Airbag
L'airbag è ormai un dispositivo presente in tutti i veicoli, si tratta di un vero e proprio cuscino che si gonfia in caso di forte urto e ha l'obiettivo di proteggere guidatore e passeggeri.
L'airbag viene definito dispositivo di sicurezza passiva; nei primi modelli di auto che lo avevano era presente esclusivamente nella versione anteriore per guidatore e passeggero. Nel tempo, grazie all'evoluzione della tecnologia e alla maggiore consapevolezza circa l'utilità di tale dispositivo, sono stati introdotti gli airbag posteriori e laterali. In questo modo coloro che si trovano nell'abitacolo hanno una protezione completa.
L'airbag viene inventato nel 1952, ma l'uso sui veicoli risale ad alcuni decenni successivi. Inizialmente questa novità non fu ben accolta e venivano sottolineati soprattutto gli svantaggi, in realtà se usato in abbinamento alle cinture di sicurezza, obbligatorie, l'airbag non ha particolari controindicazioni, ecco perché oggi è presente di serie in tutti i veicoli.
Il dispositivo è un vero e proprio palloncino che al momento dell'urto si gonfia grazie a un meccanismo d'impulso che genera un'esplosione del gas compresso contenuto all'interno dell'airbag. Il pallone evita che l'addome, il torace o la testa possano battere contro corpi contundenti presenti nel veicolo e va ad attutire l'impatto. L'airbag si gonfia in un lasso di tempo brevissimo, compreso tra i 30-50 millesimi di secondo, di conseguenza può spingere all'indietro la testa, proprio per questo è essenziale che il sedile abbia il poggiatesta che attutisca il colpo nella parte posteriore della testa.
Il sistema di airbag è costituito da un sensore che rileva il cambio di velocità e impatto: una centralina elettronica invia il segnale al detonatore, che a sua volta innesca il sistema di gonfiaggio e il cuscino, o palloncino che dir si voglia. Le forme cambiano in base al posizionamento sul veicolo.
L'airbag dopo la fuoriuscita non può essere riposizionato, ma deve essere sostituito e attualmente il prezzo è di circa 200 euro, molto dipende anche dal modello dell'auto, ma la diffusione su larga scala ha contribuito a una vistosa riduzione.