Togliere l'impianto GPL: quanto costa e quali sono i vantaggi e gli svantaggi
Tra le auto in vendita si possono trovare alcune occasioni usate o invendute che possiedono l'impianto gpl. Di cosa si tratta? Se hai un'auto nuova o a chilometro zero quali sono i pro e i contro del gpl? In questo articolo vedremo in particolare se è possibile togliere l'impianto a gas propano liquido e come fare.
L'impianto GPL viene tolto dal proprio veicolo in occasione della sua sostituzione, che secondo la normativa vigente avviene ogni 10 anni, oppure per una questione di necessità.
La sua disinstallazione non è molto complessa, e richiede necessariamente l'intervento di un meccanico qualificato, per garantire uno smaltimento a norma di legge e per formulare una nuova omologazione.
Uno dei vantaggi legati ad essa è relativo alla manutenzione periodica, che deve essere svolta obbligatoriamente se si ha un impianto. Lo svantaggio invece risiede nel consumo del carburante, che era basso e permetteva di risparmiare.
Sommario:
Come togliere l'impianto GPL
La disinstallazione dell'impianto GPL è un intervento delicato, per cui sono necessarie competenze e conoscenze a riguardo.
Innanzitutto esiste una netta distinzione tra i vari sistemi. Esiste quello installato dalla casa produttrice, ed è il caso in cui la propria vettura sia stata fabbricata con l'impianto GPL già presente.
La casa madre deve autorizzarne la rimozione, con la richiesta di un Nulla Osta a pagamento. C'è anche quello inserito in seguito all'immatricolazione: l'impianto è stato collocato dal Concessionario o dal Centro specializzato, e dunque si può togliere direttamente senza altri passaggi burocratici.
Inoltre, è essenziale sapere che la macchina deve essere portata allo stato in cui era precedentemente all'inserimento del sistema GPL, priva di serbatoio, valvole, iniettori, tubi, staffe e di altri elementi.
Occorre dunque riportare alla luce le condizioni originali: basterà tappare i vari fori, come quelli di areazione, che sono stati fatti per l'immissione del serbatoio.
Il veicolo deve essere nuovamente omologato e soggetto al collaudo, affinché sia dichiarato sul libretto di circolazione l'effettiva rimozione dell'impianto GPL.
Si procederà infine allo smaltimento del sistema, che dovrà essere effettuato secondo la legge da aziende qualificate con le giuste modalità e le attrezzature idonee per fare ciò.
L'eliminazione dell'impianto risulta essere una pratica lunga, per cui si deve tener conto anche delle normative in merito e della burocrazia. Oltre a ciò, i costi saranno più elevati rispetto alla normale sostituzione del serbatoio.
Conviene di più mantenere o togliere l'impianto GPL?
Come accennato in precedenza, la sostituzione delle bombole GPL rientra tra le attività di manutenzione periodica e deve essere svolta entro 10 anni dall'immatricolazione della vettura o dall'immissione dell'impianto.
Affidandosi ad un'autofficina, i meccanici avranno modo di verificare l'efficienza e il funzionamento dell'impianto, prima di attuare il cambio del serbatoio. Inoltre, viene anche eseguito un controllo della tenuta e il collaudo di esso.
Il beneficio legato al solo cambio del sistema GPL risiede nella facilità e nella velocità della pratica e nel minimo consumo di carburante, meno dispendioso e più rispettoso dell'ambiente.
Dunque, si risparmierà in termini di costi, si avrà in possesso un'auto ecologica con minori emissioni inquinanti e la possibilità di poter guidare nelle zone a traffico limitato.
Tempistiche e costi della procedura
In seguito all'eliminazione del sistema GPL, il veicolo diventa monofuel, e dunque sarà necessaria un'ulteriore omologazione. Il costo totale di questa operazione è di circa 300 euro, sommando anche altri fattori, come la manodopera, l'autofficina, le attrezzature e la competenza del personale che effettua il lavoro.
Per quanto riguarda le tempistiche invece si deve tener conto anche delle documentazioni burocratiche, le quali consistono più che altro nell'inserimento dell'avvenuto lavoro nella carta di circolazione tramite la Motorizzazione Civile. L'aggiornamento avviene in circa 90 giorni. Intanto verrà rilasciato un attestato del lavoro svolto da parte del centro specializzato, in modo tale da poter circolare ugualmente con la propria vettura.
Caratteristiche dell'impianto GPL
Le auto alimentate a GPL funzionano per mezzo di una bombola, avente la funzione di serbatoio, dove risiede il gas.
Esistono due tipi di serbatoio: quello a forma cilindrica e tiroidale. Questi possono variare in base al diametro, al peso e alle caratteristiche.
L'installazione deve essere effettuata da un centro specializzato, che eseguirà controlli specifici riguardo il funzionamento e l'accensione della vettura in seguito all'inserimento del sistema GPL.
Quest'ultimo viene collocato presso il vano portabagagli (si avrà una diminuzione dell'ingombro nel caso di serbatoio cilindrico) o presso lo spazio dedicato alla ruota di scorta, se presenta una forma tiroidale.
Il vantaggio dell'installazione è che può essere fatta su tutti i veicoli alimentati a benzina. Il prezzo totale varia a seconda di diversi fattori, come la manodopera, il modello del veicolo e il tipo di motore: si aggira intorno a 800 euro fino a 1800 euro.
Nella cifra non è compreso il costo del serbatoio di circa 100 euro e quello del collaudo di 130 euro.
L'impianto GPL conviene per tutti coloro che sono soliti percorrere un grande numero di chilometri l'anno, volendo risparmiare sul carburante e sui consumi allo stesso tempo. Inoltre, le auto a GPL possono circolare nelle zone in cui vige il blocco del traffico.
Per quanto riguarda la manutenzione, essa è fondamentale e viene eseguita periodicamente per evitare che la vettura diminuisca le proprie prestazioni.
Consiste nella pulizia degli iniettori, che si svolge smontandoli oppure per mezzo di detergenti chimici, aventi la funzione di rimuovere la sporcizia, l'ammoniaca, i residui solforosi e altre sostanze inquinanti.
Inoltre, le bombole sono sostituite entro 10 anni di uso del veicolo a partire dal collaudo (se l'impianto GPL è stato installato dopo la prima immatricolazione) e dopo 10 anni da quest'ultima (se non sussiste alcun inserimento).
Relativamente alle tempistiche necessarie alla trasformazione del veicolo in alimentazione a GPL, dipendono dalla tipologia di auto e dalle operazioni da eseguire. In media il tutto è effettuato in 3 o 5 giorni, durante i quali sono fatti anche dei test su strada.
Infine, occorre specificare che il serbatoio inserito deve seguire dei parametri ben precisi e sottostare a normative vigenti, che stabiliscono standard relativi alla sicurezza al verificarsi di incidenti o incendi.
Proprio per questo motivo, gli impianti sono sottoposti ad un collaudo, dopo il quale ci sarà la revisione della Carta di circolazione della macchina.
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