Prestiti: gli obblighi degli eredi se muore il titolare
29 giu 2021 | 3 min di lettura | Pubblicato da Castiglia M.
Cosa succede se il titolare di un prestito muore prima di aver estinto il debito? A chi spetta l’onere di rimborsare le rate al soggetto che ha erogato il finanziamento?
Secondo quanto previsto dal Codice civile gli eredi, oltre che venire in possesso dei beni del defunto, sono anche tenuti ad accollarsi i debiti lasciati, a meno che non rinuncino all’eredità.
Accettazione con beneficio di inventario
Decidere di rinunciare all’eredità è una scelta che va ponderata molto bene. Soprattutto sotto il profilo della convenienza. Come fare? Una delle modalità consiste nel fare ricorso all‘accettazione dell’eredità con beneficio di inventario.
Si tratta di un atto, disciplinato dall’art. 490 del Codice civile, che permette di fare un vero e proprio inventario del patrimonio del defunto, separandolo dai beni dell’erede. In questo modo, i creditori, e quindi anche la banca che ha erogato il prestito, possono rivalersi esclusivamente sui beni della persona deceduta ma non su quelli dell’erede.
Come funzionano le coperture assicurative
Quando si stipula un tradizionale prestito, vengono proposte delle polizze assicurative che, benché facoltative, possono essere utili a sollevare gli eredi dal pagamento del debito se, malauguratamente, il titolare dovesse morire prima della scadenza naturale del finanziamento. Il rimborso delle rate residue, infatti, è in tal caso a carico dell’assicurazione.
Tali polizze, chiamate Cpi (Credit protection insurance), intervengono nel pagamento delle rate residue se durante il rimborso si verificano eventi come ad esempio:
- decesso del titolare del finanziamento;
- perdita del posto di lavoro;
- invalidità totale permanente;
- invalidità temporanea al lavoro.
Quando si stipula una polizza di questo tipo, l’assicurando è tenuto a compilare un’autocertificazione che attesti il suo stato di salute. In caso di prestiti di una certa entità (generalmente superiori a 50mila euro) o se il titolare del prestito è avanti con l’età, è invece necessario che la medesima attestazione venga presentata tramite un certificato medico.
Come scegliere la polizza assicurativa più conveniente
Le polizze assicurative hanno un costo talvolta non trascurabile. Perciò prima di firmare qualsiasi contratto, oltre che verificare nel dettaglio le reali coperture, è bene valutare quale sia la polizza più conveniente a parità di garanzie. Per farlo, poiché il costo della polizza è parte del costo complessivo del prestito, l’indicatore che va confrontato tra i diversi preventivi di finanziamento è il Taeg, cioè il Tasso annuo effettivo globale che esprime in percentuale il costo reale del prestito, comprensivo dei tassi di interesse e di tutte le altre spese e oneri accessori.
Quali casi sono esclusi dalla copertura assicurativa
In caso di morte del titolare del finanziamento, ci sono alcuni rischi che sono esclusi dalla copertura assicurativa. Come:
- il suicidio dell’assicurato durante i primi 24 mesi dalla data di stipula del contratto;
- la presenza di gravi criticità cliniche non dichiarate dall’assicurato nell’autocertificazione richiesta, come, ad esempio, tumori o gravi malattie;
- se la morte avviene a causa di fatti dolosi ai quali l’assicurato ha preso parte.
Se il prestito consiste nella cessione del quinto
Se il titolare di un finanziamento tramite cessione del quinto muore prima di aver estinto il debito, gli eredi non dovranno pagare alcunché. Questo perché un prestito tramite cessione del quinto prevede per legge che venga stipulata una polizza rischio vita.
La cessione del quinto è un prestito che viene rimborsato con una trattenuta effettuata direttamente dallo stipendio o dalla pensione per una quota pari al 20% e richiede, obbligatoriamente, la stipula di una polizza rischio vita e rischio perdita del lavoro.
Giornalista professionista, collabora da diversi anni con il Sole 24 Ore (Casa24Plus, Mondo Immobiliare). In passato ha lavorato, tra gli altri, per Tempo Economico e Tgcom.
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