Cosa sono i prestiti di consolidamento?
6 nov 2023 | 5 min di lettura | Pubblicato da Cristina B.
Per coloro che hanno aperti una serie di finanziamenti online, prestiti personali o cessioni del quinto, potrebbe essere una soluzione fare, in un certo senso, ordine, con le diverse scadenze delle rate, delle documentazioni da conservare, degli oneri legati ai singoli contratti e raccogliere tutto in una unica maxi rata mensile che, allungando la durata complessiva del finanziamento, potrebbe anche risultare più bassa del totale pagato per i diversi finanziamenti. Vediamo insieme come funziona il prestito di consolidamento che si rivolge ai dipendenti settore pubblico e privato e ai pensionati.
Cos’è un prestito di consolidamento
Unire più prestiti in una sola rata significa nell’immediato compiere un processo di istruttoria per valutare se l’operazione sia possibile. Si tratterà in pratica di chiudere i finanziamenti aperti, raccogliere le documentazioni complessive e estinguere i singoli rapporti in modo poi da accedere a quello omnicomprensivo.
I tre punti da considerare
Possiamo indicare tre condizioni che possono far ipotizzare che la soluzione è il prestito di consolidamento:
- avere più finanziamenti attivi;
- avere la possibilità di pagarli (un reddito stabile, entrate certe, una busta paga);
- essere in regola con i pagamenti dei diversi finanziamenti in essere.
Avere più finanziamenti attivi
Vuol dire avere chiesto liquidità aggiuntiva o avere in corso pagamenti rateizzati per più di un bene e anche ad esempio una cessione del quinto dello stipendio o un mutuo di liquidità, in buona sostanza avere attivati almeno due o più contratti che prevedono la restituzione di somme di denaro con interessi allo stesso istituto o diversi. In questo caso si raggruppano in un unico contratto quelli in essere, come detto in precedenza, procedendo alla chiusura con gli eventuali costi di pratica di quelli aperti per farli confluire riorganizzati in un solo contratto di finanziamento. Solitamente questo contratto avrà una durata più lunga di quelli in essere prevedendo un'unica rata che diluisca la somma totale dovuta, con un solo pagamento destinato a un solo soggetto finanziatore.
Avere la possibilità di pagarli
Vuol dire che chi concede il consolidamento, come peraltro accade in ogni contratto di finanziamento di liquidità, analizza il profilo di rischio del richiedente, la sua storia composta non solo dal suo scoring creditizio ma anche dalle sue entrate e disponibilità. E’ possibile quindi che vengano richieste l’esibizione di documentazione come ad esempio la busta paga o altre voci che contribuiscono alle entrate del soggetto che richiede. Per quanto riguarda il reddito si farà poi un calcolo in valutazione del reddito, delle rate aperte e della capacità di restituzione esattamente come avviene quando si richiede ad esempio il mutuo acquisto prima casa dove si indica che la rata deve incidere di una determinata percentuale sull’entrata dello stipendio.
Essere in regola con i pagamenti delle rate dei finanziamenti attivi
In stretta relazione con il secondo criterio, prima di dare il via libera al consolidamento si verifica che non ci siano segnalazioni a Crif o alle centrali rischi di situazioni di morosità. Quello che conta è dimostrare di essere in regola con le scadenze di pagamento. Si puo’ saltare una rata? Sì possibile ma in questo caso gli interessi maggiorati verrebbero ricalcolati con la mora e in una procedura automatica il nominativo sarebbe inserito in centrale rischi con l’inserimento del nome come cattivo pagatore e quindi vedere attribuito uno scoring negativo. Se si salta anche solo una rata chi ha concesso il finanziamento può chiudere unilateralmente il contratto. Questo comporta per il cliente il pagamento di tutte le spese bancarie e di messa in mora nonché tutti gli oneri sostenuti dall’istituto per il recupero delle somme oltre a una penale.
Le condizioni di erogazione: la richiesta di garanzie
Sebbene non è previsto un obbligo di legge, gli istituti che offrono questo servizio richiedono, nel momento in cui concedono il finanziamento, di ricevere una garanzia in caso di mancato pagamento della rata. Questa garanzia assume la forma dell’indicazione di un terzo fidejussore o garante del debito. In buona sostanza si chiede di individuare un terzo persona fisica che accetti di obbligarsi in caso chi riceve il finanziamento salta una rata o ha difficoltà di essere il “cavaliere bianco” che interviene pagando il dovuto al suo posto. E’ un impegno importante che ogni istituto disciplina contrattualmente con le proprie indicazioni rifacendosi alle norme del codice civile che ha disciplinato la categoria generale della fidejussione. Ma in quanto le prassi possono essere molto diverse è possibile che si richiedano anche altre forme di garanzie come la presenza di beni nella sfera patrimoniale di chi accede al finanziamento che possono essere considerati in caso sempre di mancato rispetto degli impegni finanziari assunti con il contratto di consolidamento.
Le condizioni di erogazione: i contenuti del contratto
Nel contratto saranno riportati i dati di chi eroga il credito, le condizioni del prestito con l’indicazione dei tassi di interesse applicati, gli importi e il numero delle rate, i costi legati all’eventuale tasso di mora applicato in caso di ritardo, le scadenze di pagamento, la durata dello stesso finanziamento, le condizioni legate alle garanzie accessorie, il meccanismo dell’applicazione al contratto del Taeg e del Tan.
In ogni contratto di finanziamento è bene considerare attentamente Taeg e Tan . Il Taeg, tasso annuo effettivo globale, è una misura che raccoglie il costo complessivo del finanziamento ricomprendendo anche i cosidetti oneri accessori che possono essere le spese di istruttoria e le spese assicurative. Il Tan, tasso annuo nominale è il tasso di interesse applicato su base annua al capitale finanziato. Corrisponde alla quota di interesse che, parametrata all’importo concesso e alla durata del prestito, sarà restituita e sommata alla quota di capitale che compone la rata da rimborsare.
Estinzione anticipata
Da considerare un ultimo aspetto, è possibile anticipare il prestito rispetto al termine stabilito dal contratto. Ma ha un costo: quello del capitale residuo con una maggiorazione che rappresenta una penale fino all1% dell’importo finanziato. Se il contratto non specifica cosa sia il capitale residuo, si considera sotto questa espressione la somma del valore di tutte le rate non ancora scadute nel momento in cui si chiude con il rimborso anticipato.
Giornalista professionista dal 2004 e vicecaporedattore per ItaliaOggi, scrive del Fisco in ogni sua forma. Ha fatto incursioni su Classcnbc e Tgcom per raccontare le novità di manovra di bilancio, sanatorie fiscali e storie di elusione.
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