5 consigli per superare le paure legate al mutuo
27 gen 2025 | 6 min di lettura | Pubblicato da Cristina B.
Aumento dei tassi, incertezza economica, inflazione, ma anche la più banale e umana paura di presentare richiesta di mutuo e vedersela rifiutata: non si direbbe, ma anche la psiche e il carattere possono giocare un ruolo nel compiere un importante passo economico come la richiesta di un finanziamento di lungo termine per l’acquisto di una casa. L’equilibrio è tra il tempo, lungo, in media 20-25 anni, per un finanziamento, e tutto quello che può accadere nel frattempo, perché nessuno ha una sfera di cristallo e sa con certezza se la scelta fatta oggi si mantiene inalterata nel tempo.
A tratteggiare i timori legati alla scelta di un mutuo ci hanno pensato gli esperti di Facile.it. Da un sondaggio condotto, sono emersi almeno cinque punti dolenti, a cui tuttavia, con un po' di accortezze, si può trovare soluzione.
Punti dolenti che trovano conferma anche dal 17esimo report di Nomisma-Crif, Rapporto sull’Abitare 2024, tanto da far coniare l’espressione della “casa impossibile”.
Il rapporto Nomisma-Crif
“Negli ultimi anni l’inflazione ha eroso il reddito disponibile, che per 3 famiglie su 5 rimane inadeguato o appena sufficiente per far fronte alle necessità, obbligandole a fare i conti con le proprie effettive capacità finanziarie”, si legge nella nota di Nomisma. Questa considerazione è la base di partenza che tratteggia un aumento delle difficoltà di acquisto dell’abitazione, in particolar modo per le famiglie unipersonali e quelle più numerose, così come le difficoltà a sostenere canoni di locazione, che stanno vedendo un trend di crescita più sostenuto rispetto ai prezzi.
A fronte di 3 milioni di famiglie, certifica Nomisma, che nei prossimi 12 mesi dichiarano un interesse all’acquisto, le condizioni per concretizzare la compravendita non sempre sono accessibili, al punto che, sempre secondo le rilevazioni di Nomisma, la “domanda reale” vede coinvolte 980.000 famiglie, un numero elevato se confrontato con le 700.000 compravendite di abitazioni previste a consuntivo dell’anno 2024. Contemporaneamente, la quota di famiglie in locazione che considera l’affitto come unica soluzione possibile, a fronte della mancanza di risorse per accedere alla compravendita, è passata dal 56% del 2023 al 59,3% del 2024.
I dati, dunque, confermano i timori principali di chi si approccia al mutuo. Vediamo quali sono.
La mancata accettazione della richiesta
Non ottenere il mutuo è la paura più frequente, e anche la più comprensibile. In alcuni casi, si arriva a tirare i remi in barca a priori, rinunciando a inviare del tutto la richiesta, perché convinti che la banca non potrà far altro che rifiutarla.
Con i “no” della vita bisogna, però, fare i conti, quindi il consiglio è presto detto: non scoraggiarsi e non fermarsi alla prima banca. Le politiche delle banche nella concessione di un mutuo cambiano, e molto, da istituto a istituto.
A tal proposito, una simulazione di mutuo sul sito di Facile.it consente di ricevere una consulenza finanziaria totalmente gratuita e di conoscere realtà di credito differenti, con la possibilità di presentare richiesta in più di un istituto e aumentare le probabilità di accettazione.
La scelta tra il tasso fisso e il variabile
La confusione sui tassi è normale e comunissima: di frequente la scelta del tasso può sembrare complessa. Non c’è una scelta assolutamente migliore dell’altra, bisogna fare i conti con la propria situazione e le proprie prospettive. Al momento il mercato dei mutui sembra privilegiare la scelta del tasso fisso rispetto al variabile, ma proprio perché il vincolo del mutuo è di lungo periodo non si può avere una previsione certa fino alla fine. In soccorso arrivano sia le attività di professionisti consulenti, che sapranno fornire simulazioni e indicazioni adeguate, sia le exit strategy offerte da banche e norme che consentono il cambio del mutuo o la modifica con surroghe.
L’idea di indebitarsi a vita
La durata del mutuo è un aspetto a cui fare molta attenzione, perché determina sia il peso della rata mensile, sia gli interessi complessivi che graveranno sul finanziamento.
Il suggerimento è di conoscere, e bene, le proprie esigenze, ritagliando una soluzione che si avvicini di più ai propri bisogni economici.
Il ragionamento alla base è comunque che: all’aumentare della durata del mutuo, l’importo delle rate mensili cala (essendo diluite in un tempo maggiore) ma gli interessi complessivi crescono. Al contrario, se si stringono i denti, e si punta a una durata più corta, si pagheranno meno interessi in totale (e in questo caso il costo complessivo della cifra da restituire alla banca sarà più basso) ma l’esborso mensile, ossia la rata, sarà più alta.
Come per la scelta del tasso, rimane valida la possibilità di rinegoziare o surrogare il finanziamento, variando così la durata. E se dovessimo ad un certo punto trovarci con un gruzzoletto di soldi inaspettato, possiamo anche decidere di estinguere il mutuo prima della scadenza.
L’aumento della rata
La rata può cambiare solo se si sceglie il tasso variabile. Se non si vogliono sorprese sull’andamento, è forse meglio optare per il tasso fisso, avendo lo stesso importo nel corso del tempo. Per coloro che hanno scelto la rata variabile, se nel corso del tempo dovesse salire, con un importo non sostenibile, ci sono possibilità come quella, già accennata in precedenza, di surrogare il finanziamento o di allungarne la durata.
In ogni caso, visto che comunque le banche non sono obbligate a concedere una rinegoziazione delle condizioni, è sempre bene muoversi con un po’ di anticipo per non ritrovarsi a dover pagare rate ormai non più sostenibili senza la possibilità di rivedere le condizioni del finanziamento.
La perdita del lavoro
Nel corso del piano di ammortamento di un mutuo, in media tra i 20 e i 25 anni, si può presentare un evento inaspettato, anche lavorativo. Non bisogna scoraggiarsi né farsi spaventare da questa ipotesi, perché esistono delle soluzioni.
Diverse banche offrono, insieme al mutuo, molti servizi accessori, come ad esempio la possibilità di sospendere per un periodo di tempo determinato il rimborso delle rate a fronte di una difficoltà economica del mutuatario. Oppure, si può valutare la sottoscrizione di una polizza: sul mercato esistono diverse coperture assicurative che, per l’appunto, tutelano il mutuatario in caso di perdita di lavoro, infortunio o decesso. Non c’è un obbligo nel sottoscrivere una polizza del genere, ma può aiutare a sentirsi più tranquilli, anche se è necessario valutare con attenzione tutte le condizioni nel momento in cui si sottoscrive.
Ci sono poi i programmi di garanzia pubblica, come i mutui garantiti dallo Stato, e di sospensione delle rate, previste sempre con assistenza del Ministero dell’Economia. Se sono presenti determinate circostanze e requisiti si può infatti ricorrere a questi strumenti, gestiti da Consap (società del Ministero dell’Economia).
Vista la complessità della scelta del mutuo più adatto per la propria situazione, affidarsi all’esperienza di un professionista può rappresentare un supporto fondamentale. L’aiuto di un consulente esperto può infatti aiutare nel fare chiarezza e indirizzarci verso una scelta più consapevole.
Giornalista professionista dal 2004 e vicecaporedattore per ItaliaOggi, scrive del Fisco in ogni sua forma. Ha fatto incursioni su Classcnbc e Tgcom per raccontare le novità di manovra di bilancio, sanatorie fiscali e storie di elusione.
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