Le rotte aeree più turbolente del mondo: le tratte e il ruolo del cambiamento climatico
24 gen 2025 | 3 min di lettura | Pubblicato da Eleonora D.
La turbolenza durante i voli è un fenomeno che può essere tanto inquietante quanto inevitabile, con diverse cause che ne determinano l'intensità. Tra queste, le montagne, le tempeste e le potenti correnti a getto sono tra le principali. Recentemente, un nuovo studio ha identificato le rotte aeree più soggette a turbolenza nel 2024, rivelando che molte di queste si trovano in prossimità di catene montuose famose come le Ande in Sud America e l'Himalaya in Asia.
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Lo studio, condotto dal sito di monitoraggio Turbli.com, ha analizzato i dati forniti dalla National Oceanic and Atmospheric Administration e dal Met Office del Regno Unito. In cima alla lista delle rotte più turbolente si trova il volo tra Mendoza e Santiago, che copre una distanza di soli 196 chilometri. Seguono la tratta Cordova-Santiago, lunga 660 km, e Mendoza-Salta, di 940 km. Questi voli attraversano le Ande, una catena montuosa che, a causa della sua conformazione, genera vortici d'aria e correnti ascendenti, rendendo le rotte particolarmente soggette a turbolenze.
Anche in Europa la situazione non è migliore. La tratta Milano-Zurigo, con una distanza di 203 km, figura tra le rotte più critiche. Altre tratte problematiche includono il volo Nizza-Ginevra, lungo 299 km, e il Nizza-Zurigo, che copre una distanza di 434 km. Questi dati dimostrano che le turbolenze non sono un fenomeno limitato a specifiche aree geografiche, ma interessano voli in tutto il mondo.
La turbolenza dell'aria limpida: un fenomeno invisibile
Un elemento particolarmente insidioso emerso dallo studio è la turbolenza dell'aria limpida (Clear Air Turbulence - CAT). Questo tipo di turbolenza si verifica in assenza di segnali visibili, come nuvole o temporali, ed è quindi difficile da individuare in anticipo. Solitamente colpisce gli aerei che volano a quote elevate, tra i 10 e i 12 chilometri di altitudine, dove le correnti a getto sono più intense.
La turbolenza dell'aria limpida è causata dal rapido movimento delle correnti a getto nella troposfera. A differenza della turbolenza legata a fenomeni meteorologici, come temporali o fronti atmosferici, questa forma di turbolenza è imprevedibile e perciò considerata più pericolosa. La difficoltà di prevederla rappresenta una sfida significativa per i piloti.
L'impatto del cambiamento climatico sulle turbolenze
Le correnti a getto, che spostano grandi masse d'aria da ovest a est, sono accompagnate da picchi di vento verticale che possono improvvisamente generare turbolenze. Con l'aumento delle temperature globali causato dal cambiamento climatico, gli esperti prevedono che la turbolenza in aria libera diventerà più frequente. L'energia atmosferica in aumento renderà le correnti a getto più veloci, favorendo la comparsa di un numero maggiore di picchi di vento.
Secondo gli scienziati, entro il 2050 la turbolenza in aria libera potrebbe verificarsi il doppio delle volte rispetto ad oggi. Nonostante ciò, i piloti degli aerei di linea sono addestrati a gestire queste situazioni, e le moderne tecnologie a bordo degli aerei garantiscono la sicurezza dei passeggeri anche in condizioni difficili.
Le difficoltà dei piccoli velivoli
Non tutti i velivoli sono altrettanto preparati per affrontare le turbolenze. Gli aerei a bassa quota, come i jet privati ultraleggeri, sono particolarmente vulnerabili a turbolenze intense. Tra il 2009 e il 2022, sono state registrate 38 vittime in incidenti legati a turbolenze su questo tipo di velivoli. Questi numeri sottolineano che, sebbene la turbolenza non rappresenti mai un pericolo fatale per gli aerei di linea, essa costituisce un rischio significativo per i piccoli jet privati.
In conclusione, mentre i progressi tecnologici e la preparazione dei piloti continuano a garantire la sicurezza del volo commerciale, i cambiamenti climatici e la vulnerabilità dei velivoli più leggeri evidenziano che la turbolenza rimane un fenomeno da monitorare attentamente.
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