Serbatoio GPL interrato: distanze e norme di sicurezza
10 giu 2024 | 5 min di lettura | Pubblicato da Eleonora D.
Il gas domestico può arrivare attraverso la rete pubblica, ma in alcune zone dove la rete non è disponibile, si utilizzano ancora le bombole. Un'alternativa per chi ha spazio, come nelle aree rurali, è il serbatoio GPL interrato. Tuttavia, questa scelta richiede una valutazione attenta, poiché comporta il rispetto di distanze minime e altre norme di sicurezza per proteggere edifici e persone in caso di incidenti.
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Il serbatoio GPL interrato rappresenta una soluzione efficace per risparmiare sul gas domestico e monitorare consumi e costi.
Optando per questa soluzione, infatti, non si ricevono bollette gas mensili: si contatta il fornitore per effettuare una ricarica periodica, potendo controllare in ogni momento la riserva di gas disponibile.
Tuttavia, prima di scegliere un serbatoio interrato, è importante considerare alcune valutazioni logistiche. Bisogna tenere conto dello spazio disponibile e dell’impatto visivo dell’impianto, nonché delle norme relative alle distanze di sicurezza. Inoltre, è necessario provvedere alla revisione periodica per assicurarsi del corretto funzionamento del serbatoio e prevenire incidenti.
Di seguito, vi spieghiamo tutto nei dettagli.
Cos’è il serbatoio GPL interrato
I serbatoi GPL interrati rappresentano un'ottima soluzione per lo stoccaggio del gas, in quanto funzionali e pressoché invisibili. L'unica parte visibile infatti è un piccolo tumulo con una copertura verde, che facilita il riempimento, mentre il resto del serbatoio è nascosto sotto terra. Questo sistema garantisce sicurezza e un impatto visivo minimo, dal momento in cui il serbatoio si integra perfettamente con l’ambiente circostante.
Le cisterne sono disponibili in versioni orizzontali o verticali e con capacità variabili tra 1.000 e 12.500 litri, potendosi adattare, quindi, a diverse esigenze di consumo. Ad ogni modo, prima dell'installazione, tecnici specializzati effettuano sopralluoghi per consigliare il serbatoio più adatto e verificare le condizioni del sito.
Il serbatoio interrato GPL è costruito in acciaio e trattato con una vernice epossidica ad alto spessore, è progettato per resistere agli agenti atmosferici e alle correnti del terreno, in modo che rimanga isolato dalle azioni chimico-fisiche del suolo.
Una volta scelto il serbatoio, la società si occupa dell'installazione, rendendo il serbatoio pronto per il rifornimento di GPL.
Funzionamento e costi del il serbatoio GPL interrato
Il serbatoio GPL viene installato in una buca nel terreno, poi ricoperto con sabbia o terra. L'area circostante, però, deve essere libera da vegetazione e, nel raggio di cinque metri non devono esserci alberi ad alto fusto.
L'installazione e i controlli vengono effettuati da personale qualificato, indispensabile per collaudare il corretto funzionamento del sistema. Particolare attenzione è rivolta alla valvola di sicurezza, fondamentale per prevenire fuoriuscite di gas e ridurre il rischio di incendi.
Dopo l'installazione, il serbatoio viene collaudato e riempito per la prima volta. Le ricariche successive vengono effettuate periodicamente, in base al consumo dell'utente, che può verificare in ogni momento la riserva di gas disponibile tramite il contatore posto in cima alla cisterna. Per ogni ricarica, poi, è necessario contattare il fornitore, che invia un tecnico per l'operazione, il quale in genere è anche incaricato del pagamento in loco, a fronte del quale rilascia una ricevuta.
Oltre al costo del gas, l'utente deve sostenere un canone annuale di noleggio del serbatoio, a meno che non abbia acquistato la cisterna. L’importo del canone varia a seconda del fornitore.
Dove posizionare il serbatoio interrato GPL?
Il luogo di installazione viene determinato durante un sopralluogo effettuato dal fornitore, in accordo con il cliente.
Il serbatoio, essendo destinato a essere interrato, deve essere posizionato lontano da tubature di altre utenze domestiche e da impianti di irrigazione interrati o altri elementi che potrebbero interferire. In pratica, lo spazio sotterraneo circostante deve essere libero da ostacoli, tenendo conto delle notevoli dimensioni che la cisterna può raggiungere.
Per quanto riguarda l'impatto visivo, come già detto, essendo il serbatoio GPL interrato non rappresenta un problema per l’estetica degli esterni o dei giardini delle abitazioni.
Ora esaminiamo nel dettaglio le distanze da rispettare e le altre norme di sicurezza:
Distanze
Per le cisterne fino a 3 m³:
- 1,5 m dai confini della proprietà;
- 2,5 m da fabbricati civili e industriali;
- 10 m da fabbricati destinati ad esercizi pubblici.
Per le cisterne tra i 3-5 m³:
- 1,5 m dai confini della proprietà;
- 3,75 m da fabbricati civili e industriali;
- 15 m da fabbricati destinati ad esercizi pubblici.
Per le cisterne di diametro maggiore:
- 3 m dai confini della proprietà;
- 7,5 m da fabbricati civili e industriali;
- 22 m da fabbricati destinati ad esercizi pubblici.
Norme di sicurezza
La scelta del sito per l'installazione del serbatoio di GPL richiede l'osservanza delle seguenti disposizioni:
1. Evitare la vicinanza di impianti o installazioni elettriche per prevenire la formazione di correnti vaganti;
2. Assicurarsi che l'area e il terreno destinati allo scavo non presentino pendenze significative, come scarpate, al fine di prevenire cedimenti laterali o smottamenti;
3. Verificare l'assenza di alberi con radici profonde entro un raggio di almeno 5 metri dal serbatoio;
4. Posizionare una piccola recinzione attorno alla cima del serbatoio interrato, apponendo un cartello fisso che riporti divieto di accesso da parte di estranei, il divieto di fumo o di fiamme libere e che riportino il numero dei Vigili del Fuoco e le procedure da rispettare in caso di pericolo di incendio.
Infine, in prossimità del serbatoio deve essere collocato anche uno o più estintori:
- nel caso di serbatoi fino a 0,3 m³, un estintore con capacità minima di 4kg;
- nel caso di serbatoi fino a 5 m³ , almeno due estintori dalla capacità minima di 4kg;
- per serbatoi oltre i 5 m³, due estintori con carica minima di 6kg
Eleonora D'Angelo, romana ma residente in Sardegna, si è laureata in Giurisprudenza all'Università Roma Tre nel 2013.
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