Prestiti: meglio le banche, le Poste o le finanziarie?
25 gen 2022 | 3 min di lettura | Pubblicato da Castiglia M.
Quando si ha bisogno di un finanziamento, prima di richiederlo, bisogna valutare tanti aspetti, come l’entità dei tassi di interesse, il costo complessivo o la durata del rimborso, tenendo conto anche della somma che si vuole richiedere, dell’urgenza che si ha e, non ultimo, della propria capacità di rimborso. E se ci si domanda se è più conveniente chiedere un prestito in banca oppure a una finanziaria o, ancora, alle Poste?Difficile dire cosa sia meglio, perché molto dipende anche dalle esigenze che si hanno.
Il denominatore comune
Dal punto di vista dell’iter burocratico che precede l’erogazione di un finanziamento, tra banca, finanziaria e Poste non ci sono differenze. Le informazioni da fornire sono le stesse e consistono nel presentare:
- la documentazione personale e fiscale;
- il certificato di residenza;
- la documentazione necessaria a dimostrare di avere un reddito certo (ad esempio la busta paga, il cedolino della pensione o la dichiarazione dei redditi se si è lavoratori autonomi);
- eventuali garanzie aggiuntive nel caso di una situazione patrimoniale debole.
Prima di concedere il prestito, tutti e tre i soggetti in questione effettuano le verifiche del caso per valutare l’affidabilità del richiedente e tutelarsi dai rischi di insolvibilità, tenendo conto, non solo della situazione reddituale, ma anche del merito creditizio del cliente. Se tutto è in regola, la somma viene erogata.
Tempi di erogazione
Spesso i tempi di erogazione dipendono anche dall'importo che si chiede in prestito. Se la somma è importante, è probabile che la fase di verifica e di accertamento richieda tempi un po' più lunghi, a meno che non si dimostri da subito di avere una situazione patrimoniale più che solida.
Un tempo, per avere un prestito da una banca ci volevano tra tutto un paio di settimane; oggi, i tempi si sono generalmente dimezzati. Oltre al fatto che diversi istituti di credito offrono prestiti veloci che permettono di avere il contante sul proprio conto nel giro di un paio di giorni, e se si è correntisti già conosciuti e affidabili, addirittura di poche ore, se si ha bisogno immediato di liquidità.
Per avere un finanziamento dalle Poste, alle quali, ricordiamolo, si può richiedere un prestito anche se non si è loro correntisti, ci vogliono normalmente pochi giorni dalla data di approvazione. È di un paio di giorni, sempre dall’approvazione, anche l’attesa per ottenere denaro dalle finanziarie. Dunque, se un tempo, queste ultime potevano garantire una maggiore rapidità nell’erogare un prestito, oggi la distanza si è notevolmente accorciata.
Tassi di interesse e durata dei rimborsi
A differenza delle banche e delle Poste, le finanziarie non si occupano delle operazioni di raccolta e di gestione del risparmio. E questo significa che i loro tassi sono generalmente un po’ più alti anche se, a fare da contraltare, è più facile che i costi connessi al prestito, come ad esempio la penalità da pagare in caso di estinzione anticipata, siano più convenienti rispetto alle banche e alle Poste, quando non azzerati.
Cambia invece la durata massima dei piani di ammortamento: se le banche e le Poste arrivano a 10 anni (120 mesi), le finanziarie non si spingono normalmente oltre le 84 rate, cioè sette anni.
Cosa succede se non si pagano le rate
In caso di morosità, i clienti che non onorano le rate del debito vengono segnalati alle Centrali rischi. Cosa che influisce sul merito creditizio del debitore, pregiudicando fortemente la possibilità di ottenere un finanziamento anche in futuro.
E qui c’è una seconda differenza tra il modo di operare delle banche e delle Poste e quello delle finanziarie. Le prime due, prima di segnalare il cliente moroso alla centrale rischi, attendono solitamente 60 giorni, mentre la tempistica delle finanziarie è più breve e oscilla tra i 30 e i 45 giorni.
Giornalista professionista, collabora da diversi anni con il Sole 24 Ore (Casa24Plus, Mondo Immobiliare). In passato ha lavorato, tra gli altri, per Tempo Economico e Tgcom.
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