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Auto Euro 6: cosa sono le fasce A, B, C, D

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La salvaguardia dell'ambiente negli ultimi anni ha assunto particolare importanza in ottica di limitazione degli effetti dovuti al cambiamento climatico, fermo restando l'attenzione delle amministrazioni delle città più grandi verso il contenimento dei livelli di inquinamento del loro territorio. Ormai tutti siamo a conoscenza degli effetti deleteri che hanno i gas di scarico dei veicoli con motore a combustione interna sull'ecosistema.
Proprio per limitare e controllare tali effetti, i legislatori di tutto il pianeta hanno stilato un insieme di norme atte ad imporre particolari limitazioni alle emissioni dei vari veicoli presenti sul mercato automobilistico. Queste direttive, nel vecchio continente, prendono il nome di Standard Europei sulle Emissioni Inquinanti, e si applicano a tutti i mezzi stradali venduti nell'area di competenza.

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Sommario

Nel momento in cui entra in vigore una di queste regole, i produttori di autoveicoli hanno l'obbligo di cessare la vendita di mezzi nuovi che coprono le norme precedenti.
Al fine di verificare che le omologazioni seguano le direttive emesse, si effettuano dei test, che possono variare a seconda dello standard di riferimento e delle disposizioni di legge.

Brevi cenni storici sugli Standard Europei sulle Emissioni Inquinanti

A partire da 1992, con la sigla Euro 1, si cominciano a classificare i veicoli in vendita che soddisfano determinate caratteristiche dal punto di vista dei livelli di emissioni inquinanti. Quelli antecedenti, anche se non con valore normativo, per praticità vengono indicati con la sigla Euro 0. Questa serie di norme, che ad ogni aggiornamento diventano sempre più restrittive, vengono individuate con le seguenti indicazioni:

  • numeri arabi accanto alla parola Euro: per i limiti applicati alle automobili e ai mezzi commerciali leggeri
  • numeri romani associati alla medesima sigla: per le norme limitative applicate agli automezzi industriali.

A titolo esplicativo, al momento si possono considerare le seguenti categorie Euro, con accanto l'anno di omologazione obbligatoria.

  • Euro 1 - 1992
  • Euro 2 - 1995
  • Euro 3 - 1999
  • Euro 4 - 2005
  • Euro 5 - 2008
  • Euro 6 - 2014

Cos'è e come funziona la direttiva Euro 6

È l'ultimo, in ordine temporale, degli standard anti emissioni nocive, o anti inquinamento, ad essere diffuso (è stato introdotto nel settembre 2014) ed è ripartito in classi identificate da lettere dell'alfabeto, chiamate revisioni.
Le specifiche di questo standard seguono schemi differenti a seconda del tipo di veicolo al quale si riferisce, ed esattamente:

  • veicoli con alimentazione a benzina: il monossido di carbonio (CO) viene limitato a 1 g/km; gli idrocarburi (HC) a 0,1 g/km; gli ossidi di azoto (NOx) a 0,06 g/km; il particolato (PM) a 0,005/0,0045 g/km.
  • mezzi con alimentazione diesel: limite di CO fissato a 0,5 g/km; HC con tetto massimo 0,17; NOx a 0,08; PM limitato ai medesimi valori dei modelli a benzina.

I limiti sopra descritti seguono il regolamento 692/2008 identificato come euro 6A ed euro 6B.
In occasione dell'ultima revisione, sono state aggiunte le classi 6C, 6D-Temp e 6D-Final. Queste sottocategorie differiscono tra loro per la quantità di emissioni nocive rilevate nella fase di omologazione.

Le fasce dello Standard Euro 6

Le revisioni della normativa anti-emissioni varata nel 2014 sono le seguenti:

Euro 6A

Mezzi con immatricolazione da gennaio 2016; livello di CO fissato a 0,5 g/km per i motori diesel e a 1 g/km per i propulsori a benzina; limite NOx a 0,080 g/km per i veicoli con alimentazione diesel e 0,060 quelli a benzina; PM fissato a 0,005 g/km per entrambe le tipologie di motore.

Euro 6B

Con questa revisione il legislatore si è preoccupato di abbassare il livello delle emissioni di particolato (PM), portato a 0,0045 g/km sia per i motori a benzina che per quelli diesel.

Euro 6C

Veicoli con data di immatricolazione che inizia da settembre 2018; ulteriore limitazione del particolato emesso dai mezzi con alimentazione a benzina e introduzione del WLTP (Worldwide Harmonized Light Vehicles Test Procedures), metodologia di test di omologazione più preciso e puntuale rispetto al precedente NEDC.

Euro 6D-Temp

Rappresenta uno standard temporaneo obbligatorio per i veicoli immatricolati da settembre 2019 (in omologazione dal 2018) e prevede la rilevazione delle emissioni inquinanti appartenenti alla categoria NOx utilizzando il Real Driving Emissions (RDE), mentre il CO viene misurato dal WLTP.

Euro 6D-Final

Come indicato dal nome, è la revisione finale della sottoclasse 6D e prevede una serie di limiti alle emissioni nocive notevolmente più restrittive rispetto alle precedenti, considerando la tipologia di rilevazione.
Diventata obbligatoria in sede di omologazione da gennaio 2020 e in immatricolazione dallo stesso mese del 2021, differisce dalla sottoclasse temporanea nella percentuale di tolleranza tra le rilevazioni effettuate con il WLTP ed il RDE.
In pratica, il divario tra le due tipologie di rilevazione, ciclo di rilevazione in laboratorio (WLTP) e quello su strada (RDE), non può superare il 50%, portando quindi all'omologazione di veicoli le cui emissioni di NOx (ossidi di azoto) non eccedono i 120 mg/km.

Fino ad oggi, il termine emissioni era sinonimo, nella maggioranza dei casi, di livello di anidride carbonica (CO2). Tuttavia, come si può evincere dalla lettura delle metriche di valutazione lungo l'intero asse di sviluppo delle varie versioni della normativa Euro, l'attenzione si sta spostando inesorabilmente verso gli ossidi di azoto e il particolato.
Tale interesse lo si vede anche nelle amministrazioni delle città, che cominciano ad imputare un peso sempre più grande a tali sostanze, arrivando anche a considerare il computo di tasse ed imposte relativo alla circolazione dei veicoli tenendo presente proprio questi valori.
Il mercato ha visto già dal 2011 l'ingresso di autovetture omologate Euro 6, in un primo momento grazie alla produzione di Audi, BMW e Mercedes per poi assistere all'immissione di modelli più economici di costruzione Opel, Citroën e Mazda.
Naturalmente, col tempo, tutte le case automobilistiche hanno dovuto adeguare la loro produzione a questa direttiva, subordinatamente ai limiti temporali da essa imposti.
Grazie a questo, le auto in vendita che soddisfano lo standard Euro 6 sono veramente molte e coprono tutte le fasce di mercato, categorie e allestimenti.
Diventa dunque importante effettuare l'acquisto della propria vettura da fonti fidate ed autorevoli, che effettuino già a monte una selezione dei mezzi più affidabili e conformi alle ultime normative in merito alle direttive Euro in vigore al momento della prima immatricolazione, se non a quello della vendita.

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