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Dal nido all'università: quanto costa l'istruzione in Italia

20 nov 2023 | 6 min di lettura

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A pesare sul bilancio degli italiani nel 2023 è anche il “caro istruzione”: in un solo anno il costo di educare un figlio in Italia, dal nido all’università, è passato da una media di 130.000 euro a 135.000 euro, con un aumento del +3,7%. L'ha calcolato Moneyfarm, società di consulenza finanziaria che ha voluto quantificare l'impatto dell'inflazione sul costo dell'educazione dei figli, includendo, oltre ai percorsi scolastici, anche l'apprendimento delle lingue straniere, le attività sportive e quelle ludico-ricreative e l'acquisizione di abilità digitali. Scopri i dettagli su Facile.it, punto di riferimento per la ricerca del tuo prestito online.

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La ricerca

Per garantire a un figlio tutti gli strumenti più adeguati a rendersi indipendente e crescere professionalmente, i genitori sono disposti a uno sforzo economico notevole, ma oggi devono fare i conti anche con l’inflazione: educare un figlio nel 2023 richiede tra i 55.000 e i 730.000 euro (contro i 53-700 mila euro di ottobre 2022). Questa spesa può variare considerevolmente in base agli obiettivi e alle inclinazioni personali del figlio oltre che, ovviamente, alle disponibilità economiche di ciascuna famiglia.

Per lo studio, Moneyfarm ha preso in considerazione 160 attività, i costi di queste ultime e la loro variazione nell'ultimo anno. Non sono stati inclusi nella ricerca le spese destinate al mantenimento come vitto, spese mediche, trasporti e altro.

Quattro percorsi formativi

Moneyfarm ha individuato quattro diversi percorsi formativi tipo.

Percorso standard: 55.300 euro (+4,2% rispetto al 2022)

Prevede, oltre all’istruzione pubblica dal nido alle superiori, anche un ciclo di 5 anni all’università statale e una quantità limitata di attività formative extra-curriculari, come lezioni di inglese online (dai 6 ai 16 anni), l’acquisto di almeno un device elettronico e attività ludico-sportive come gruppi scout (8-15 anni), teatro (5-15 anni), calcio (10-18 anni) e palestra (18-22 anni). Tra tutte le voci di costo, quella decisamente più alta è l’università, considerata qui non da fuorisede, ma a Milano e pubblica: per un totale di 22.499 euro.

Percorso scientifico-tecnologico (STEM): 100.000 euro (+5,8% rispetto al 2022)

Obiettivo del percorso Stem (Science, Technology, Engineering and Mathematics) è quello di dare una formazione improntata alle discipline scientifiche. Prevede, oltre all’istruzione pubblica dal nido alle superiori (incluso il doposcuola fino alle scuole medie), anche un ciclo di 5 anni all’università statale e diverse attività extra-curriculari come lezioni di inglese online dai 6 ai 16 anni (circa 900 euro all’anno), gruppo scout, corso di musica bi-settimanale (6-12 anni), arrampicata (6-14 anni, con una spesa di 400 euro all’anno), abbonamento in palestra (14-20 anni) e l’acquisto di un device elettronico, a cui si aggiunge un corso di informatica di base e di coding avanzato (circa 590 euro per 20 lezioni) e, una novità rispetto allo studio dello scorso anno, un corso di intelligenza artificiale e machine learning (che da solo costa 2.000 euro). Anche in questo caso l’università, statale e da fuorisede presso l’Università di Padova, rappresenta il costo più impegnativo da sostenere: 61.672 euro.

Percorso “New Age”: 169.400mila euro (+2,6% rispetto al 2022)

Questo percorso riflette un’idea precisa dell’educazione come apprendimento basato sull’esperienza (es. Metodo Steiner, Montessori o Reggio Emilia). Il profilo New Age prevede, dopo scuole dell’infanzia private (con rette annuali dagli 8.800 ai 15.000 euro per il nido e dai 5.325 ai 15.350 euro per la materna) un’istruzione pubblica dalle elementari fino alle superiori (incluso il doposcuola fino alle medie) e un ciclo universitario di cinque anni all’università statale (da fuorisede, all’Università di Padova). A fare la differenza rispetto al percorso standard e STEM sono soprattutto le attività extra-curriculari e, in particolare, lo studio delle lingue straniere che, con lezioni private di inglese e cinese e vacanze studio all’estero, da solo richiede un esborso di 35.000 euro complessivi.

Percorso extra lusso: 730mila euro (+5,5% rispetto al 2022)

Prevede un’istruzione interamente privata e internazionale, dal nido all’università, unita a un lungo curriculum di attività extra-scolastiche, tra cui un corso di inglese al British Council dai 5 ai 18 anni (con una spesa di 1.740 euro per 90 ore di lezioni), lo studio di una seconda lingua come lo spagnolo (8-16 anni), vacanze studio (6-16 anni) coronate da un intero anno scolastico all’estero: il tutto per un totale di 63.400 euro. Sul percorso complessivo pesano, seppur meno dell’istruzione, anche le attività socio-relazionali: un corso di musica (dai 5 ai 16 anni), esperienze di volontariato all’estero dai 14 ai 18 anni, uno sport individuale (5-15 anni) e lezioni private con un personal trainer dai 16 ai 20 anni, per un totale di oltre 31.500 euro. Qui la scelta accademica merita un discorso a parte: per il profilo di studi più sofisticato, Moneyfarm considera un percorso universitario internazionale presso un ateneo privato a Londra (Bachelor of Arts alla University College London e master alla London School of Economics, per un totale di 286.000 euro, inclusi vitto e alloggio) o negli Stati Uniti, dove i costi sono insostenibili per la maggior parte dei portafogli (per una laurea di quattro anni più un master di due alla Columbia di New York ci vogliono 595.000 euro, inclusi vitto e alloggio).

Mantenendo questi quattro profili e le relative voci di spesa invariate rispetto alla ricerca dello scorso anno e aggiornando i costi, Moneyfarm è riuscita a stimare l’impatto dell’inflazione in un solo anno sui vari percorsi: ad aver registrato l’aumento maggiore (+5,8%) è stato il percorso STEM, seguito da quello extra lusso (+5,5%), da quello standard (+4,2%) e, infine, da quello New Age che, forse a sorpresa, ha registrato l’aumento di prezzo minore rispetto al 2022 (solo +2,6%).

Elementari, medie o superiori: quale fase del ciclo scolastico costa di più?

È interessante rilevare l’impatto dell’inflazione anche in base alla fase del ciclo di studi: sono i costi dell’istruzione superiore ad aver registrato l’aumento maggiore rispetto all’anno scorso (+8,9% di media), con punte del +22% per il percorso STEM, dove si passa da 10.900 euro a quasi 13.300 euro per via delle nuove competenze richieste in materia di Intelligenza Artificiale. L’inflazione ha colpito duramente anche l’istruzione elementare (+6,9% di media), un dato ancora più allarmante se si considera che l’aumento più significativo è stato registrato dalla scuola primaria pubblica, che ha subito un incremento di costi del +10,3%, passando dagli 8.765 euro dello scorso anno agli attuali 9.671. A mettere a segno i rincari più contenuti è il profilo New Age, dove i costi per le scuole dell’infanzia di partenza già molto elevati (43.900 euro nel 2022) sono rimasti sostanzialmente stabili (+0,1%), mentre elementari, medie e liceo hanno registrato rispettivamente un aumento del +5%, +3,3% e +5,6%.

I genitori che possono scegliere per il proprio figlio un percorso extra lusso, quest’anno andranno incontro a un aumento record dell’istruzione universitaria (+7,9% rispetto allo scorso anno): un’istruzione di eccellenza presso un ateneo londinese costerà quest’anno oltre 20.000 euro in più rispetto al 2022, arrivando a toccare i 286.000 euro per cinque anni.

Milano la più cara per i fuorisede, ma al Sud l’inflazione pesa di più

In termini assoluti la voce di spesa più pesante resta quella per l’università, che va dai 22.499 euro del percorso standard ai 286.145 del percorso extra lusso. Una variabile che incide profondamente sui bilanci degli italiani è la scelta di mandare i figli a studiare “fuori sede”, in Italia o all’estero, sostenendo costi aggiuntivi rispetto alla retta universitaria per vitto, alloggio e pocket money. Sommando le voci di spesa che uno studente fuorisede dovrebbe sostenere per 10 mesi (escludendo il periodo della pausa estiva) in 5 città italiane e 2 straniere, emerge un quadro piuttosto sconfortante, soprattutto per il Sud Italia: studiare da fuorisede a Bari e Napoli costa, rispettivamente, il 14,2% e il 7,7% in più rispetto al 2022, nonostante in assoluto le cifre siano ben lontane dal record di Milano, la città italiana più cara per gli universitari fuorisede.

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