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4 mar 2025 | 4 min di lettura | Pubblicato da Eleonora D.

tecnico dell'elettricità all'opera

Il cortocircuito elettrico rappresenta un rischio sotto diversi aspetti. Oltre al disagio causato dall'interruzione di corrente, può mettere in pericolo la sicurezza di chi vive in casa.

Per questo motivo, è fondamentale intervenire tempestivamente, individuando e risolvendo le cause alla fonte per prevenire gli incidenti. In questo approfondimento, Facile.it, leader nel confronto di offerte luce e gas, vi illustra le principali cause del cortocircuito e come intervenire.

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Per intervenire dopo un cortocircuito, mettendo in sicurezza l’impianto elettrico, gli oggetti e le persone presenti in casa, bisogna innanzitutto riconoscere il fenomeno.

Il cortocircuito elettrico, infatti, potrebbe essere scambiato per un semplice sbalzo di tensione, per un sovraccarico o per l’interruzione dell’energia elettrica. Alcuni segnali inconfondibili, però, ci aiutano a distinguerlo da altri fenomeni.

Cos’è il cortocircuito elettrico e come riconoscerlo

Fra i principali rischi legati agli impianti elettrici rientra il cortocircuito. Questo fenomeno provoca spesso blackout improvvisi, danni agli elettrodomestici, alle prese della corrente e, più in generale, all’impianto.

Si verifica quando vengono a contatto, accidentalmente, i poli di un circuito caratterizzati da una resistenza molto bassa. Ciò comporta un aumento della temperatura e il passaggio di corrente elettrica di forte intensità. Di solito, quando un cortocircuito è in corso, i sistemi salvavita interrompono il flusso della corrente staccando il contatore.

Differenze fra cortocircuito e sovraccarico

Il cortocircuito non va confuso con il sovraccarico. Nel primo caso, infatti, la tensione è azzerata. Nel secondo, invece, è bassa ma non può mai raggiungere lo zero.

Inoltre, mentre il cortocircuito si verifica a causa di un guasto o di un malfunzionamento dell’impianto, il sovraccarico ha a che fare con un consumo elettrico eccessivo da parte degli elettrodomestici o dei dispositivi presenti in casa.

Differenze fra cortocircuito e guasto a terra

I guasti a terra si verificano quando una componente attiva del sistema elettrico, come un conduttore di fase, entra in contatto con la terra provocando una dispersione della corrente.

Può dipendere da infiltrazioni di acqua, guasti nei componenti elettrici e danni all’isolamento dei cavi. A differenza del cortocircuito non dà segnali evidenti e per rilevarlo sono spesso necessari dei test. Inoltre, i danni all’impianto non sono immediati ma progressivi.

Ma quali sono i segni evidenti del cortocircuito? Vediamoli di seguito:

  • La presenza di fumo, scintille o scoppi possono indicare che si è appena verificato un cortocircuito.
  • Fusibili o interruttori magnetotermici scattati.
  • La conferma che si tratta di un cortocircuito può fornirla un tecnico verificando se la tensione è azzerata. In tal caso si è verificato il contatto diretto fra poli dando luogo al cortocircuito.

Perché si verifica il cortocircuito

Le principali cause di un cortocircuito possono includere il deterioramento degli isolanti che avvolgono i cavi elettrici (conduttori). Può avvenire se sono stati esposti all’umidità, al sole oppure ad uno stress meccanico.

Come abbiamo visto, il cortocircuito si verifica spesso quando vengono a contatto accidentalmente due conduttori, magari perché si è in presenza di un danno ai cavi. Oppure, quando cade un fulmine o vi è una sovratensione, l’isolamento tra i cavi può cedere.

Infine, causa del cortocircuito può essere un semplice guasto a componenti elettriche come prese, interruttori e altri dispositivi di controllo della corrente.

Rischi del cortocircuito

Purtroppo, il cortocircuito può provocare seri danni all’impianto elettrico e alle persone. Il rischio meno gravo è rappresentato dall’interruzione della corrente e dal surriscaldamento dei componenti interni all’impianto.

Da una parte, la corrente generata può danneggiare cavi o apparecchiature elettroniche come gli elettrodomestici, anche irreparabilmente. Dall’altra, il fenomeno potrebbe causare incendi e danni strutturali.

Le scintille e il surriscaldamento, inoltre, possono dare vita a scosse elettriche pericolose per le persone, come a ustioni e incendi domestici.

Cosa fare in caso di cortocircuito

La prima cosa da fare quando un corto circuito è in corso è indossare dei guanti isolanti e individuare il punto in cui si è generato.

Se non vi sono scintille o fumo e non riuscite a individuare l’origine del corto, contattate immediatamente un tecnico elettricista. Se invece si tratta di una semplice lampadina bruciata, basterà tornare a sollevare il salvavita e dovrebbe tornare la corrente, ad eccezione del punto in cui si è verificato il guasto.

Nei casi più complessi potrebbe essere necessario staccare tutte le prese della corrente nell’area in cui si è verificato il corto, per poi reinserirle una alla volta fino a quando, a causa del guasto, non scatterà il salvavita. Così facendo si può tornare ad utilizzare gli elettrodomestici fino all’arrivo del tecnico.

In presenza di scintille, scoppi, fumo o incendio contattate immediatamente, a seconda dei casi, un elettricista o le autorità preposte alla sicurezza delle persone (pompieri).

Come prevenire il cortocircuito

Prevenire il cortocircuito è fondamentale per evitare danni irreparabili all’impianto, alla casa e alle persone. Ecco cosa fare per mantenere il livello di sicurezza elevato:

  • Verificare che il proprio impianto elettrico sia a norma;
  • Provvedere alla manutenzione dell’impianto e sostituire cavi deteriorati o fili scoperti;
  • Usare salvavita, interruttori automatici e fusibili di protezione;
  • Non toccare le prese della corrente con le mani bagnate, né inserirvi oggetti metallici;
  • Utilizzare con cautela le prese multiple e preferire le ciabatte;
  • Usare elettrodomestici garantiti dal marchio CE;
  • Tenere lontane le tende, i tessuti e altri materiali infiammabili dalle prese elettriche.
Autore
eleonora d angelo

Eleonora D'Angelo, romana ma residente in Sardegna, si è laureata in Giurisprudenza all'Università Roma Tre nel 2013.

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