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28 apr 2025 | 5 min di lettura | Pubblicato da Cristina B.

stretta di mano tra due donne

La strada dei prestiti può essere percorsa anche scegliendo canali alternativi quali quello tra i privati, modalità, da sempre esistente, che ha trovato una nuova luce con il diffondersi dei siti e delle piattaforme digitali.

Ma i rischi restano un po' quelli tradizionali, attenzione a tassi applicati, condizioni del prestito, contenziosi legali e difficoltà di recuperare le somme prestate. Facile.it leader nel confronto tra prestiti personali, approfondisce l'argomento.

Prestiti imprese: ottieni fino a 300.000€
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Non bisogna commettere l’ingenuità di una stretta di mano (anche virtuale): prima regola avere un contratto scritto e, se ci si rivolge alle piattaforme online, ci sono da verificare l’attendibilità e la regolarità della piattaforma.
In senso più ampio, il digital lending, il prestito digitale, è comunque in costante crescita. L’Osservatorio Digital Lending 2025, realizzato in collaborazione da Monitor Deloitte, Experian e Cetif-Università Cattolica, stima dal 2019 un aumento del valore di oltre 5 volte, raggiungendo i 18,8 miliardi di euro nel 2024. Le previsioni, dunque, mostrano che rappresenterà il 30% del mercato del credito entro il 2029, con un valore stimato di oltre 44 miliardi di euro. A registrare un incremento particolarmente rapido sono le soluzioni di Prestito Finalizzato e Buy Now Pay Later, con crescite annue rispettivamente superiori al 100% e all’80% tra il 2019 e il 2024.

Cosa sono i prestiti tra privati

Si parla di prestiti tra privati quando il finanziamento avviene tra due persone fisiche, non utilizzando quindi i canali tradizionali del credito, come istituti specializzati o banche. In questi casi possono essere contratti sia regolamentati sia non regolamentati, con, in quest’ultimo caso, un’elevata rischiosità. Per somme superiori ai mille euro, però, è necessario che le transazioni siano registrate.
Nel caso di contratti regolamentati sarà possibile rivolgersi a piattaforme online, che per erogare il loro servizio e mettere in contatto le due parti del credito devono essere autorizzate dalla Banca d'Italia. Nel momento in cui si presenta la richiesta, sarà fatta comunque una verifica delle capacità di restituzione del debitore; potranno essere richieste garanzie a supporto del credito. Nel caso si preferisca, con alto, lo ripetiamo, tasso di rischio, la tipologia non regolamentata, si sceglie la strada di un contratto, finanche verbale, o con scritture private. Il tutto, se le due parti sono affidabili, può procedere senza problemi, ma questa formula presta il fianco a rischi di contenzioso, applicazione di tassi oltre quelli fissati dalla legge, difficoltà di recupero se il debitore non salda le rate.

Il rischio per chi contrae il credito, i tassi usurari

Si definiscono in questo modo i tassi di interesse che sono applicati alla somma prestata senza rispettare le condizioni stabilite dalla Banca d'Italia. Se si dimostra che il tasso di interesse applicato è oltre i limiti di legge ed è usurario, il contratto è considerato nullo. Ma tutto questo avviene in tribunale attraverso lunghi e onerosi contenziosi.
Il limite fissato dalla legge ai tassi di interesse da applicare a diverse tipologie di finanziamento è definito tasso soglia.
Lo fissa il Ministero dell’Economia con il Tasso Effettivo Globale Medio (TEGM) e poi la Banca d'Italia stabilisce il tasso soglia su base trimestrale. Se il tasso applicato, ricapitolando, supera quella soglia si definisce tasso usurario. E l’usura è un reato.
Esistono fondazioni e associazioni che prestano assistenza e tutelano chi si sente vittima di prestiti usurari.

Social lending, piattaforme di prestiti tra privati e rischio truffe

Sono prestiti concessi sempre da privati a privati ma il punto di incontro è il web. Social lending è un termine anglosassone e definisce il prestito sociale.
Sono tre i soggetti coinvolti: la piattaforma dove la richiesta transita, chi ha bisogno del prestito e chi lo può erogare.
Le piattaforme che erogano questi servizi sono vigilate dalla Banca d'Italia e, nel momento in cui è inoltrata una richiesta, operano delle verifiche sulla bontà di chi accede alla domanda di credito, richiedendo garanzie reddituali e patrimoniali per verificare la solvibilità. E, aspetto molto importante, mettono una sorta di tetto alla richiesta, che si può inviare, pari al 35% del reddito lordo del richiedente.
Tra le più note in Italia ci sono Prestiamoci, Soisy, Borsadelcredito.it e Smartika.
Dunque presentano maggiori garanzie rispetto a un prestito tra privati puro perché c’è a monte una verifica di parte terza.
Per chi accetta la scommessa di prestare soldi per ottenere dalla restituzione un interesse, rivolgersi alle piattaforme può consentire di avere una verifica a monte sullo score creditizio, ben consapevoli che più alto è il rischio, maggiore è il rendimento che si può ottenere.
Chi richiede può invece spuntare un prestito a un tasso di interesse effettivo inferiore rispetto a quello di banche e finanziarie.
Il rimborso può avvenire con addebito mensile sul conto corrente di una rata composta da quota capitale e quota interessi. Un vantaggio è la possibilità di ottenere il prestito in tempi ridotti, ma allo stesso tempo, il tempo massimo di rimborso del debito è inferiore rispetto a quello dei prestiti ottenuti tramite canale bancario.
Per proteggersi dai rischi di insolvenza, si attivano le procedure di recupero crediti che, per chi si rivolge alle piattaforme, possono prevedere un rimborso della rata con la costituzione di un fondo per importi inferiori ai mille euro o l’attivazione di una copertura assicurativa con una polizza per tutelare il proprio credito.

Ricapitolando, la sintesi dei punti da considerare

  • Accesso più semplice al credito
  • Per gli investitori rendimenti più elevati
  • Investimenti con maggiore diversificazione
  • Sulle piattaforme autorizzate controllo e verifiche
  • Rischio di insolvenza del richiedente e più in generale complesso
  • Mancanza di liquidità
  • Maggiore variabilità dei rendimenti
  • Regolamentazione ancora migliorabile
Autore
cristina bartelli

Giornalista professionista dal 2004 e vicecaporedattore per ItaliaOggi, scrive del Fisco in ogni sua forma. Ha fatto incursioni su Classcnbc e Tgcom per raccontare le novità di manovra di bilancio, sanatorie fiscali e storie di elusione.

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