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La guida completa per sapere cos'è e come funziona il microchip per gatti

gatto sul cuscino

Le 3 cose da sapere:

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    Viene inserito in modo semplice e rapido sotto la pelle del gatto, e non provoca alcun fastidio all'animale.

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    Viene inserito in modo semplice e rapido sotto la pelle del gatto, e non provoca alcun fastidio all'animale.

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    Identifica l'animale ma non funziona come GPS.

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    Identifica l'animale ma non funziona come GPS.

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    Non è obbligatorio ma può aiutare in caso di smarrimento.

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    Non è obbligatorio ma può aiutare in caso di smarrimento.

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Il microchip per gatti è uno strumento fondamentale per identificare il proprio animale domestico in modo sicuro e permanente. Sempre più diffuso in Italia e in altri paesi, il microchip è obbligatorio per i cani, ma sempre più consigliato anche per i gatti.

Questo minuscolo dispositivo tecnologico ha un ruolo cruciale nella tutela e nel benessere dei nostri amici a quattro zampe, poiché permette di rintracciare i gatti smarriti e di identificare un gatto anche in situazioni critiche, come viaggi all'estero o controlli veterinari.

Per proteggere ancora di più il tuo amico a 4 zampe, stipulare un'assicurazione gatto può aiutarti ad affrontare spese improvvise e danni causati dal tuo pelosetto.

Sommario

A cosa serve il microchip per gatti

Il microchip per gatti serve a identificare in modo univoco il felino. Grazie alla presenza di un codice numerico unico, ogni gatto può essere registrato in un database nazionale o regionale che contiene i dati del proprietario. Se il gatto dovesse perdersi o venire smarrito, il microchip permette ai veterinari o ai rifugi di identificare rapidamente l'animale e risalire al proprietario, rendendo così più facile il ricongiungimento.

Un altro aspetto importante è che il microchip per gatti è essenziale per i viaggi internazionali. Se si desidera portare il proprio gatto all'estero, molti paesi richiedono che l'animale sia microchippato per rispettare le normative sanitarie locali. Inoltre, alcune leggi locali prevedono il microchip come requisito per poter accedere a determinati servizi, come le cliniche veterinarie.

Come funziona

Il microchip è un piccolo dispositivo elettronico, delle dimensioni di un chicco di riso, che viene inserito sotto la pelle del gatto, solitamente tra le scapole. L'inserimento è rapido e indolore, simile a una normale iniezione. Il microchip non emette onde o segnali, ma può essere letto da un apposito lettore che, una volta avvicinato alla zona del microchip, visualizza il codice unico.

Questo codice è registrato in un registro nazionale, in cui vengono associati i dati del proprietario del gatto, come nome, indirizzo e numero di telefono. In caso di smarrimento, se il gatto viene trovato da un veterinario o da un rifugio, il lettore del microchip permette di risalire al proprietario in pochi secondi.

Secondo alcuni dati, solo il 3% dei gatti è iscritto all'Anagrafe Nazionale Felina, la banca dati informatizzata che ha lo scopo di archiviare le generalità di ogni singolo gatto nel quale è stato impiantato il microchip.

È obbligatorio?

In Italia, a differenza dei cani, il microchip per i gatti non è ancora obbligatorio per legge. Tuttavia, molti veterinari lo consigliano vivamente. Il motivo principale è la sicurezza: i gatti sono animali curiosi e indipendenti, che possono facilmente allontanarsi da casa. Il collare con medaglietta può essere perso, mentre il microchip, essendo inserito sottopelle, garantisce che il gatto sia identificabile in ogni circostanza.

In alcune regioni italiane, come la Lombardia, il microchip è già obbligatorio per i gatti, soprattutto per quelli che vivono in colonie feline riconosciute. Inoltre, sempre più comuni e associazioni animaliste stanno promuovendo campagne di microchippatura gratuita o a basso costo per incoraggiare i proprietari di gatti a proteggere i propri animali.

Quando è necessario

Il microchip può essere applicato al gatto in qualsiasi momento, ma è consigliabile inserirlo fin da cucciolo, preferibilmente durante una visita veterinaria di routine o al momento della sterilizzazione. Questo permette al gatto di essere registrato e identificabile fin da subito, riducendo il rischio di smarrimento.

Inoltre, se si adotta un gatto da un rifugio, è possibile che il microchip sia già stato inserito. In tal caso, è fondamentale assicurarsi che i dati del proprietario siano aggiornati nel database, per evitare problemi in caso di smarrimento o controllo.

Microchip e salute del gatto: è sicuro?

Il microchip è assolutamente sicuro per la salute del gatto. Una volta inserito, il dispositivo non causa alcun disagio o dolore e non richiede alcun tipo di manutenzione. Non emette radiazioni né segnali costanti, quindi non interferisce con il benessere dell'animale. È un metodo passivo che si attiva solo in presenza del lettore specifico.

L'applicazione del microchip è una procedura semplice che può essere eseguita durante una normale visita dal veterinario. Si utilizza una siringa per posizionare il microchip sottopelle e, generalmente, non è necessario alcun tipo di anestesia.

Quanto costa

In linea generale, è possibile affermare che il costo dell'operazione non è troppo elevato; una buona indicazione sulla spesa generale da sostenere la si può ricavare considerando il prezzo medio di una visita veterinaria.

Per cui, la tariffa per l'inserimento di un microchip per gatti potrebbe oscillare in un range che va dai 30 ai 50 euro totali.

Ad ogni modo, è bene sottolineare che esistono alcune associazioni che promuovono l'inoculazione del microchip mediante delle campagne di sensibilizzazione totalmente gratuite; pertanto, se si vuole contare sulla possibilità di effettuare questa procedura senza alcun costo, si potrebbe approfittare di tale opportunità informandosi sulle iniziative in programma in questo senso.

Funge da GPS?

Il microchip non funziona come la scatola nera, quindi non è non è possibile geolocalizzare l'animale in un'area geografica ben specifica. Serve solamente ad individuare il proprietario dell'animale smarrito nel caso in cui qualcuno dovesse trovarlo.

I microchip, quindi, non possiedono alcun sistema GPS integrato e, pertanto, è impossibile la localizzazione in tempo reale dell'animale.

Inoltre, sono totalmente inutili se le informazioni di contatto non sono perfettamente aggiornate o se il lettore del chip non è disponibile.

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