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2 apr 2024 | 6 min di lettura | Pubblicato da Cristina B.

stetoscopio su foglio con costi e calcolatrice

Rotto il tabù di chiedere un prestito per garantire cure mediche, il valore dei finanziamenti personali erogato nel 2023 per le cure sanitarie è di oltre un miliardo di euro. Facile.it ha effettuato una ricognizione da cui risulta che lo scorso anno il peso percentuale di questi prestiti è aumentato del 6,6% rispetto al 2022.  E lo scenario che va delineandosi fa ipotizzare che le cifre siano destinate ad aumentare.

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Sempre più ostacoli alle cure sanitarie tempestive

Un rapporto presentato il 27 marzo 2024, il 21 esimo rapporto 'Ospedali & Salute', promosso da Aiop (Associazione Italiana ospedalità privata) e realizzato in collaborazione con il Censis

evidenzia che: “ Nel 2023, il 42% dei pazienti con redditi più bassi, fino a 15 mila euro, è stato costretto a procrastinare o a rinunciare alle cure sanitarie perché nell'impossibilità di accedere al Servizio sanitario nazionale e non potendo sostenere i costi della sanità a pagamento”. Si verifica quindi una scelta di rinviare o addirittura rinunciare alle cure che scende al 32,6% dei redditi tra i 15 mila e i 30 mila euro, il 22,2% di quelli tra i 30 mila e i 50 mila euro e il 14,7% di quelli oltre i 50 mila euro. L'indagine punta i riflettori anche su un altro fenomeno allarmante: "l'effetto erosivo" sulla ricchezza che, ovviamente, impatta in modo difforme sulle classi di reddito. Il 36,9% degli italiani ha infatti rinunciato ad altre spese per sostenere quelle sanitarie: è il 50,4% tra i redditi bassi, il 40,5% tra quelli medio-bassi, il 27,7% tra quelli medio-alti e il 22,6% tra quelli alti.

Una vera e propria emergenza come sottolineato da Barbara Cittadini, Presidente nazionale Aiop: “Se L’89% degli italiani ritiene che il Servizio sanitario nazionale sia un pilastro della nostra società. Uno spazio “sacro” dove ridimensionare le diseguaglianze territoriali, socio-economiche e culturali.

Il 53,5% degli italiani si trova ad affrontare tempi di attesa eccessivamente lunghi rispetto all’urgenza della propria condizione clinica; il 37,4% segnala la presenza di liste bloccate o chiuse, nonostante siano formalmente vietate”.

Una conferma indiretta dei risultati dell’indagine di Facile.it: «Oggi curarsi è diventato sempre più oneroso, anche alla luce del maggior ricorso alla sanità privata», spiega Aligi Scotti, BU Director prestiti di Facile.it «Servirsi del credito al consumo può essere una strategia per alleggerire l'impatto di queste spese sul bilancio familiare, evitando così di andare in sofferenza o, peggio, di rinunciare a curarsi.».

Si va nel privato anche per esami meno costosi

L’aumento delle richieste è spinto dalla lunghezza delle liste di attesa per i servizi offerti dal sistema sanitario nazionale, tanto da scegliere di rivolgersi alla sanità privata anche per esami meno costosi. L’indagine condotta da Facile.it e Prestiti.it ha esaminato un campione di oltre 400.000 domande di finanziamento raccolte online dai due portali. Il peso percentuale delle domande di prestiti destinati alla sanità è aumentato del 6,6%, registra la ricerca, e l’importo medio richiesto è calato leggermente (-4%), arrivando, in media, a circa 6.152 euro.

Come leggere queste due informazioni? Da un lato i tempi di attesa sempre più lunghi della sanità pubblica, (sempre Facile.it stima che a settembre 2023 erano pari a circa 77 giorni), dall’altro la diminuzione dell’importo richiesto può essere letto sia in relazione col fatto che ci si rivolga alla sanità privata anche per visiteesami mediamente meno costosi, sia in relazione all’incremento dei tassi di interesse che hanno reso i finanziamenti più cari; nel 2022 il Taeg medio riservato a chi ha sottoscritto un prestito personale per spese mediche è stato pari al 9,41%, valore salito al 10,86% nel 2023, in aumento del 15,4%.

Diminuisce, di contro, la durata media del finanziamento, passata da 56 mesi a 50 mesi, vale a dire poco più di 4 anni.

Identikit del richiedente

Se si guarda al profilo del richiedente si scopre che chi ha presentato domanda di prestito personale per far fronte alle spese mediche aveva, all’atto della firma, mediamente 46 anni e mezzo, età più alta se confrontata con quella di chi richiede finanziamenti per scopi diversi e che supera di oltre 4 anni l’età media di chi si rivolge, in generale, ad un istituto di credito (42 anni).

Quasi una domanda su 4 (24,9%) arriva da richiedenti della fascia anagrafica 45-54 anni; seguono coloro che hanno tra i 35 e i 44 anni (20,9%), mentre al terzo posto si posizionano i soggetti con un’età compresa tra i 55 e i 64 anni (18,6%).

Altro dato interessante emerge analizzando il sesso dei richiedenti; nel 42,8% dei casi a presentare domanda di finanziamento per le spese sanitarie è stata una donna, percentuale molto più elevata rispetto alle richieste di prestito totali, dove la quota femminile di richiedenti si ferma al 28,2%.

Guardando, infine, alle differenze geografiche emerge come, se a livello nazionale l’incidenza dei finanziamenti destinati alle cure mediche è pari al 4,70% del totale delle richieste di prestiti, le regioni dove il peso percentuale è maggiore sono la Sardegna (5,33%), le Marche(5,14%) e la Liguria (5,12%)

La fuga verso il privato

Ogni 100 tentativi di prenotazione nel Ssn, la quota di popolazione che rinuncia e si rivolge alla sanità a pagamento è del 39,4% (il 34,4% dei bassi redditi). In particolare, il 12% ricorre all’intramoenia (la sanità privata nelle strutture pubbliche) e il 18% al privato puro.

Il 51,6% degli italiani sceglie direttamente la sanità a pagamento, senza provare a prenotare nel Ssn - inteso in tutto il Rapporto Ospedali&Salute sia nella sua componente di diritto pubblico sia nella sua componente di diritto privato - una quota alta anche tra la popolazione a basso reddito (40,6%).

Si tratta di forze centrifughe al Ssn confermate da una spesa sanitaria privata degli italiani che rappresenta circa 1/4 della spesa sanitaria totale.

Anaao Assomed, l’associazione dei medici dirigenti nell’estate 2023 ha provato a calcolare l’accesso alle cure private dei pazienti. Dai 400 euro di un check up cardiologico ai 4000 euro per un intervento di coleclistectomia. Un ricovero privato costa dai 422 ai 1278 euro al giorno .

Come richiedere un finanziamento

L’accesso al credito si puo’ richiedere per interventi chirurgici, trattamenti riabilitativi le cure dentistiche, le spese per case di cura e anche infine trattamenti di bellezza e chirurgia estetica.

Si puo’ chiedere sotto forma di prestito finalizzatoprestito di liquidità. Nel primo caso spesso sono le stesse cliniche a offrire le soluzioni di prestito. Mentre nel secondo caso si puo’ richiedere alla società erogatrice del finanziamento anche una quota più alta rispetto alle esigenze per poter far fronte a eventuali altre spese.

Prima di concedere il credito si guarda, come per gli altri casi di prestiti e finanziamenti, a forme di garanzie quali reddito certopensione e buona affidabilità creditizia. E’ possibile chiedere una estinzione anticipata del credito in qual caso potrebbe essere richiesto il pagamento di una penale. Inoltre è da tenere presente che nel contratto devono essere riportati molti elementi tra i quali il tasso di interesse praticato, i prezzi e le condizioni praticati, il piano delle rate con numero importi e scadenze, i tassi applicati quindi tutti gli elementi legati al Taeg, le garanzie eventualmente richieste e le coperture assicurative.

Autore
cristina bartelli

Giornalista professionista dal 2004 e vicecaporedattore per ItaliaOggi, scrive del Fisco in ogni sua forma. Ha fatto incursioni su Classcnbc e Tgcom per raccontare le novità di manovra di bilancio, sanatorie fiscali e storie di elusione.

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