneo e duraturo, non si possono scegliere i termoventilatori. In effetti, questi apparecchi assicurano il rapido aumento della temperatura, ma non fanno arrivare lo stesso calore in tutte le aree della stanza. Non va neppure trascurata la rumorosità, che rischia di compromettere la tranquillità, rendendo impossibile lo svolgimento di attività lavorative o di studio.
L'utilizzo prolungato delle stufe, inclusi i modelli a basso consumo, non è mai consigliabile perché fa lievitare la spesa della bolletta elettrica. Quindi è bene ricorrere all'apparecchio solo nelle ore più fredde, facendo in modo di limitare la potenza. A tal proposito, sono utili i modelli dotati di timer per lo spegnimento automatico. Oltre a regolare l'intensità, si può programmare la disattivazione. Ad esempio, tale funzione è l'ideale per impostare lo spegnimento al raggiungimento della temperatura desiderata. I costi di energia elettrica con le stufe sono elevati, quindi è opportuno contenerli il più possibile.
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