Prestiti più cari, crescono le richieste sulle piattaforme
4 apr 2023 | 5 min di lettura | Pubblicato da Cristina B.
La corsa alla liquidità costa cara. L’aumento del costo del denaro si riflette anche sui tassi di interessi dei prestiti personali. Un settore che nel 2022 è cresciuto e che registra richieste varie da parte degli italiani per la liquidità: dalle automobili alle cure dentistiche.
La strada 2023 sembra essere quella di importi più contenuti e richieste utilizzando le piattaforme digitali.
Gennaio in crescita per i tassi
A gennaio 2023 il tasso è in crescita del 25%. L’aumento legato alla stretta sul costo del denaro è stato registrato da una analisi di Facile.it: il TAEG medio disponibile online è aumentato del 25% in un anno, passando dal 7,50% di gennaio 2022 al 9,40% di gennaio 2023.
La ragione per cui si chiedere un prestito personale è banalmente il bisogno di liquidità soprattutto per far fronte a una spesa improvvisa o ingente. E’ questa la principale ragione registrata dal focus di facile.it che è alla base delle domande nel 31,1% del totale. Se dunque è quasi una necessità, occorre essere pronti a fare i conti con i tassi meno favorevoli rispetto al passato.
Secondo le simulazioni di Facile.it, ad esempio, chi a gennaio 2023 ha ottenuto un prestito personale per liquidità da 10.000 euro (durata 5 anni), al termine del piano di ammortamento, tra interessi ed altri costi accessori avrà speso in media 2.300 euro, ben più di chi ha chiesto lo stesso tipo di prestito a gennaio 2022, quando queste voci ammontavano a circa 1.760 euro.
Come far fronte al costo del prestito più elevato? La strategia in evidenza è quella di chiedere importi più bassi. A gennaio 2023, sempre facile.it registra che chi ha presentato domanda ha puntato ad ottenere, in media, 9.207 euro, valore in calo del 5% rispetto allo scorso anno. La riduzione si è tradotta anche in un accorciamento della durata dei piani di ammortamento, passati da 60 a 55 mesi. Stabile, invece, l’età media di chi ha presentato domanda, ferma a 42 anni.
Se secondo l’ultima rilevazione della Banca d’Italia il tasso medio del totale prestiti personali (TEGM) è pari a 11,61%, come evidenziano gli esperti di Facile.it l’online può offrire diverse opportunità di risparmio, visto che gli indici medi oggi viaggiano intorno al 9,40% (TAEG).
Un 2022 vivace per i prestiti
La fotografia 2022 scattata da Crif. Più ampio lo sguardo sul 2022 del barometro Crifi che segna una vivacità di prestiti intesi sia come finanziamenti personali e finalizzati sia prestiti personali. Il dato complessivo evidenzia un incremento del +11,7% rispetto a gennaio 2022, spinto dal +31,4% dei prestiti personali. Dunque in crescita i finanziamenti personali con un +31,4% mentre quelli finalizzati all’acquisto di un bene o un servizio sono stabili rispetto all’anno precedente. Gli importi medi per i prestiti finalizzati si attestano a un importo medio richiesto pari a 5.722 Euro contro i 12.071 Euro dei prestiti personali.
Un vero e proprio boom è stato registrato nel 2022 per quanto riguarda l’accesso ai finanziamenti tramite le piattaforme digitali: sulla domanda di prestiti da piattaforme digitali ha segnato un incremento complessivo del +85%, ma questa performance a gennaio 2023 inizia con il freno a mano tirato, registrando un -5% delle richieste rispetto al corrispettivo mese del 2022.
Il credito al consumo ha chiuso il 2022 con una ripresa a doppia cifra e questo per gli esperti è un segnale di superamenti dei timori e del freno legato alla pandemia.
+18,9% rispetto al 2021, recuperando così il clima di fiducia dopo lo shock pandemico degli ultimi due anni (fonte: EURISC, il Sistema di Informazioni Creditizie gestito da CRIF). Entrando nel dettaglio della domanda di credito, nel 2022 si è registrata una crescita del 22,9% per le richieste di finanziamento personali, e del +16,7% per i prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi.
Per il terzo anno consecutivo l’importo medio dei finanziamenti richiesti segna una flessione del 3,9% e un valore di 8.106 euro (contro gli 8.434 euro del 2021 e i 8.895 euro del 2020). La dinamica dell’assottigliarsi dell’importo richiesto coinvolge sia i prestiti personali con un valore pari a 12.223 euro (-1,4% rispetto al 2021) sia i prestiti finalizzati che si fermano a 5.717 euro (-8,5% vs 2021).
Se entriamo nel dettaglio della distribuzione dei prestiti per fascia di importo, oltre un italiano su due richiede importi inferiori ai 5.000 euro (57,3% del totale), seguiti dagli scaglioni appena superiori: 10.000-20.000 euro (16,4%) e 5.000-10.000 euro (15,1%). La domanda è comunque dilazionata su un arco temporale superiore ai 5 anni per il 22,7% degli italiani, al fine di pesare il meno possibile sul bilancio familiare.
La dinamica prudente delle famiglie italiane si rispecchia anche nello spaccato delle due forme tecniche prese in esame: il 75,1% delle richieste di prestiti finalizzati ha una estinzione del debito non superiore ai 3 anni; mentre i prestiti personali, che spesso rappresentano un impegno particolarmente gravoso per le famiglie, tendono a concentrarsi nella fascia di durata superiore al lustro, 43% del totale.
Prestiti per le cure dentistiche
Infine, un'altra ricognizione sul tema registra un incremento per quanto riguarda i prestiti legati alla salute. In particolare le cure odontoiatriche considerate costose ma inevitabili. In questo caso si ricorre, oltre che ai tradizionali mezzi di pagamento tracciati anche ai finanziamenti e nel settore ha preso piede il meccanismo del buy now pay later in buona sostanza un acquisto a rate del servizio. Si chiede insomma la rateizzazione e i finanziamenti di pacchetti a prezzo concordato.
Giornalista professionista dal 2004 e vicecaporedattore per ItaliaOggi, scrive del Fisco in ogni sua forma. Ha fatto incursioni su Classcnbc e Tgcom per raccontare le novità di manovra di bilancio, sanatorie fiscali e storie di elusione.
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