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ll turbocompressore che è conosciuto anche come "turbo" e come "turbo-gruppo" è un sistema che serve per la sovralimentazione dei motori a combustione interna, sia con alimentazione a benzinache a gasolio, montati sulle autovetture e sui mezzi pesanti.

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Il turbocompressore è formato da due parti distinte accoppiate tra loro, una turbina centripeta, il cosiddetto "lato caldo", che riceve i gas che vengono scaricati dal motore ed hanno una elevata temperatura, e un compressore centrifugo, il cosiddetto "lato freddo" che risucchia l’aria da comprimere ed immettere nei cilindri. Il turbocompressore è usato anche sulle vetture da competizione e corse ed in particolare per alcuni anni è stato montato anche sulle vetture di Formula Uno.

La turbina incamera l’energia che viene fornita dai gas di scarico, sia sotto forma di entalpia che di energia cinetica e la trasforma in energia "meccanica" facendo ruotare il compressore tramite un piccolo albero che collega turbina e compressore. L’aria così compressa viene immessa nel condotto di aspirazione del motore in una quantità maggiore di quella normalmente immessa nei motori aspirati. Il turbocompressore rappresenta una "efficientazione" del motore in quanto utilizza l’energia dei gas di scarico che nei motori aspirati viene dispersa.

Il turbocompressore garantisce quindi una maggiore potenza del motore e al contempo capacità di accelerazione ed ha un funzionamento migliore quando il regime di rotazione del motore è ad alti giri. Nei turbocompressori di ultima generazione le giranti arrivano anche ad un regime di rotazione superiore ai 180mila giri al minuto.

Le case automobilistiche nell’intento di migliorare il rendimento e l’efficienza del turbocompressore, oltre che il suo "arco di funzionamento" hanno sviluppato negli ultimi anni anche delle soluzioni diverse, come il "Twin Scroll", che prevede che il turbocompressore riceva tramite due canali di ingresso i gas di scarico, ed abbia due ugelli, il primo dei quali, più angolato e di minori dimensioni fornisce una risposta più "rapida", mentre il secondo è meno angolato e di maggiori dimensioni e permette di "massimizzare" le prestazioni. Questo turbocompressore viene montato in massima parte nelle autovetture con motore a 4 cilindri.

Un’altra evoluzione è quella del turbocompressore a "geometria variabile" che pur essendo identico a quello classico come concetto, ha una differenza nelle palette della turbina che hanno una incidenza variabile e questo garantisce maggiore flessibilità e si adatta meglio ai vari regimi di rotazione.

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pubblicato il 18 novembre 2022
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