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Allerta smog: preoccupa la qualità dell'aria nelle città italiane nel 2022

30 nov 2022 | 4 min di lettura | Pubblicato da Marianna S.

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L’emergenza smog in Italia è sempre più critica e preoccupante, ciò è quanto emerso dal dossier realizzato da Legambiente nell’ambito della campagna Clean Cities, “Mal’aria 2022 edizione autunnale”.

La stessa Legambiente ha infatti definito la situazione relativa ai primi dieci mesi del 2022, dove risulta un livello d’inquinamento ben oltre i limiti, destinato a peggiorare durante l’autunno-inverno, con misure antismog non sufficienti e traffico bloccato.

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Le città con l'inquinamento più alto

Al centro della campagna Clean Cities 13 città italiane in cui la qualità dell’aria è allarmante: nessuna di esse rispetta i valori suggeriti dall’OMS relativi al PM10 (15 microgrammi per metro cubo), al PM2.5 (5 microgrammi per metro cubo) e all’NO2 (10 microgrammi per metro cubo).

In particolare Torino, Milano e Padova risultano in codice rosso, superando il PM10 (la soglia da non superare è di 35 giorni con una media giornaliera ai 50 microgrammi per metro cubo) con uno sforamento rispettivamente di 69, 54 e 47 giornate.

In codice giallo invece Parma con 25 giornate di sforamento, Bergamo e Roma con 23, e Bologna con 17.

Nelle città monitorate, il PM10 supera il valore OMS con una media che passa dal + 36% di Perugia, + 53% di Bari, + 75% di Catania, al + 121% di Torino e + 122% di Milano.

Ancor peggio la situazione del PM2.5, con un’eccedenza rispetto ai valori OMS che passa dal +123% di Roma ad un +300% di Milano. Mentre per quanto riguarda l’NO2, lo scostamento dei valori medi rispetto ai limiti dell’OMS oscilla dal +97% di Parma, al +257% di Milano.

In arrivo multe?

Se si considera che la nuova Direttiva Europea sulla qualità dell’aria, in corso di revisione entro la fine dell’anno, andrà ad adeguarsi ai valori OMS, la situazione generale risulta al momento decisamente critica e preoccupante, con rischio di incorrere in nuove pesanti multe.

Le conseguenze sulla salute

Occorre inoltre tener presente come l’inquinamento atmosferico vada ad impattare anche sulla salute, con un numero di vittime in Italia superiore al resto d’Europa.

Il 17% dei morti del continente europeo, dovuti all’inquinamento atmosferico, risultano infatti essere in Italia.

Obiettivo: emissioni zero

Per risanare la situazione l’Europa ha dunque programmato il piano d’azione “Verso Emissioni Zero”, fissando come obiettivo intermedio la riduzione delle emissioni di gas serra del 55% entro il 2030 e puntando alla neutralità climatica entro il 2050.

Le misure da adottare

Per arrivare a ciò, secondo Legambiente sarà necessario il potenziamento di servizi e mezzi green in alternativa alle auto private, oltre l’implementazione di trasporti e zone a bassa emissione. Di fondamentale importanza anche affrettare la decarbonizzazione dei trasporti urbani, che in Italia rappresentano la causa principale d’inquinamento.

Secondo il direttore generale di Legambiente, Giorgio Zampetti, occorre agire in fretta, adottando in primis misure per favorire la scelta del trasporto pubblico locale, scoraggiando l’uso delle automobili private, e incentivare la formulazione di mobilità alternative alle auto, oltre a velocizzare gli investimenti a favore del trasporto pubblico locale e delle infrastrutture. Il nuovo Governo dovrà quindi avviare il passaggio del paese alla mobilità green, secondo le linee guida del Mims.

Come si può migliorare?

Nel frattempo in alcune città sono tornati i limiti di circolazione per i veicoli più inquinanti.

Le città italiane dovranno inoltre cercare di incrementare l’offerta di servizi di trasporto pubblico e di mobilità condivisa elettrica per tutti. Nel dossier Mal’aria 2022 edizione autunnale, ci si concentra anche sulla realizzazione di ZTL, LEZ, sull’offerta del trasporto rapido di massa e sugli investimenti nel settore previsti dal PNRR.

Le misure suggerite da Legambiente infine, per cercare di ridurre le emissioni inquinanti, sono:

  • La riduzione dei limiti di velocità sulle autostrade, dai 130 ai 100 Km orari
  • Il potenziamento dell’offerta di mobilità pubblica, in particolar modo del trasporto di massa
  • Il trasporto pubblico condiviso e totalmente elettrico, assieme al potenziamento dei servizi di sharing mobility nelle aree metropolitane e nelle città con più di 30.000 abitanti, e servizi a chiamata per i comuni minori, più la diffusione delle nuove tecnologie digitali, come la prenotazione elettronica
  • La realizzazione di ZTL (zone a traffico limitato), e soprattutto di LEZ (Low emission zone), e ZEZ (zero emission zone)

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