Pedali della Macchina: 2 o 3?
Acceleratore, freno e frizione sono i tre pedali che tutti i possessori di automobili conoscono, quelli con i quali tutti hanno imparato a guidare e che si sono trovati a dover imparare a gestire durante le lezioni di scuola guida.
Eppure questa magica triade, al giorno d’oggi, sebbene rimanga il sistema di controllo maggiormente diffuso sulle vetture, non rappresenta l’unica alternativa. Da una parte, infatti, la diffusione crescente del cambio automatico ha portato ad una significativa modifica per quanto concerne configurazione e funzione dei pedali che, con l’eliminazione di quello della frizione, sono diventati due. Inoltre, per il futuro si prospettano ulteriori passi avanti, con veicoli che potrebbero presentare addirittura un solo pedale.
In questo articolo, ci concentreremo sul classico equipaggiamento che vede un terzetto di pedali. Parleremo in modo approfondito della funzione di ciascuno, di come lavorano insieme per consentire al conducente di viaggiare mantenendo il pieno controllo della macchina, utilizzare il cambio ed eseguire anche manovre complesse. Vedremo, poi, l’ordine in cui sono disposti cercando di capirne il motivo e come questo sistema si sta sviluppando sull’onda dei progressi tecnologici.
Sommario:
Pedali della macchina: come funzionano
Acceleratore, freno e frizione, insieme, formano la pedaliera, uno strumento che rappresenta la sede centrale dei principali comandi che permettono di mettere in moto la macchina, regolarne la marcia, cambiare i rapporti, ed eseguire molte altre azioni. Su tutte le vetture a cambio manuale, i pedali sono disposti, partendo da sinistra, nel seguente ordine: frizione, freno e acceleratore. Gli ultimi due vengono azionati entrambi dal piede destro, mentre il primo pedale si utilizza con il sinistro e, naturalmente, non è presente a bordo delle macchine dotate di cambio automatico, modificando la configurazione degli altri comandi e consentendo al freno di avere una dimensione maggiore.
Sulle auto equipaggiate con cambio manuale, invece, il conducente deve decidere quando cambiare rapporto, se inserirne uno superiore o scalarlo, e deve effettuare manualmente questo gesto. Per farlo, deve premere la frizione in modo da poter usare la leva del cambio. Questa dispone, solitamente, oltre che della retromarcia per guidare all’indietro, di cinque rapporti impostabili. Le marce dalla prima alla terza sono particolarmente utili per il rallentamento, grazie alla possibilità di sfruttare il freno motore come strategia per affrontare discese di diversi livelli di ripidità. Gli ultimi due rapporti, invece, il quarto e il quinto, servono per accelerare. In particolare, il quinto o il sesto, nelle auto più moderne, sono considerate comunemente la marce di riposo, da inserire quando si viaggia a velocità pressoché costante ed è necessario percorrere delle lunghe distanze, ad esempio, quando ci si trova in autostrada.
Al contrario, nelle auto con cambio automatico, basta regolarsi con la velocità affinché sia il veicolo stesso a selezionare il rapporto più adatto alla propria marcia, perciò il pedale della frizione si rivela superfluo, tanto da sparire dalla pedaliera delle moderne vetture che adottano questa tecnologia. Questi mezzi puntano tutto sulla sicurezza e sul comfort alla guida, tanto che, accanto al cambio automatico, spesso sono installati dei sistemi molto avanzati, i cosiddetti ADAS, che sfruttano impianti elettronici per fornire un valido aiuto all’automobilista.
Per entrambe le tipologie di auto (con il cambio manuale o automatico), ci sono risvolti positivi e negativi.
Nonostante le macchine più tecnologiche garantiscano un alleggerimento del compito del conducente (che, ad esempio, non dovrà pensare a cambiare i rapporti e potrà concentrarsi unicamente su ciò che accade fuori e osservare con maggiore attenzione la strada), risultano anche meno coinvolgenti, proprio per la loro facile gestione, che toglie una parte di entusiasmo all’esperienza del pilota.
Ciascuno può comunque trovare il mezzo che maggiormente rispecchia le sue esigenze, poiché oggi la scelta è davvero ampia, sia tra i modelli che adottano il cambio automatico sia tra quelli che mantengono il manuale. Per farsi un'idea, è sufficiente consultare questo link, al quale si trova un buon campionario di offerte di auto in vendita.
Alcuni anni fa, poi, il cambio automatico era meno performante. Se quindi si stanno valutando delle offerte di auto usate in vendita, può essere importante verificare la qualità del cambio, mentre se si considerano le auto nuove o le auto km0, ecco che il problema è stato risolto dagli avanzamenti tecnologici.
Facciamo un esempio: poniamo che si sia interessati alle offerte sulle Jeep Compass KM 0. Ecco che in questo caso il cambio automatico non è un problema; mentre potrebbe essere opportuno controllare la versione dell'auto se si stanno valutando offerte di Jeep Compass usate.
La posizione dei pedali
La posizione dei pedali, e più precisamente l’ordine con il quale sono disposti all’interno della pedaliera, costituisce un elemento cruciale per la sicurezza del conducente e di chiunque si trovi con lui all’interno dell’abitacolo. Infatti, la configurazione della pedaliera è rimasta sempre la stessa fin dalle prime vetture fabbricate, che annoveravano sempre gli stessi pedali disposti invariabilmente nell’ordine in cui ancora oggi li troviamo. In questo modo, non si rischia di confondersi, poiché qualsiasi vettura si guidi, saranno sempre gli stessi comandi a compiere le stesse funzioni, da generazioni di automobilisti, riducendo così drasticamente la possibilità di errore.
La rivoluzione del cambio automatico sulla pedaliera
Come si diceva in precedenza, poiché il cambio automatico inserisce le marce corrette senza l’intervento né del conducente né della frizione, questo pedale viene rimosso dalla pedaliera, che rimane quindi composta da freno e acceleratore. Tale processo in favore della maggiore automazione rappresenta anche un passo in avanti verso una maggiore sicurezza durante la marcia e le manovre, poiché il cambio automatico permette di servirsi di sistemi come i sensori di frenata automatica e di emergenza, oltre che ottimizzare l’efficienza dei computer di bordo.
Un altro effetto collaterale di questo cambiamento concerne la leva del cambio, collocata nei pressi del volante o sul lato destro del conducente. Al posto dei classici numeri che indicano il corrispondente rapporto, più la R dedicata alla retro, questa reca delle lettere che simboleggiano ciascuna una specifica funzione:
- la lettera D sta per drive, ovvero in moto, e serve per effettuare la partenza e mettersi in marcia. Una volta che il veicolo inizia a spostarsi, i rapporti successivi al primo verranno inseriti in modo automatico dal sistema;
- la R (reverse) indica, invece, la retromarcia, e questo comando serve solo per eseguire tale funzione;
- posizionando il cambio su N, invece, si passa in folle (neutral), una scelta opportuna in tutte le situazioni in cui ci si trova fermi durante la marcia, ad esempio mentre si attende che un semaforo rosso diventi verde o si rimane imbottigliati nel traffico. In una macchina con cambio manuale, la N corrisponde alla marcia folle accompagnata dalla leva del freno a mano tirata per mantenerla ferma;
- quando si arresta il veicolo, poi, occorre inserire la lettera P (parking), che corrisponde alla posizione di parcheggio, blocca tutti gli altri rapporti e, di conseguenza, anche l’automobile. Prima di scendere e anche di ripartire, sarà bene assicurarsi che il cambio si trovi proprio sulla P.
Per selezionare queste opzioni e attivare le relative funzioni, sarà sufficiente tirare il comando verso di sé e poi abbassarlo, in caso il dispositivo del cambio automatico si trovi installato in corrispondenza del volante. Altre volte, invece, la leva si trova nella posizione standard, come avviene per le vetture a cambio manuale, quindi accanto al sedile. In tal caso, la leva dovrà essere sbloccata per poter essere utilizzata e posizionata come occorre.
Sviluppi futuri della pedaliera
Se i tempi moderni ci hanno portato dalla pedaliera con acceleratore, freno e frizione, a un impianto con solo due pedali, il futuro potrebbe riservare ulteriori sorprese, grazie allo sviluppo di tecnologie all’avanguardia che consentiranno di adottare un unico pedale che riesca a compiere tutte le azioni necessarie alla guida. Ad esempio, potrebbe essere sufficiente regolare la pressione che si imprime al pedale per gestire la velocità con cui si muove il veicolo. Basterebbe quindi sollevare completamente il piede, in modo graduale, per frenare e arrestarsi completamente, a seconda delle necessità. Ne beneficerebbe il sistema frenante, che sarebbe in questo modo molto meno soggetto a usura, ma sarebbe l’esperienza di guida a trarne maggiore vantaggio. Questa modalità, infatti, consentirebbe al conducente di godere di una certa facilitazione, che lo lascerà libero di pensare ad altri aspetti che meritano maggiore attenzione, come la presenza di ostacoli
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