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La coppia motrice permette di capire la capacità del propulsore di compiere uno sforzo. Questo dato è importante per sapere quale sia la forza del motore. Non bisogna fare affidamento sul numero massimo comunicato dal produttore, ma si deve calcolare la capacità di mantenere i valori di coppia alti anche a regimi bassi.

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Quindi si deve procedere con una semplice operazione matematica che permette di avere il dato. Le performance dipendono anche dai sistemi di alimentazione: a parità di cilindrata, il motore diesel ed il motore elettrico sono i migliori.

Per conoscere il reale vigore del motore va fatto un rapido conto mettendo in relazione la forza che agisce sul pistone e la lunghezza del braccio della manovella dell'albero a gomiti. Bisogna semplicemente fare una moltiplicazione tra i due dati.

Se ad esempio la forza è pari a 100 Newton e il braccio misura 1 metro, si avrà un valore di 100 Newtonmetri. Meglio tenere presente che l'unità di misura può essere espressa in chilogrammi, ma non cambia nulla ai fini di determinare le prestazioni del motore attraverso la coppia motrice.

La moltiplicazione aiuta a ottenere un numero, ma servono i dati di partenza. Come si possono avere? Si deve fare un test. Si posiziona la vettura su un ponte e si schiaccia l'acceleratore al massimo, modulando un freno posto appositamente sull'albero motore.

Si può registrare in questo modo il valore di coppia. Il numero da ricavare risiede nella metà della misurazione. L'intervallo di regime tra i massimi livelli consente di determinare quanto un motore riesca a mantenere in moto l'auto senza dover scalare le marce dell'auto. Così si possono annotare le informazioni necessarie per fare il calcolo e comprendere le prestazioni del motore.

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pubblicato il 18 novembre 2022
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