Blocco delle auto Diesel: Scadenze e Leggi
L'attuale situazione ambientale sta spingendo sempre più le amministrazioni ad attuare delle misure specifiche per andare a contrastare il tasso di inquinamento.
In tali misure rientrano, senza ombra di dubbio, anche le automobili, visto che la presenza massiccia di questi veicoli incide fortemente, in maniera negativa, sulla salvaguardia ambientale.
Infatti, soprattutto le vetture sospinte da un motore diesel rilasciano delle quantità di CO2 eccessive e dannose. Per tale motivo, nei prossimi anni sono previsti dei blocchi di circolazione inerenti a varie tipologie di veicoli.
Se stai confrontando le offerte per una nuova autovettura, potrebbe essere bene valutare un'auto con un'alimentazione differente, cercando tra le offerte di auto elettriche, ibride, GPL o metano la tua prossima vettura.
Sommario:
- Quali sono i blocchi già attivi?
- Quali sono i blocchi che andranno a interessare i motori diesel Euro 6?
- Quali sono gli scenari futuri?
Quali sono i blocchi già attivi?
Negli ultimi anni, diverse città hanno deciso di vietare l'ingresso ad alcune tipologie di vetture nelle zone in cui si registra un'alta percentuale di inquinamento atmosferico.
Per ovvi motivi, sono principalmente interessate le grandi città italiane, in particolare quelle del nord Italia. Infatti, in questa zona della penisola italiana il tasso di smog è certamente più elevato di quello riscontrato nel sud Italia, visto che le regioni settentrionali hanno un'attività produttiva più sviluppata.
Nello specifico, tutte le vetture che sono state immatricolate prima del 2006 non possono circolare in alcune specifiche aree e in occasione dei blocchi di circolazione effettuati per ridurre il tasso di inquinamento, i quali vengono solitamente programmati nelle domeniche invernali. In questo segmento rientrano tutte le automobili dotate di una classe ambientale pari o inferiore a quella dell'Euro 3.
Questa tipologia di blocco di circolazione andrà a interessare, in alcune zone e per dei particolari periodi, anche i veicoli sospinti da un motore Euro 4. In tale frangente, si sta parlando di vetture immatricolate nel periodo che va dal primo gennaio 2006 al trentuno dicembre 2010.
In realtà, questo blocco era programmato per lo scorso anno, ma, a causa della situazione epidemiologica che ha colpito l'Italia e il mondo intero, è stato rimandato al 2022.
Inoltre, bisogna specificare che sono già state pianificate una serie di misure da introdurre nei prossimi anni, che coinvolgeranno anche i motori diesel Euro 6, per far in modo da andare sempre più a limitare l'utilizzo dei veicoli a combustione interna.
Quali sono i blocchi che andranno a interessare i motori diesel Euro 6?
Innanzitutto è bene specificare che tali motori sono montati sulle vetture immatricolate a partire dal primo settembre del 2015.
Si tratta di una tecnologia che consente di avere delle automobili molto meno inquinanti rispetto a quelle prodotte negli anni precedenti, ma in ogni caso il tasso di emissioni di CO2 resta comunque elevato per l'attuale situazione ambientale.
Pertanto, le grandi città italiane hanno già previsto una serie di misure da mettere in atto nei prossimi anni per ridurre la circolazione delle vetture motorizzate diesel e, di conseguenza, apportare degli importanti benefici, in termini ambientali, alla salvaguardia del nostro pianeta.
Nello specifico, le città italiane che hanno già programmato dei blocchi di circolazione per le vetture dotate della classe ambientale Euro 6 sono: Milano e Roma.
Blocchi Euro 6 a Milano
Per ovviare alla problematica relativa all'alto tasso di smog, la città di Milano ha già programmato nei minimi dettagli una serie di restrizioni, riguardanti i motori Euro 6, da attuare in questo decennio.
In particolare, le limitazioni di circolazione previste andranno a interessare l'Area B del centro cittadino, vale a dire la zona urbana di Milano che presenta i maggiori problemi legati alle emissioni di CO2.
Il blocco coinvolgerà, a partire dal primo ottobre 2024, solo i veicoli diesel Euro 6 acquistati dopo il trentuno dicembre 2018, mentre, a partire dal primo ottobre del 2027, queste restrizione andranno a interessare anche le vetture diesel Euro 6 immatricolate prima del trentuno dicembre del 2018.
Inoltre, dal primo ottobre del 2029 l'accesso nell'Area B di Milano non sarà consentito nemmeno alle vetture diesel dotate della classe ambientale Euro 6 d-Temp e d, arrivando ad avere un blocco totale, in questa zona, di tutti i veicoli diesel a partire dal primo ottobre del 2030.
Blocco Euro 6 a Roma
La capitale presenta, attualmente, due zone protette per quanto riguarda le eccessive emissioni di CO2.
In particolare, viene fatta una distinzione tra il centro storico e le parte adiacente a tale area. Le denominazioni utilizzate per indicare queste zone sono rispettivamente: Anello Ferroviario e Fascia Verde.
Il blocco della circolazione delle automobili diesel Euro 6 è previsto in queste aree soltanto nel caso in cui il livello di smog superi la soglia consentita per otto giorni consecutivi.
In tal caso, sia nella Fascia Verde sia nell'Anello Ferroviario, viene vietato l'acceso a questa tipologia di vetture dalle 7:30 alle 10:30 e dalle 16:30 alle 20:30.
L'unica differenza tra le due aree di interesse è che il divieto di circolazione delle automobili Euro 6 è applicato sono nell'Anello Ferroviario quando vengono organizzate le cosiddette domeniche ecologiche.
Nonostante la situazione relativa all'elevata emissione di CO2 sia preoccupante anche in altre grandi città italiane, come Bologna e Torino, per ora non sono previsti dei blocchi di circolazione che vanno a interessane le vetture sospinte da un motore diesel Euro 6.
Infatti, le attuali misure non prevedono il divieto di utilizzo di tale veicoli nemmeno quando si supera la soglia di smog prefissata e quando si organizzano le domeniche ecologiche.
Si evince facilmente, che con il passare degli anni, anche le amministrazioni degli altri importanti centri urbani dovranno necessariamente pensare a delle misure volte alla salvaguardia ambientale, che molto probabilmente andranno a interessare l'utilizzo delle vetture diesel.
Quali sono gli scenari futuri?
L'alto tasso di inquinamento dell'aria sta costringendo sempre più le case automobilistiche a concentrarsi sulla realizzazione di vetture che non utilizzino dei motori termici, in modo tale da offrire agli automobilisti dei veicoli in grado di circolare in qualsiasi zona e in qualunque periodo.
In particolare, si sta attuando una sostituzione del motore termico con quello elettrico, visto che con quest'ultimo si riscontrano diversi vantaggi legati all'inquinamento atmosferico. Infatti, sono numerosi i marchi automobilistici che hanno concentrato buona parte delle proprie risorse sulle vetture elettriche, pianificando una produzione sempre più importante di tale tipologia di auto.
Tale processo di innovazione, sta portando a un minore interessamento delle automobili diesel e, di conseguenza, a una svalutazione economica di queste ultime.
Per questo motivo le persone che desiderano vendere la propria vettura diesel devono, quindi, necessariamente effettuare questa operazione il prima possibile, cosicché da approfittare dei prezzi di mercato del momento e sfuggire alla svalutazione del veicolo diesel in possesso.
Bisogna inoltre specificare che il passaggio verso un'automobile elettrica, oltre a portare dei vantaggi dal punto di vista ambientale e sull'aspetto della mobilità, consente di avere anche dei benefici economici riguardanti i consumi, visto che mettendo a confronto i costi necessari per percorrere lo stesso numero di chilometri si riscontra un risparmio economico sostanziale con l'utilizzo della vettura elettrica rispetto a quella sospinta da un motore a combustione interna.
Un'ultima analisi deve essere fatta sull'utilizzo effettivo della vettura diesel, in quanto coloro che usano tale veicolo per spostarsi principalmente nelle zone limitrofe della città o nelle aree poco urbanizzate avranno la possibilità di circolare in tutta tranquillità per ancora diversi anni.
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