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Tamponamento a catena: chi copre i danni?

assicurazioni guide tamponamento auto chi paga

Le 3 cose da sapere:

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    Generalmente chi tampona è spesso responsabile, ma possono esserci delle eccezioni.

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    Generalmente chi tampona è spesso responsabile, ma possono esserci delle eccezioni.

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    Nei tamponamenti a catena, la colpa può essere condivisa o ricadere su un solo conducente.

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    Nei tamponamenti a catena, la colpa può essere condivisa o ricadere su un solo conducente.

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    Il risarcimento può avvenire direttamente, rivolgendosi alla propria assicurazione.

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    Il risarcimento può avvenire direttamente, rivolgendosi alla propria assicurazione.

Il tamponamento a catena è un fenomeno stradale che si verifica frequentemente nelle aree urbane congestionate e durante le ore di punta. Questo tipo di incidente coinvolge più veicoli in una serie di collisioni successive, creando una situazione complessa sia dal punto di vista logistico che legale. La gestione dei risarcimenti e la determinazione delle responsabilità rappresentano spesso una sfida per i conducenti e le compagnie assicurative.

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Sommario

Tamponamento auto: chi paga?

Per tamponamento intendiamo un urto di un'auto con un'altra. Il più comune è di certo il tamponamento da dietro, che si ha quando un veicolo urta con la propria parte anteriore la parte posteriore di quello che lo precede, con i due veicoli che procedono nello stesso senso di marcia. Altri tamponamenti sono quelli laterale e frontale.

In questi casi, la responsabilità è solitamente del veicolo che urta da dietro, nel caso di tamponamento posteriore, o del veicolo che commette un'infrazione, nel caso di tamponamento laterale o frontale. Esistono comunque casistiche limite più complesse da analizzare come nel caso di un'inchiodata improvvisa da parte del veicolo che precede, nel caso di un tamponamento da dietro.

C'è poi una casistica più complessa dal punto di vista del risarcimento danni: il tamponamento a catena.

Cos'è il tamponamento a catena?

Un tamponamento a catena si verifica quando un veicolo urta la parte posteriore di un altro veicolo che procede nella stessa direzione. La dinamica classica del tamponamento a catena prevede che il primo impatto causi una reazione a catena, coinvolgendo diversi veicoli incolonnati.  Secondo l’articolo 141 del Codice della Strada" è obbligo del conducente regolare la velocità del veicolo in modo che avuto riguardo alle caratteristiche, allo stato ed al carico del veicolo stesso, alle caratteristiche e alle condizioni della strada e del traffico e ad ogni altra circostanza di qualsiasi natura, sia evitato ogni pericolo per la sicurezza delle persone e delle cose ed ogni altra causa di disordine per la circolazione". In tal senso dunque nel caso di un tamponamento la responsabilità civile è imputabile a colui il quale abbia violato il rispetto delle distanze di sicurezza come sancito dal suddetto articolo 141.

Le cause principali del tamponamento a catena sono molteplici e spesso interconnesse:

  • Distrazione del conducente: l'uso di dispositivi mobili, la regolazione della radio o altre distrazioni possono distogliere l'attenzione dalla strada.
  • Mancanza di rispetto della distanza di sicurezza: non mantenere una distanza adeguata dal veicolo che precede aumenta il rischio di collisione, specialmente in caso di frenate brusche.
  • Condizioni stradali avverse: pioggia, neve o ghiaccio possono ridurre l'aderenza degli pneumatici e aumentare lo spazio di frenata necessario, rendendo più probabili gli incidenti.
  • Alta velocità: guidare a una velocità eccessiva riduce il tempo di reazione e aumenta la gravità degli impatti.

Unica eccezione è rappresentata dal caso in cui il tamponamento non sia imputabile al mancato rispetto delle distanze di sicurezza, ma ad un comportamento abnorme dell’auto tamponata o da cause non imputabili al conducente. In quest’ultimo caso tuttavia, secondo la sentenza della Corte di Cassazione N° 7804/2010, il conducente "resta gravato dall’onere di dare la prova liberatoria, dovendo, dunque, dimostrare che il mancato tempestivo arresto dell’automezzo e la conseguente collisione sono stati determinati da cause in tutto o in parte a lui non imputabili".

Responsabilità nei tamponamenti a catena

Veicoli in marcia

Nei tamponamenti che coinvolgono veicoli in movimento, la responsabilità è generalmente attribuita a ciascun conducente per i danni al veicolo che lo precede. In questo caso, nessuno dei conducenti ha mantenuto la distanza di sicurezza rispetto al veicolo antistante, pertanto la colpa è suddivisa in parti uguali tra tutti i veicoli. Il primo veicolo della colonna, tamponato ma non tamponante, non avrà mai alcuna responsabilità.

Tuttavia, la legge prevede che il conducente possa evitare la responsabilità se dimostra di aver rispettato tutte le norme di sicurezza, come mantenere la distanza di sicurezza e non superare i limiti di velocità.

Veicoli fermi

Quando i veicoli coinvolti sono fermi, la situazione cambia. In questo caso, l’ultimo veicolo della colonna è di solito ritenuto responsabile dell'intera catena di tamponamenti, poiché è stato il primo a urtare. Questo principio vale anche per le auto in sosta o parcheggiate che vengano urtate nel tamponamento a catena. Una volta stabilite le responsabilità resta da capire come inoltrare la richiesta di risarcimento.

Tamponamento auto a catena: chi risarcisce?

​In origine, il risarcimento diretto era previsto solo per incidenti che coinvolgevano due auto. Tuttavia, con la sentenza n. 3146/2017, la Corte di Cassazione ha ampliato questa possibilità anche ai tamponamenti a catena, purché la colpa sia attribuita a un solo veicolo. Di conseguenza, se un'auto urta una fila di veicoli fermi o in movimento e provoca danni a tutti, i proprietari dei mezzi coinvolti possono rivolgersi direttamente alla propria assicurazione auto per ottenere il risarcimento.

Presentazione della richiesta di risarcimento

Per attivare la procedura di indennizzo diretto, il danneggiato deve inviare una richiesta alla propria compagnia assicurativa, includendo:​

  • Nome del soggetto che ha diritto al risarcimento;
  • Luogo, giorni (almeno 5 non festivi) ed orari in cui il veicolo danneggiato è disponibile per l’accertamento da parte del perito della compagnia di assicurazione;
  • Circostanze del tamponamento;
  • Dinamica dell’incidente (specificando l’eventuale intervento di autorità di pubblica sicurezza e di personale medico o sanitario);
  • Codice fiscale del danneggiato;
  • Entità delle lesioni subite;
  • Attestato medico di guarigione;
  • Dichiarazione di eventuali prestazioni di assicurazioni sociali obbligatorie (es. INAIL) di cui il danneggiato beneficia;
  • Copia del modello di constatazione amichevole o del verbale delle autorità se intervenute;
  • Stato di famiglia nel caso di incidente mortale.

Se l'indennizzo diretto non è applicabile, la richiesta va inviata alla compagnia assicurativa del veicolo responsabile, includendo le stesse informazioni con l'aggiunta di età, attività e reddito del danneggiato.​

Sanzioni per il conducente responsabile

Il conducente ritenuto responsabile del tamponamento a catena può incorrere in sanzioni amministrative e decurtazione di punti dalla patente, proporzionali alla gravità dei danni causati:​

  • 3 punti e una multa di 41 euro per danni lievi;​
  • 5 punti e una multa di 84 euro per danni più gravi;​
  • 8 punti e una multa di 419 euro se dall'incidente derivano lesioni personali gravi.​

Inoltre, alla scadenza dell'annualità assicurativa, l'RC Auto del responsabile subirà un aumento di due classi, con conseguente incremento del premio assicurativo.​ È consigliabile consultare la propria compagnia assicurativa o un legale specializzato per ottenere informazioni aggiornate e dettagliate sulle procedure e sulle normative vigenti.

Gestione burocratica e giurisprudenza

La gestione dei risarcimenti nei tamponamenti a catena richiede un'attenta documentazione e una comprensione delle normative vigenti. È consigliato utilizzare il modello di constatazione amichevole di incidente (CAI), che facilita la raccolta delle informazioni necessarie per l'assicurazione e accelera il processo di richiesta del risarcimento. Questo documento deve essere compilato accuratamente da tutti i conducenti coinvolti.

Una sentenza della Corte di Cassazione del giugno 2022 ha fornito chiarimenti importanti: un incidente può essere definito un tamponamento a catena se avviene tra veicoli incolonnati nella stessa corsia e direzione, sia che siano fermi sia in movimento. Questa decisione influisce sulle modalità di attribuzione delle responsabilità e sul calcolo dei risarcimenti.

In sintesi, comprendere le dinamiche e le responsabilità nei tamponamenti a catena è essenziale per gestire efficacemente i risarcimenti e prevenire complicazioni legali. In caso di incidente, è fondamentale documentare la scena, raccogliere informazioni sui conducenti e notificare tempestivamente l'assicurazione. La complessità del risarcimento dei danni può richiedere l'assistenza di un avvocato esperto in sinistri stradali, che può fornire la consulenza necessaria per navigare nel processo legale e assicurativo.

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