Spia ABS accesa: cosa significa e cosa fare
L’ABS è un congegno che ha permesso di aumentare notevolmente il livello di sicurezza alla guida della propria auto: consente di controllare che le ruote girino alla stessa velocità, nonostante il fondo stradale viscido o nevoso, migliorando la tenuta di strada.
Può accadere, però, che smetta di funzionare per qualche motivo, oppure che rilevi dei malfunzionamenti all'impianto frenante. In quel caso si accenderà la spia corrispondente, ovvero un cerchio in cui è inserita la scritta ABS, che può essere di colore giallo o arancio per un avvertimento, oppure rossa se è in corso un malfunzionamento.
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Sommario
Cos’è l’ABS
L’acronimo ABS sta per All Brake System ed è un sistema che, quando l'auto si trova ad effettuare una frenata impegnativa su fondi viscidi, evita che le ruote vadano in bloccaggio. Se questo accade non è più possibile controllare la direzione dell’auto, anche se si tenta di sterzare. Si tratta, quindi, di un meccanismo che consente di moderare un’azione di frenata particolarmente brusca, permettendo al conducente di controllare la vettura. L’ABS migliora di gran lunga la sicurezza all’interno dell’auto e, per questo motivo, è stato reso obbligatorio dal 2004, in seguito a delle normative europee: essendo ormai trascorsi ben 18 anni, la quantità di auto usate che lo hanno in dotazione è altissima. In origine, fu per la prima volta sviluppato nel lontano 1974 dalla svedese Volvo e messo in commercio da Bosch.
Come funziona l’ABS
Il funzionamento dell’ABS è molto delicato ed estremamente preciso. Si avvale di quattro sensori, posti sulle rispettive ruote dell’auto, che monitorano la velocità di rotazione delle stesse.
Il sistema legge la velocità delle singole ruote, l’analizza tramite una centralina e si rende conto di quello che sta accadendo mentre l'auto è in moto. Il sistema è composto da un sensore sul mozzo ruota e una ruota fonica, ovvero la parte rotante del sensore stesso, che genera un’onda, la quale manda tutto alla centralina ed elabora la velocità delle ruote.
All’interno, il sistema ABS ha una pompa con dei solenoidi, uno per ogni ruota. La pompa dei freni è suddivisa in due camere separate: una si interessa solamente del funzionamento del posteriore dell'auto, una dell’anteriore, e la frenata è ripartita in modo tale che il 70% sia davanti, il 30% dietro.
All’interno del gruppo ABS, insieme alla pompa, c’è il motore elettrico. Quando una ruota (ma possono essere anche più di una) si blocca, i solenoidi chiudono il passaggio dell’acqua alla ruota, facendo rilassare i freni e permettendo di continuare il moto rotatorio della ruota, che, quindi, continua a girare.
Immediatamente, i freni devono ricominciare ad effettuare il loro lavoro: la pompa riprende a funzionare e genera pressione con liquido dei freni, lo aspira in modo costante e i solenoidi, aprendosi e chiudendosi, fanno sì che la pinza dei freni si apra e chiuda sul disco.
Ne risulta un continuo movimento di rilascio e frenata, che permette alla ruota di non andare in bloccaggio.
In questo modo, la frenata risulta essere più breve. Se non fosse inserito l'ABS, la ruota, nel caso di bloccaggio, si immobilizzerebbe ma ciò non sarebbe valido anche per il moto dell'auto, ovviamente, che continuerebbe a muoversi. Con l’asfalto liscio la vettura non potrebbe frenare e proseguirebbe finché non verrebbe arrestata completamente dall'attrito.
Con questo sistema, invece, evitando il bloccaggio delle ruote, l’auto frena attivamente rallentando l’inerzia del veicolo.
Spia ABS accesa: perché
La spia dell’ABS può essere di colore giallo o arancione, nel caso in cui il problema sia un avvertimento, o rossa, se si tratta di un vero e proprio malfunzionamento.
Quando si accende una spia non bisogna dare per scontato che sia l’ABS stesso a non funzionare più: può accadere che il problema sia di altra natura e che la causa sia un’altra componente della vettura, ma il sistema lo rileva ugualmente e lo comunica.
Ad esempio, se il mozzo ruota è usurato, quindi il cuscinetto della ruota ha preso gioco, lo pneumatico tenderà a vibrare. Il sensore dell’ABS della gomma interessata noterà che questa si comporta in modo anomalo e non come dovrebbe, non risulta in corso un bloccaggio ma il segnale è compromesso. La centralina dell’ABS analizza i dati e si accorge del segnale ma sa che non deve entrare in funzione, quindi si accende la spia ABS. In questo caso, essendo un avvertimento che qualcosa non va, la spia è gialla.
Le motivazioni per cui potrebbe accendersi la spia rossa sono, purtroppo, molteplici: potrebbe essere a causa della centralina disinserita, della pompa bruciata o per un solenoide rovinato. Ciò potrebbe essere dovuto a detriti (sassi, piccoli rami) che hanno danneggiato i sensori, oppure la ruota dentata (ovvero l’anello dell’ABS) potrebbe essersi usurata e comunicare alla centralina valori non veritieri.
Se oltre alla spia rossa del sistema ABS dovesse illuminarsi anche una luce con un punto esclamativo, allora si consiglia di fermare immediatamente l’auto, non spostarla e chiamare subito un meccanico, perché potrebbe essersi verificato un malfunzionamento grave al sistema frenante e mettersi alla guida della vettura è fortemente sconsigliato per la propria sicurezza.
Spia ABS accesa: cosa fare
Quando questo accade, bisogna andare in officina e l'operatore si adopererà a collegare la presa diagnosi dell’auto con un computer ed analizzare quello che sta accadendo all’impianto frenante.
Generalmente, i problemi relativi all’ABS riguardano il cuscinetto ruota, che è abbastanza delicato. Bisognerà verificare se mostra di avere un eccessivo gioco o meno: ciò è il motivo delle vibrazioni della ruota. Oppure, può capitare che si muova a scatti: in questo caso potrebbe essere rovinato internamente, sulle piste delle sfere del cuscinetto, dove si sono venuti a creare degli scalini, facendo muovere il cuscinetto a scatti e creando vibrazioni.
Se, invece, questi parametri sono nella norma, si passa a controllare i valori delle ruote e a farne la prova: si fanno girare e si analizza il comportamento dei sensori ABS, verificando se percepiscono effettivamente il movimento della ruota che gira. Se ciò accade, allora si può escludere come problema.
A questo punto, per il meccanico non resta che lavorare a ritroso, analizzando tutti i componenti del sistema ABS (centralina, pompa) cercando di trovare il pezzo rovinato.
Ogni pezzo del sistema ABS è revisionabile: a causa del prezzo considerevole dell'impianto, non conviene cambiarlo. Si può far revisionare la propria pompa o richiedere una pompa di rotazione, già revisionata in passato.
Se si sceglie di far aggiustare la propria, verranno cambiati tutti i componenti rotti o usurati, e poi verrà rimontata. Di fondamentale importanza per il meccanico è far fuoriuscire completamente l’aria: ciò è possibile collegando nuovamente la diagnosi. La pompa viene forzata ad aspirare olio e manda aria alle periferie, cioè alle ruote, così uscirà aria manualmente.
Come evitare malfunzionamenti dell’ABS
I malfunzionamenti possono avvenire indipendentemente da quanto si è prudenti alla guida della propria auto. Il consiglio è di cercare, per quanto possibile, di evitare buche e detriti in strada e di fare manutenzioni precise e periodiche.
Il liquido dei freni va cambiato sistematicamente poiché sottoposto a stress termici considerevoli, che potrebbero cambiare la composizione interna del liquido. In più è igroscopico, ovvero assorbe umidità.
È consigliabile la sostituzione ogni 100.000 chilometri, oppure ogni sei o sette anni circa, ancora quando si trova umidità del liquido: per controllarne il livello, si utilizza un attrezzo che misura la conducibilità elettrica, tenendo presente che più è alta, più umidità è presente.
Il liquido ha un punto di ebollizione altissimo, che si aggira sui 400 gradi centigradi, e se entra umidità si verranno a creare delle bolle di gas che renderanno il pedale spugnoso poiché, quando si pigia il freno, verranno prima compresse le bolle, poi verranno effettivamente spinte le pinze dei freni. In più, si può creare della ruggine che rovina il sistema ABS.
Di fondamentale importanza è usare il prodotto indicato da casa madre: se il sistema richiede l’utilizzo di liquido dei freni di tipo DOT3 e viene, invece, immesso DOT4, può accadere che i componenti in gomma dell’impianto frenante possano rovinarsi, a causa del ph più acido. Viceversa, inserendo DOT3 quando è richiesto il DOT4 si sta immettendo il prodotto in un impianto che deve resistere a stress termico più elevato, mentre quello introdotto è indicato per livelli di stress più basso: in questo caso, tende a bollire prima e si assisterà alla creazione di bolle di gas.
L’operatore deve proteggersi meticolosamente perché, essendo un liquido acido, può essere molto pericoloso, è corrosivo e deve essere maneggiato con estrema attenzione. Se entra in contatto con sostanze quali vernici, parti in gomma, plastiche, va sciacquato subito.
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