Le voci di spesa della bolletta luce e gas per Mercato Libero e Tutelato
24 ott 2019 | 4 min di lettura | Pubblicato da Giorgia N.
Riconoscere le diverse voci di costo in bolletta è fondamentale per confrontare le offerte luce e gas dei gestori e scegliere quella più conveniente per il proprio profilo. Eppure, nonostante gli sforzi fatti negli ultimi anni per rendere questi documenti più trasparenti, identificare i vari capitoli di spesa è ancora un’impresa ardua per molti utenti. Ecco quindi una guida per distinguere e comprendere le informazioni più importanti.
Mercato libero o tutelato
Prima di avventurarsi nella lettura è bene ricordare la distinzione tra clienti in regime di maggior tutela e utenti nel mercato libero. I primi, come sappiamo, sono i clienti che sono rimasti nel mercato “tutelato”: in questo caso le condizioni economiche e contrattuali delle loro forniture sono stabilite dall’Arera, che per i clienti domestici aggiorna le tariffe ogni tre mesi. I secondi sono invece coloro che sono passati al mercato libero, aderendo a un’offerta commerciale di un venditore: le tariffe vengono proposte dal venditore e accettate dal cliente alla firma del contratto.
La prima pagina della bolletta: le informazioni da ricordare
In ogni bolletta troviamo una pagina in cui sono riportate le principali informazioni dell’utenza, come il codice cliente, le caratteristiche tecniche e i dati sulla fornitura di energia, la tipologia di contratto stipulata (se in regime di maggior tutela o nel libero mercato). Tra le voci a cui prestare attenzione ci sono il POD (per l’energia elettrica) e il PDR (per il gas), codici che identificano “l’indirizzo” in cui l’energia o il gas vengono consegnata al cliente, e quindi individuano il cliente stesso, e non cambiano nemmeno con il passaggio a un altro fornitore.
Altri elementi importanti sono il nome dell’offerta commerciale (per i clienti del libero mercato), il codice contratto, il proprio consumo annuo, e, per l’energia elettrica, la potenza impegnata, che per le utenze domestiche è in genere di 3 kW.
Le spese
La fattura contiene un elenco dettagliato delle voci che compongono l’importo complessivo da pagare, alcune fisse, altre variabili. Vediamole nel dettaglio:
- Spesa per la materia prima. Indica quanto l’utente ha speso per il gas o l’energia elettrica acquistata nel bimestre, ed è la variabile su cui si gioca la concorrenza tra i fornitori. La cifra comprende una quota “energia”, da pagare in proporzione al consumo, e una componente fissa, che il cliente paga per avere il suo punto di consegna, anche in assenza di consumo.
- Spesa per il trasporto e la gestione del contatore. Comprende le spese di trasporto dell’energia fino alle case degli utenti, nonché i costi di gestione, come la lettura o la manutenzione dei contatori. Si tratta di costi fissi , che prescindono dal venditore, e il cui importo varia in base ai consumi.
- Oneri di sistema. Questo capitolo include gli altri costi fissi pagati da ciascun utente sulla base dei propri consumi, e il cui ricavato viene utilizzato per la gestione della rete. Tra gli oneri rientrano anche voci come gli incentivi alle rinnovabili (nelle bollette dell’elettricità), o la componente “risparmio energetico” (in quelle del gas), i cui proventi sono utilizzati per finanziare progetti di risparmio energetico.
- Imposte. Rientrano in questa voce le accise e l’Iva, calcolate in percentuale sulla quantità di energia consumata (l’accisa) e sull’importo totale della bolletta (l’Iva).
- Canone Rai. Questa indicazione compare solo nelle fatture di energia elettrica, per gli utenti che pagano il canone di abbonamento alla tv pubblica. La somma si aggiunge all’importo complessivo della bolletta, già comprensivo di imposte, e si trova in genere nella pagina successiva.
I consumi
Un’intera pagina della bolletta è dedicata al dettaglio sui consumi degli ultimi 12 mesi. Questi ultimi possono essere effettivi, se rilevati periodicamente attraverso le letture di contatori, oppure stimati dal venditore. La stima viene elaborata effettuando un calcolo sulla base dei consumi degli anni precedenti, nei casi in cui il fornitore non riceve i dati relativi alle letture. In bolletta compare l’indicazione di come e quando il cliente può effettuare e comunicare la lettura: in questo modo ha la certezza di ricevere fatture calcolate sui consumi reali.
ll costo medio unitario della spesa per la materia prima
L’informazione è indicata in genere accanto ai dati sui consumi, ed è molto preziosa per il cliente, perché gli consente di fare una prima valutazione del “prezzo” medio applicato dal venditore per il servizio fornito, al netto di oneri e tasse. Il costo medio unitario viene infatti calcolato in ogni bolletta dividendo la spesa della materia prima (la prima delle voci di spesa indicate in alto), per i metri cubi di gas o i kW di elettricità consumati, consentendo di ricavare un indice che può essere usato come termine di paragone tra le diverse offerte, a parità di consumi. Attenzione: il costo medio unitario non corrisponde però al costo medio reale della materia prima, perché comprende anche una quota di spese fisse applicate a prescindere dal consumo.
Pugliese trapiantata in Emilia, giornalista professionista dal 2005, laurea in filologia romanza e master in giornalismo all’Università di Bologna.
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