Mutui Green: crescita del 400% in un anno
22 apr 2024 | 4 min di lettura | Pubblicato da Cristina B.
Mutui green con il turbo: con una crescita del 400% in un anno, si presentano come una soluzione per chi, dovendo acquistare casa, è consapevole delle novità anche normative in arrivo e non si vuole fare cogliere impreparato.
In occasione della Giornata della Terra 2024, vediamo insieme cosa succede con l’aumento della diffusione di queste offerte e l’approvazione lo scorso 13 aprile, da parte del Parlamento Ue, della direttiva Case Green.
Crescita a tre cifre per i mutui green
I dati rendicontati per il primo quadrimestre 2024 da parte degli esperti di Facile.it fotografano un apprezzamento dei prodotti di finanziamento della casa per rispondere ai requisiti energetici.
Confrontando i dati 2023 - 2024, emerge che la percentuale di richieste è aumentate ben del 400% rispetto all'anno precedente, in crescita anche l’importo medio richiesto: è più elevato del 7%. Le banche, secondo gli esperti di Facile.it, hanno investito molto su questa categoria di prodotti, consapevoli forse anche dell’arrivo di normative europee di alto impatto e anche della fine di particolari forme agevolative legate alla ristrutturazione di casa come il 110%.
2024 | 2023 | Delta Q1 24 vs Q1 23 | |
---|---|---|---|
Importo medio green | 156.166,53€ | 146.126,46€ | 7% |
Durata media green | 23,85 | 24,10 | -1% |
Età media green | 42 | 42 | 0% |
Incidenza sul totale di q1 | 14% | 3% | 401% |
Nel 2023, chi ha acquistato un immobile ha preferito scegliere un mutuo green nel 14% nei casi: più precisamente, in riferimento alla totalità dei mutui green, l’ 80,60% ha optato per un mutuo prima casa e l’8,96% per un finanziamento destinato alla seconda casa. Mentre è interessante notare che, nel 2024, la percentuale della prima casa si abbassa, perché molti che avevano già prodotti di finanziamento erogati hanno optato per la surroga e scelto di cambiare con un prodotto green. Acquisti prima casa dunque finanziati al 57,34% e con la surroga il 32,92%.
Anche il peso delle richieste green, tra il il primo quadrimestre 2023 e il primo quadrimestre 2024, sono cambiate sul territorio nazionale. Di seguito le 5 regioni con maggiore richiesta green su Facile.it in ordine di incidenza percentuale:
- nel 2023, sono state Lombardia 24,91%, Lazio 13,62%, Emilia-Romagna 7,80%, Veneto 7,77% e Piemonte 7,49%
- nel 2024, Lombardia 24,33%, Lazio 12,60%, Veneto 9,28%, Emilia-Romagna 8,01% e Campania 7,83%.
Cosa sono i mutui green?
La formula, declinata da sempre più banche, consente di arrivare a coprire fino al 100% del valore dell’immobile, fornendo quindi una capacità maggiore di finanziamento e riuscendo a offrire mutui con tassi di interesse più bassi rispetto a quelli attuali.
I mutui green sono nati dalle indicazioni approvate nel 2018 dall’Unione Europea, con un progetto pilota che si chiamava Energy Efficient Mortgages Pilot Scheme. L’obiettivo all’origine era quello di fornire mutui per ottenere efficienza energetica in vista della transizione verde Ue.
Come il loro nome già lascia intuire, sono mutui che consentono di ottenere condizioni di finanziamento per edifici che, al termine del processo di acquisto e ristrutturazione, risultino maggiormente efficienti dal punto di vista energetico.
Attualmente, dunque, sono mutui che aiutano all’acquisto o alla costruzione di immobili nuovi con classi energetiche elevate A o B (per alcune banche anche classe energetica C) o finanziano la ristrutturazione con finalità di un salto di almeno due livelli di classe energetica, o un miglioramento delle prestazioni energetiche di almeno il 30%.
Su piattaforme come quella di Facile.it, è possibile ottenere delle simulazioni e confrontare le offerte sia tra mutui tradizionali e mutui green, sia tra quelli nella stessa categoria di mutui green, confrontando i tassi applicati e gli spread che risultano più convenienti.
La direttiva Case Green
Un’ulteriore spinta alla diffusione di questo strumento potrebbe arrivare dall’approvazione della tanto contestata direttiva Case Green. Approvata il 13 aprile, con voto contrario dell’Italia e dell’Ungheria, questa prevede che gli Stati dovranno dotarsi, entro un determinato periodo, di una legislazione con l'obiettivo dell’efficientamento energetico degli edifici, o di parti di esso come il cambio delle caldaie.
Gli obiettivi della direttiva sono:
- per gli edifici residenziali, i Paesi membri dovranno adottare misure per garantire una riduzione dell'energia primaria media utilizzata di almeno il 16% entro il 2030 e di almeno il 20-22% entro il 2035;
- per gli edifici non residenziali, gli Stati membri dovranno ristrutturare il 16% degli edifici non residenziali con le peggiori prestazioni entro il 2030 e il 26% entro il 2033, introducendo requisiti minimi di prestazione energetica.
Giornalista professionista dal 2004 e vicecaporedattore per ItaliaOggi, scrive del Fisco in ogni sua forma. Ha fatto incursioni su Classcnbc e Tgcom per raccontare le novità di manovra di bilancio, sanatorie fiscali e storie di elusione.
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