Abi, calano i tassi sui prestiti ma la richiesta diminuisce: i dati del rapporto mensile

Calo dei tassi di interesse su prestiti e mutui

A gennaio 2025, dopo il taglio dei tassi della Bce, si è verificato un significativo calo dei tassi di interesse su mutui e prestiti, un segnale importante per l'economia italiana. Da quanto merge dal bollettino mensile Abi, il tasso medio per l'acquisto di abitazioni è sceso al 3,09%, una diminuzione rispetto al 3,11% di dicembre 2024 e al 4,42% di dicembre 2023. Anche i tassi per i finanziamenti alle imprese hanno registrato un calo, scendendo al 4,20%.

Questa diminuzione dei tassi di interesse rappresenta un'opportunità per i consumatori e le imprese. Per i privati, l'acquisto di abitazioni e altri beni finanziati diventa più conveniente. Allo stesso modo, per le imprese, il calo dei tassi può significare migliori condizioni per accedere a capitali necessari per investimenti e crescita.

Calo delle richieste di prestiti a gennaio 2025

Nonostante il calo dei tassi di interesse, la domanda di prestiti ha registrato una diminuzione dell'1% rispetto al gennaio 2024. Questo trend, emerso dal rapporto Abi, è indicativo di una prudenza diffusa tra i consumatori e le imprese, che si riflette in una minore propensione a indebitarsi. A fine 2024, infatti, i prestiti alle imprese erano diminuiti del 2,3%, mentre quelli alle famiglie avevano mostrato un lieve aumento dello 0,2%.

Tuttavia, ci sono segnali che indicano potenziali opportunità di ripresa nella domanda di prestiti. Le condizioni di mercato favorevoli, combinate con eventuali miglioramenti economici globali, potrebbero stimolare nuovamente l'interesse per il credito.

Dati sugli investimenti

Parallelamente al calo della domanda di prestiti, si è registrata una crescita significativa negli investimenti in titoli custoditi presso le banche. Sempre secondo l'Abi, tra dicembre 2023 e dicembre 2024, la raccolta indiretta è aumentata di oltre 156 miliardi di euro. Inoltre, a gennaio 2025, gli investimenti in obbligazioni a medio e lungo termine hanno segnato un incremento del 6% su base annua, dimostrando una preferenza per strumenti finanziari più sicuri e stabili.

I depositi bancari a gennaio 2025 sono aumentati del 2,1%, un indicatore di come i risparmiatori italiani stiano scegliendo di accumulare liquidità e investire in opzioni a basso rischio. Questa tendenza riflette una strategia di conservazione del capitale in risposta all'incertezza economica.

Un altro aspetto positivo del panorama finanziario italiano è la riduzione dei crediti deteriorati netti, che sono scesi a 30,4 miliardi di euro, rappresentando l'1,47% dei crediti totali a dicembre 2024. Questo miglioramento è un chiaro segnale di una gestione più prudente del rischio da parte delle istituzioni finanziarie.