Mutui: il 2025 parte con il taglio dei tassi, da marzo risparmi di 17 euro
12 feb 2025 | 5 min di lettura | Pubblicato da Cristina B.

Il 30 gennaio, la Banca centrale europea ha salutato il nuovo anno con il primo taglio del costo del denaro, ma non si è sbilanciata per il futuro, un processo di ulteriori riduzioni che avverrà step by step. Intanto, secondo gli esperti di Facile.it, con questo ultimo taglio, la rata di un mutuo casa standard a tasso variabile “scenderà di circa 17 euro nei prossimi mesi, passando dagli attuali 666 euro a 649 euro”. Dunque, già a partire da marzo, gli effetti si potranno vedere nelle rate con l’Euribor, l’indice interbancario utilizzato dalle banche per il calcolo delle rate variabili, che è passato dal 4 al 2,8%.
Tecnicamente, la riduzione operata il 30 gennaio ha determinato la seguente situazione: i tassi di interesse sui depositi presso la banca centrale, sulle operazioni di rifinanziamento principali e sulle operazioni di rifinanziamento marginale sono stati ridotti rispettivamente al 2,75%, al 2,90% e al 3,15%, con effetto dal 5 febbraio 2025.
Tasso fisso e variabile, il divario si riduce
Se i mutui con tasso variabile continuano a calare, sul fronte dei tassi fissi le ultime settimane sono state caratterizzate da un aumento dell’IRS, l’indice di riferimento per questo tipo di offerta, che sta risentendo dell’aumento dei rendimenti dei titoli di stato europei, sulla scia di quelli americani. Al momento, l’aumento dell’Irs è stato trasferito solo ancora in parte sui tassi proposti alla clientela. Molti istituti di credito hanno scelto di assorbire i rincari rivedendo gli spread applicati ai mutui fissi e per mantenere l’offerta su livelli competitivi.
“Dati alla mano” concludono gli esperti di Facile.it, “nonostante questi movimenti, oggi i tassi fissi continuano a rimanere più convenienti rispetto ai variabili, anche se il gap si sta riducendo”.
Secondo le simulazioni di Facile.it e Mutui.it, guardando alle migliori offerte a tasso fisso disponibili online per un mutuo standard (un mutuo da 126.000 euro in 25 anni, LTV 70%, Tan iniziale 0,67%, Euribor3m+1,25%, sottoscritto a gennaio 2022), i TAN partono dal 2,48%, con una rata di 564 euro.
Per i variabili, invece, le migliori offerte partono da un TAN pari al 3,45%, con una rata iniziale di 620 euro.
Le prospettive
La tendenza alla discesa comunque è in atto, nonostante le cautele della Banca centrale europea. Gli analisti di Facile.it azzardano la previsione: “analizzando i Futures sugli Euribor (aggiornati al 20 gennaio 2025) la tendenza è quella di una discesa per tutto il primo semestre. Nella seconda metà dell’anno la discesa dovrebbe rallentare”.
In prospettiva, a giugno l’Euribor a 3 mesi dovrebbe arrivare al 2,22%, scendendo sotto la soglia del 2,10% entro la fine del 2025; “se queste previsioni fossero corrette”, si sbilanciano da Facile.it, “la rata del mutuo standard preso in esame calerebbe a 629 euro entro il primo semestre 2025, arrivando a sfiorare i 620 euro a dicembre 2025, con un risparmio complessivo annuale sulla rata prossimo ai 50 euro rispetto ad oggi”.
La Bce guarda ai mutui
La Banca centrale europea ha sintetizzato sul proprio sito i passaggi delle ragioni del taglio. Si evidenzia che la scelta delle riduzioni dei tassi di interesse decisi “rendono gradualmente meno onerosi i nuovi prestiti a imprese e famiglie”. Tuttavia, la Bce riconosce che le condizioni di finanziamento continuano a essere rigide, anche perché la politica monetaria rimane restrittiva e i passati rialzi dei tassi di interesse si stanno ancora trasmettendo ai crediti in essere, con l’effetto che alcuni prestiti in scadenza sono rinnovati a tassi più elevati. La Bce rinnova infine l’impegno di assicurare che l’inflazione si stabilizzi durevolmente sul suo obiettivo del 2% a medio termine.
La scelta step by step
Per definire l’orientamento di politica monetaria adeguato, dunque, la Banca centrale europea seguirà un approccio guidato dai dati, in base al quale le decisioni vengono adottate di volta in volta a ogni riunione. In particolare, si legge nella nota ufficiale del 30 gennaio 2025, le decisioni del Consiglio direttivo sui tassi di interesse “saranno basate sulla sua valutazione delle prospettive di inflazione, considerati i nuovi dati economici e finanziari, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria, senza vincolarsi a un particolare percorso dei tassi”.
I calcoli di Fabi
Se si fa un passo indietro, per mettere a fuoco l’altalena sui tassi, si rammenta che nel corso degli ultimi tre anni (in particolare con focus su 2022 e 2023), i tassi di interessi sui mutui sono aumentati in progressione fino al 4,5%, per poi ritornare al livello del 3%. Dal 2024, poi, le banche – fa notare la Fabi (Federazione autonomi bancari) in una ricognizione sul tema – hanno giocato d’anticipo sulle decisioni della Banca centrale europea, e la riduzione dei tassi potrebbe continuare quindi anche nei prossimi mesi.
“I tassi sui mutui sono già diminuiti a una media del 3,23% a novembre, rispetto a livelli medi superiori al 5% del 2023, e potrebbero calare sotto quota 3%: una riduzione che comporterà, nel caso di un mutuo immobiliare di 25 anni da 200.000 euro, un risparmio complessivo di quasi 83.000 euro (-22,8%)”, stima la Fabi nella sua ricerca.
Nel 2024 il valore complessivo dei mutui per l’acquisto di abitazioni ammontava a 425,1 mld di euro, una crescita di circa 35 mld rispetto a fine 2020 (+10%) ma, stima la Fabi, in calo di circa 2 mld rispetto a fine 2022 (-1,4%). Sul totale di 425,1 mld erogati, circa un terzo, cioè 140,2 mld, è a tasso variabile e i restanti 284,8 mld sono a tasso fisso.
Ricapitolando, quindi:
- Per le rate dei vecchi mutui a tasso fisso (contratti siglati alla fine 2021/2022) nulla cambia; resteranno immutate fino al termine del piano di rimborso.
- Per le rate dei vecchi variabili, si è assistito a una crescita delle rate fino al 78%; dopo la decisione della Bce, per alcune tipologie di mutuo già da marzo potrebbe iniziare la discesa.
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Giornalista professionista dal 2004 e vicecaporedattore per ItaliaOggi, scrive del Fisco in ogni sua forma. Ha fatto incursioni su Classcnbc e Tgcom per raccontare le novità di manovra di bilancio, sanatorie fiscali e storie di elusione.
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