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Frodi sui pagamenti: i dati allarmanti del rapporto 2025 di Banca d'Italia

4 mar 2025 | 6 min di lettura | Pubblicato da Cristina B.

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Nel 2024 i valori delle truffe sui bonifici ammontavano a 50 mln mentre sulle frodi con le carte di pagamento toccavano quota 33 mln di euro, una crescita del 67%, nel primo caso, e del 4%, nel secondo caso, su base annua. In crescita anche quelle con moneta elettronica, pari a 13,1 mln di euro (+35%). L’interessante fotografia sulle frodi dei mezzi di pagamento la scatta Banca di Italia nel Rapporto sulle operazioni fraudolente di pagamento 2025. La numerosità delle frodi vede primeggiare le carte e la moneta elettronica nelle operazioni tra persone fisiche. Un’argine lo pone il meccanismo di doppia identificazione. Facile.it leader nel confronto tra prestiti personali, approfondisce l'argomento.

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I valori delle frodi e la numerosità

Sul flusso di valore e numero delle frodi tramite i mezzi di pagamento elettronico si legge che: “Nel 2024 il valore dei bonifici fraudolenti ordinati tramite PSP italiani ammontavano a circa €50 milioni (+67% su base annua), mentre le transazioni fraudolente con carte di pagamento emesse da PSP (tra persone fisiche) italiani si collocavano a €33 milioni (+4%) e quelle con moneta elettronica a €13,1 milioni (+35%).

Nello stesso periodo, il numero di bonifici fraudolenti inviati tramite PSP italiani erano meno di 13.000, mentre le operazioni fraudolente con carta e moneta elettronica ammontavano, rispettivamente, a 384.327 e 232.753. Il numero di prelievi ATM fraudolenti era anch’esso contenuto e pari a 17.700”.

Gli usi nelle frodi

Gli importi e la numerosità delle transazioni fraudolente riflettono il diverso caso d’uso, osserva il documento, di ciascuno strumento e la sua diffusione nel mercato dei pagamenti al dettaglio.

I bonifici sono infatti utilizzati prevalentemente per pagamenti di elevato importo nei trasferimenti tra persone fisiche (P2P) e tra imprese (B2B), mentre le carte di pagamento e la moneta elettronica, che in Italia è costituita in larga parte da carte prepagate, sono strumenti impiegati prevalentemente per l’acquisto di beni e servizi al punto vendita fisico o virtuale (P2B), originando pertanto un gran numero di transazioni ma di importo contenuto”.

Bonifico istantaneo a rischio

Se si osserva in campo più ristretto dei bonifici, lo studio evidenzia che: “Nel segmento dei bonifici, il valore delle operazioni fraudolente si concentra prevalentemente in quelli ordinari, mentre in termini di volumi in quelli istantanei. I bonifici istantanei si caratterizzano, per un importo medio delle transazioni più basso rispetto a quelli ordinari, riflettendo verosimilmente il limite massimo di esecuzione di queste operazioni fissato dalla normativa regolamentare (pari a 100.000€) nonché i diversi casi d’uso.  Nel comparto dei bonifici il tasso di frode sia in valore sia in volume risulta molto più elevato per il bonifico istantaneo che per il bonifico tradizionale; questo strumento è tuttavia ancora in una fase di sviluppo ma il suo utilizzo potrà beneficiare, in prospettiva, dell’entrata in vigore della Instant Payment Regulation che introduce requisiti di esecuzione uniformi al fine di renderlo vantaggioso e sicuro per gli utenti.

Carte di pagamento

L’ e-commerce espone a maggiore rischio di frodi. La maggior parte delle frodi con le carte avviene con pagamenti verso l’estero. Nel report si riporta che nel 2024, il 61%  del valore complessivo delle operazioni fraudolente, con carte di pagamento, era rappresentato da operazioni transfrontaliere (il 71% in termini di volumi). Nel caso della moneta elettronica, l’incidenza delle frodi, con operazioni transfrontaliere, saliva al 78% e 87%, rispettivamente, in termini di valore e di volumi. Per i bonifici, invece, la quota di operazioni fraudolente transfrontaliere risultava essere più contenuta (27% in valore e 17% in volume), in coerenza con il diverso caso d’uso cha caratterizza questo strumento, poco utilizzato dagli utenti soprattutto nel commercio elettronico internazionale. Le operazioni a distanza risultano, dunque, più rischiose di quelle rispetto al negozio fisico. Nel 2024 l’incidenza delle operazioni fraudolente nei pagamenti con carte su internet (es: sui siti e-commerce) rappresentava infatti il 68% del valore e il 78% dei volumi delle frodi complessive, nonostante la maggior parte delle operazioni venga effettuata dagli utenti al punto vendita fisico (83% in termini di valore totale delle operazioni, 86% in termini di volumi). Il tasso di frode per le operazioni “a distanza” risultava pertanto pari a oltre dieci volte quello per le operazioni “non a distanza”.

Anche per la moneta elettronica, l’incidenza delle frodi è relativamente maggiore nelle operazioni “a distanza”. In particolare, nel 2024,  il 54% del valore delle operazioni era “non a distanza” (62% sui volumi) mentre il 90% del valore delle frodi interessava le operazioni “a distanza” (93% sui volumi).

Le principali tipologie di frode

Si cade nella trappola soprattutto per furto dati nel caso di acquisti on line mentre nel caso dei bonifici la truffa può risultare più articolata perché l’utente è indotto attraverso telefonate o richieste di dati, più insidiosa la modifica dell’ordine di pagamento che può avvenire nel caso in cui vi siano dei veri e propri attacchi informatici di cui è vittima il consumatore. In sintesi si tratta di :

1. “emissione di un ordine di pagamento da parte di un frodatore”: il frodatore si appropria illecitamente di informazioni confidenziali e dati riservati quali numeri di carta di credito, PIN e credenziali d’accesso (usernamepassword) ai conti bancari, contattando gli utenti tramite email (phishing), SMS (smishing), WhatsApp o telefonate (vishing) per poi emettere ordini di pagamento.

2. “modifica di un ordine di pagamento da parte del frodatore”: il frodatore intercetta e modifica un ordine di pagamento legittimo durante la comunicazione elettronica tra il dispositivo dell’utente pagatore e il PSP. Questi schemi sono quelli in cui cadono coloro che utilizzano moneta elettronica e prelievi da Atm

3. "manipolazione del pagatore": l’utente pagatore viene indotto dal frodatore a impartire un’istruzione di pagamento al PSP, in buona fede, su un conto che egli ritiene appartenere a un beneficiario legittimo (parente, amico, socio in affari, etc.). E’ lo schema frode prevalente nel caso dei bonifici.

Ricapitolando, con riferimento alle principali tipologie di frodi, quelle con carte di pagamento e con moneta elettronica si riferiscono a operazioni effettuate senza il consenso del legittimo titolare (cd “non autorizzate” o disconosciute).

Avvengono in larga parte “a distanza” quando il frodatore esegue il pagamento dopo aver raccolto illecitamente informazioni confidenziali o dati riservati (es: phishing); rientrano in questa categoria casistiche quali lo smarrimento, la contraffazione (skimming), la mancata ricezione, il furto della carta e quello dei dati ad essa associati. Per i bonifici rileva invece la cd. “manipolazione del pagatore”, dove il cliente stesso viene indotto a fare un pagamento dal frodatore sfruttando informazioni raccolte tramite social engineering. Nel caso in cui però si usa una autenticazione forte del cliente i tassi di frode risultano inferiori ai casi dove questa identificazione forte non c’è soprattutto negli acquisti verso l’estero.

Ma chi ci rimette nel caso di frodi?

Una quota rilevante delle perdite viene sostenuta dall’utente del servizio di pagamento, nel caso dei bonifici (90%). Di contro, nel caso delle carte di pagamento, della moneta elettronica e dei prelievi ATM, l’onere risulta maggiormente ripartito tra PSP e utente (la quota a carico di quest’ultimo è pari al 40%, 31%, 51% rispettivamente). La quota di ripartizione degli oneri tra i soggetti coinvolti nel pagamento è influenzata anche dalla tipologia di frode che ad esempio nel caso di “manipolazione del pagatore” non consente di attivare tutti i meccanismi di tutela previsti invece per le “transazioni non autorizzate”.

Autore
cristina bartelli

Giornalista professionista dal 2004 e vicecaporedattore per ItaliaOggi, scrive del Fisco in ogni sua forma. Ha fatto incursioni su Classcnbc e Tgcom per raccontare le novità di manovra di bilancio, sanatorie fiscali e storie di elusione.

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