L'assicurazione scolastica per un rientro in sicurezza
8 ott 2020 | 3 min di lettura | Pubblicato da Giusy I.

Scuola e sicurezza, un binomio imprescindibile che, negli ultimi mesi, ha assunto ancora più importanza dopo il lungo lockdown dovuto al coronavirus. Il rientro a scuola, secondo una indagine condotta lo scorso agosto da Ipsos per Save the Children, preoccupa 7 genitori su 10. Timori che riguardano non solo l’incertezza sulle modalità di ripresa delle lezioni scolastiche, ma anche i rischi che possono derivare da un mancato distanziamento fisico.
Coronavirus a parte, comunque, il tema della sicurezza a scuola è quello che le famiglie hanno più a cuore visto che è il luogo dove i propri figli trascorrono circa 200 giorni all’anno. Sicurezza, dunque, è la parola d’ordine quando si parla di scuola. Ma ci siamo mai chiesti 'quanto' i nostri figli sono ‘protetti’ mentre sono a lezione? Se sono tutelati in caso di infortunio o incidente?
L'assicurazione scolastica
Di cosa si tratta?
Poco conosciuta da tanti genitori l’assicurazione scolastica è stata resa obbligatoria dalla legge per tutti gli istituti, di qualsiasi ordine e grado, comprese le università. Vediamo in cosa consiste. Si tratta di una polizza assicurativa stipulata con l'Inail per ogni alunno iscritto che copre proprio gli infortuni e gli incidenti che possono avvenire a scuola. Ma attenzione, ci sono dei limiti. Tale tipo di polizza, infatti, non copre tutto ma solo determinate materie quali educazione fisica e laboratorio, le attività, insomma, dove c’è un più alto numero di incidenti.
Lo scopo
Lo scopo è ovvio: evitare alla scuola eventuali responsabilità civili, e, di conseguenza, risarcimenti danni sostanziosi. Nello specifico, l'assicurazione scolastica è obbligatoria sia per gli istituti pubblici, sia per quelli privati e copre, come precisa il sito Orizzonte Scuola, "le ore di laboratorio informatico, di fisica o di tecnica, le attività extracurriculari, quelle sportive, le attività finalizzate all'alternanza scuola - lavoro e, non da ultimo, i famosi viaggi di istruzione. Insomma tutto ciò che rientra nei progetti definiti dalla scuola ad esclusione degli infortuni che avvengono in itinere".
Le coperture infortuni
Dunque l’infortunio deve essere collegato direttamente alle attività scolastiche specificate. Se, ad esempio, uno studente si fa male andando a scuola, o giocando a calcio al di fuori delle ore di educazione fisica anche se nel campo da calcio della scuola, non è coperto dall’assicurazione Inail. Tutto ciò per cui non è prevista una copertura Inail, (e quindi parliamo anche degli infortuni che avvengono al di fuori delle attività di laboratorio o di educazione fisica, ma comunque nell’ambito scolastico), è coperto da una assicurazione scolastica integrativa che gli istituti scolastici stipulano insieme ai genitori con una assicurazione privata.
Non si tratta di una assicurazione obbligatoria ma fa sì che con una spesa minima ci siano molti vantaggi: garantisce, infatti, l’indennizzo per tutti i possibili infortuni che possono subire gli studenti e per i danni da responsabilità civile che possono avvenire durante l’orario scolastico. Va deliberata dal Consiglio d’Istituto e i genitori sono tenuti a pagare una parte della quota annuale (di solito si tratta di una somma molto esigua che non supera i 10 euro ad allievo).
Estensioni alle coperture
Alcune polizze, poi, estendono la copertura anche agli infortuni che possono avvenire durante il percorso casa-scuola e viceversa. Altre, invece, allargano la copertura anche alle gite scolastiche. Insomma, a differenza dell’assicurazione Inail, la polizza privata copre lo studente anche per i danni da responsabilità civile (ad esempio se cade dalle scale durante l’uscita da scuola e rompe il cellulare).
Il consiglio è quello di richiedere alla segreteria dell’istituto scolastico una copia del contratto. La denuncia andrà fatta alla compagnia assicuratrice che ha sottoscritto la polizza con la scuola. I moduli sono disponibili sempre in segreteria. Ricordiamo, infine, che i costi scolastici possono essere detratti nella dichiarazione dei redditi.

Giusy Iorlano è giornalista professionista. Laureata presso la Luiss Guido Carli di Roma.
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