Inquinamento dell'aria: in Italia ben 22 città sono nella zona rossa

Il particolato fa malissimo

L’UE conta su una direttiva che fissa - come dose massima tollerabile di particolato nell’aria - 25 µg/m3 (µg è la sigla del microgrammo, pari a un milionesimo di grammo); l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) è molto più rigida: il suo limite arriva a 10 µg/m3.

I centri urbani sotto esame

Nell'ultima classifica dell’AEA, sono state esaminate le concentrazioni di polveri sottili in 323 città europee con più di 50.000 abitanti, calcolando la concentrazione media annuale; valutate solo le quelle che hanno fornito dati su almeno il 75% dei giorni dell’anno. L’aria migliore si respira a Umea (Svezia), con una media di 3,7 µg/m3; dopo ci sono a pari merito - con 3,8 - Tampere (Finlandia) e Funchal (Portogallo). In coda compaiono Nowy Sacz (Polonia - 27,3), Cremona (Italia - 25,9) e Slavonski Brod (Croazia - 25,7).

Siamo in zona rossa

Però le città italiane in zona rossa sono ben 22, sopratutto nel Nord: oltre a Cremona (al 322esimo posto), Vicenza (320), Brescia (315), Pavia (314), Venezia (311), Piacenza (307), Bergamo (306), Treviso (304), Milano (303), Torino (298), Verona (294), Ravenna (291), Terni (289), Modena (283), Benevento (282), Reggio Emilia (281), Pesaro (278), Parma (276), Ferrara (272), Novara (271), Rimini (258) e Prato (251). Nella ‘zona verde’, quella con l’aria più pulita, le italiane sono soltanto 6: Sassari (14esima su 323), Genova (26), Livorno (64), Salerno (81), Savona (92) e Catanzaro (94).

Violazioni punite

Nell'Unione sono previste sanzioni per i Paesi che sforano rispetto ai limiti previsti. Per esempio, nel Novembre scorso, la Corte di giustizia europea ha sentito che il nostro Paese ha violato sistematicamente e persistentemente la direttiva UE.

Tantissime vittime

Nel Dicembre del 2020, l’AEA aveva già divulgato i dati relativi alle vittime provocate dall’inquinamento in 41 Stati europei, nell’Unione e fuori. Ebbene, risulta che nel 2018 i decessi prematuri sono stati 417.000; nel 2008 erano stati 60.000 in più, però restano comunque tantissimi.

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