Emergenza smog: nelle città l'aria è inquinata a causa dell'elevato numero di auto
6 giu 2022 | 3 min di lettura | Pubblicato da Marianna S.
L’aria dei nostri centri urbani è fortemente inquinata a causa della massiccia presenza di mezzi privati. Questo è quanto è emerso dal rapporto MobilitAria, realizzato daKyoto Club assieme all’Istituto sull’inquinamento atmosferico del Cnr e all’ Isfort (Istituto Superiore di Formazione eRicerca per i Trasporti) nell’ambito della "Clean Cities".
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"Clean Cities" è il movimento europeo che mira al passaggio al trasporto a zero emissioni nelle città entro il 2030.
Il trasporto privato
Sarebbe dunque il trasporto stradale il maggior responsabile di tutto lo smog presente nelle città italiane, e in gran parte dovuto alle auto, con una percentuale di emissione di anidride carbonica registrata sui trasporti totali nel periodo antecedente alla pandemia, che varia tra il 58% e il 78%.
Anche i veicoli commerciali, seppur in maniera inferiore, incidono, con un 10% derivante dai mezzi più leggeri, e un 17% da quelli pesanti, mentre un 3% è da attribuire a motocicli e ciclomotori.
Le percentuali più alte dovute ai mezzi commerciali pesanti si registrano nelle grandi città come Milano, Bologna, Firenze, Genova e Venezia, servite da importanti arterie autostradali e tangenziali.
Un miglioramento grazie a smartworking e trasporto personale
Tuttavia non si è ancora ritornati ai livelli pre pandemia, grazie all’adozione sempre più diffusa del lavoro da remoto.
Nel corso dell’anno 2021 si è registrato un miglioramento dovuto alla limitazione degli spostamenti a causa delle regole anti Covid, che hanno portato molte persone a muoversi in bici o con monopattini elettrici, anche se restavano comunque i mezzi per il trasporto collettivo.
I dati dello studio
In base ai dati del rapporto MobilitAria dell’edizione di quest’anno, dal 1990 al 2019 si è avuto un incremento delle emissioni di gas inquinanti a livello nazionale di circa il 3,9%.
Tale crescita ha avuto un andamento differente nelle varie città italiane. In alcune è risultato stabile, come ad esempio a Genova; in altre città, come ad esempio Bologna, si è riscontrato un andamento crescente, mentre in altri centri urbani, come Cagliari, l’andamento è stato decrescente.
Meglio del passato
Nonostante al momento la situazione sia più critica rispetto al periodo della pandemia, in cui era nettamente migliorata, effettuando un confronto con l’anno 2019, in cui ancora il traffico era normale, si registra un calo, in particolar modo sulle emissioni di biossido di azoto, che rimane elevato solo in alcune città, in primis Reggio Calabria.
Nel 2021 le città con il più alto livello di inquinamento risultano essere Torino, Milano, Venezia e Catania.
E il trasporto pubblico?
Dal rapporto emerge inoltre che nonostante il settore dei trasporti negli ultimi trent’anni sia riuscito a ridurre le emissioni di alcuni gas inquinanti, non è stato lo stesso per l’anidride carbonica, e ciò è dovuto in gran parte ai veicoli presenti nei centri urbani.
Per riuscire ad ottenere una riduzione del 55% entro il 2030, tale è l’obiettivo del "Green New Deal Europe", si ritengono necessari investimenti massicci, e l’adozione di nuove politiche da parte del governo e degli enti locali, al fine di accelerare la decarbonizzazione.
Le possibili soluzioni
Tra le iniziative da intraprendere secondo Kyoto Club e Cnr, ci sarebbe da colmare il gap del trasporto ferroviario locale e adottare la "cura del ferro": nuovi investimenti per il completamento dei nodi ferroviari e aggiungere nuovi treni per i pendolari; aggiungere nuove reti tramviarie e ampliare bus e filobus per potenziare il trasporto collettivo di massa.
Oltre a questo, investire per 5.000 km di reti ciclabili,rafforzare i servizi di sharing mobility e puntare sul trasporto pubblico, elettrificare la mobilità e creare all’interno delle città delle zone a basse emissioni da cui escludere via via la circolazione dei mezzi inquinanti.
Infine, riorganizzare il lavoro della pubblica amministrazione con lo smart working e la differenziazione degli orari di lavoro.
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