Quali sono le differenze tra ditta individuale e libero professionista?
Le 3 cose da sapere:
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Una ditta individuale è una realtà basata principalmente sulla vendita di beni e servizi
1Una ditta individuale è una realtà basata principalmente sulla vendita di beni e servizi
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Un libero professionista è una figura che mette a disposizione le proprie capacità intellettuali
2Un libero professionista è una figura che mette a disposizione le proprie capacità intellettuali
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Sia i liberi professionisti che le ditte individuali possono assicurarsi con coperture ad hoc
3Sia i liberi professionisti che le ditte individuali possono assicurarsi con coperture ad hoc
Una ditta individuale presenta diverse differenze rispetto a un qualsiasi libero professionista. Stiamo parlando di due realtà professionali in continua ascesa ed estremamente richieste da parte di un'ampia gamma di potenziali datori di lavoro. Ad ogni modo, è essenziale conoscerne le rispettive caratteristiche affinché ogni decisione in merito venga presa senza alcun margine d'errore.
Sommario
- Cos'è una ditta individuale
- Chi è un libero professionista
- Le categorie delle ditte individuali e dei liberi professionisti
- L'apertura di una Partita IVA da ditta individuale
- L'apertura di una Partita IVA da libero professionista
- Le differenze nei contributi previdenziali
Cos'è una ditta individuale
Una ditta individuale corrisponde a una realtà aziendale che si basa prettamente sulla vendita di beni o servizi, anche se non realizzati in prima persona dal titolare. Per esempio, possono costituire ditta individuale gli artigiani, i falegnami, gli idraulici, gli elettricisti e in generale tutte quelle professioni in cui l'elemento preponderante è la manualità dei lavori da eseguire, ma anche i commercianti o i venditori porta a porta, che puntano sulla vendita di determinati beni fruibili.
Chi è un libero professionista
Un libero professionista è, invece, una figura che porta avanti un'attività basata sulle proprie capacità intellettuali. Di conseguenza, non deve vendere alcun bene o produrne in prima persona, ma piuttosto mettere a disposizione di determinate realtà aziendali le proprie abilità e conoscenze dietro pagamento di un corrispettivo.
Le categorie delle ditte individuali e dei liberi professionisti
Uno dei tratti distintivi tra ditte individuali e liberi professionisti è senz'altro rappresentato dalle categorie che rientrano sotto ciascuna forma giuridica. Vediamo meglio quali sono i requisiti per ciascun settore per comprenderne analogie e differenze.
Le categorie delle ditte individuali
Come detto in precedenza, una ditta individuale è tale se porta avanti un'attività basata su opere commerciali o artigianali. Come si può ben intuire, si tratta di un settore estremamente ampio e variegato. Per esempio, una piccola salumeria può essere considerata come una ditta commerciale, così come una macelleria o un fruttivendolo.
Allo stesso tempo, le ditte individuali artigianali possono essere appartenenti ai settori più disparati. Dai parrucchieri agli estetisti, dai falegnami ai tecnici, passando per idraulici, elettricisti e gioiellieri, i mestieri che fanno parte di questo ambito sono pressoché infiniti.
In entrambi i casi, bisogna iscriversi al Registro Imprese e versare i contributi derivanti dal proprio lavoro presso l'INPS, inviandoli alla gestione relativa agli artigiani o ai commercianti.
Le categorie dei liberi professionisti
Ancora più variegato, se possibile, è il raggio d'azione inerente ai liberi professionisti. Un settore del genere racchiude al suo interno numerose professioni, che possono essere iscritte o meno a determinati ordini o albi. Diverse sono le mansioni che richiedono l'iscrizione a un albo, dai commercialisti agli ingegneri, dai giornalisti agli avvocati, passando per medici, architetti, biologi, psicologi e tante altre categorie, il settore è molto ampio.
Dall'altra parte, non mancano liberi professionisti che non sono inseriti in alcun albo professionale, così come non sono dotati di alcuna cassa previdenziale a loro dedicata. Tra questi, vanno segnalati copywriter, fotografi, grafici, periti assicurativi e consulenti di ogni ordine.
Nel primo caso, i contributi devono essere versati presso la cassa previdenziale della relativa categoria. Nel secondo, invece, bisogna affidarsi alla gestione separata dell'INPS e tutelarsi presso le sedi competenti.
L'apertura di una Partita IVA da ditta individuale
Una ditta individuale deve aprire una Partita IVA seguendo alcune regole specifiche, un passaggio essenziale per portare avanti un'attività commerciale o artigianale. La ditta deve essere iscritta al Registro Imprese tenuto presso la Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura (CCIAA) e la gestione artigiani o commercianti dell'INPS. In alcuni casi, è necessario registrarla anche presso l'INAIL.
La registrazione va effettuata tramite un'unica comunicazione, la cosiddetta ComUnica. Bisogna presentare la Segnalazione Certificata di Inizio Attività, meglio nota come SCIA, in caso di attività agricole, turiste, commerciali e artigianali. Per completare l'operazione, basta recarsi presso il proprio comune di appartenenza.
L'apertura di una Partita IVA da libero professionista
Per quanto riguarda i liberi professionisti, l'apertura della Partita IVA è forse ancora più semplice. Chiunque abbia intenzione di aprire un'attività a carattere professionale deve semplicemente compilare il modulo AA9/12, che serve a dichiarare l'inizio della propria attività. Quindi, il documento va inviato presso l'Agenzia delle Entrate direttamente presso il relativo sito Internet.
Le differenze nei contributi previdenziali
Un'altra differenza fondamentale tra ditte individuali e liberi professionisti riguarda la modalità di pagamento dei contributi previdenziali. Le prime realtà devono corrispondere una quota fissa a seconda della categoria alla quale appartengono, mentre le seconde pagano una percentuale basata sull'importo incassato nel corso di un anno. In entrambe le circostanze, bisogna effettuare tutti i dovuti calcoli per intraprendere un'attività che possa rivelarsi redditizia sotto ogni punto di vista.
Per i liberi professionisti sono inoltre disponibili coperture assicurative professionali dedicate e specifiche a seconda del settore di appartenenza. Se invece sei un artigiano, o se possiedi un negozio o un'attività commerciale, puoi tutelarti contro ogni rischio grazie a un'assicurazione dedicata alle piccole imprese, che ti protegge in caso di danni ai locali, incendi, richieste di risarcimento da parte dei clienti e altre coperture specifiche per la categoria a cui fa riferimento il tuo business.
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