Mercato auto penalizzato fino al 2023 per carenza di vetture
26 apr 2022 | 2 min di lettura | Pubblicato da Raffaele D.
I numeri del mercato auto a livello italiano e globale sono impietosi, ma anche se la domanda tornasse ai livelli di pre-pandemia, i problemi di approvvigionamento continuerebbero a penalizzare il comparto per almeno un altro anno, fino al 2023. È questo lo scenario tracciato dai dirigenti delle più grandi aziende automobilistiche in occasione del New York International Auto Show 2022, andato in scena ad Aprile. Facile.it, miglior comparatore dei più recenti modelli di auto, spiega i dettagli della vicenda.
Mercato auto: mancano le vetture
Proprio così. Il crollo del mercato auto non è dovuto solamente alla scarsa richiesta, anzi da questo punto di vista si registra una certa ripresa, ma dalle difficoltà produttive legate al Covid, alla crisi dei semiconduttori e adesso anche alla guerra in Ucraina che hanno rallentato l’attività degli impianti di assemblaggio delle autovetture, facendo dilatare spesso di molti mesi i tempi di consegna. Al punto che se queste criticità dovessero attenuarsi nel 2022, cosa che non è neppure prevista, l’arretrato della domanda dei consumatori manterrebbe le scorte di auto vicine ai minimi storici. Tanto per dirne una, a fine Marzo nelle concessionarie USA erano disponibili fisicamente 1,2 milioni di nuovi veicoli, ma questa cifra apparentemente importante rappresenta solo la metà della quantità di un anno prima e circa 1/3 rispetto al periodo pre-Covid. Insomma, mancano proprio le vetture.
Mercato auto penalizzato anche dai prezzi
Un altro problema di non poco conto riguarda i prezzi delle automobili. Sempre negli Stati Uniti a Marzo 2022 il costo medio pagato dai consumatori per l’acquisto di un’auto nuova è stato di 43.700 $, il 26% più alto di prima della pandemia, quando il prezzo medio di transazione era di 34.600 $. Indubbiamente molte case automobilistiche hanno ritoccato i prezzi, e non poteva essere altrimenti viste le difficoltà di produzione. Ma c’entra molto anche la brusca riduzione di sconti e altri incentivi che erano stati a lungo utilizzati nel settore automobilistico per conquistarsi la maggiore quota di mercato.
Il problema dell’usato
Purtroppo il caro-prezzi sta investendo anche il mercato dell’usato, tradizionale ancora di salvezza per chi non può permettersi di spendere cifre troppo alte, con valori ormai vicini ai massimi storici. Anche il leasing è diventato meno attraente perché le aziende costruttrici fanno ormai poche promozioni. Viceversa è un buon momento per chi vuole acquistare un’auto nuova beneficiando proprio delle alte valutazioni dell'usato: nel primo trimestre 2022 la media delle permute è stata di circa 9.300 $, +81% contro la media dell’anno prima.
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