Cessione del Credito di Imposta: come funziona
Le 3 cose da sapere:
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Il credito d'imposta può essere ceduto a banche o ditte edili
1Il credito d'imposta può essere ceduto a banche o ditte edili
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Ne beneficiano i lavori effettuati tra il 1° luglio 2020 e il 31 dicembre 2022
2Ne beneficiano i lavori effettuati tra il 1° luglio 2020 e il 31 dicembre 2022
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Si possono detrarre anche le spese necessarie alla realizzazione dei lavori
3Si possono detrarre anche le spese necessarie alla realizzazione dei lavori
Quando si parla del Bonus al 100% e della possibilità di cedere il credito nascono sempre numerosi dubbi e tanti dilemmi. Spesso non si sa come richiederlo né se sia legale. Cerchiamo di capirne di più.
Sommario
- Cessione del credito di imposta: cos'è?
- Come funziona e a chi può essere ceduto il credito d’imposta?
- Quali crediti di imposta possono essere ceduti?
- Cessione del credito d'imposta alle banche
- Interventi trainati, come dimostrare inizio e fine lavori
- Come si estingue il finanziamento?
- Cosa presentare in banca per cedere il credito: i documenti
- Cessione del credito d'imposta soggetti privati
- Cessione del credito 110 esempio
- Cessione del Credito: come cedere la detrazione
Cessione del credito di imposta: cos'è?
Prima di capire come funziona è necessario chiarirsi le idee su cosa sia la cessione del credito. La Cessione del Credito è un accordo di massima tra colui che cede il credito (creditore) e una terza parte. Il credito si può cedere interamente o parzialmente. Il credito viene considerato come un bene: se una persona fisica o giuridica possiede un credito, può cederla a una terza parte. Una volta che la terza parte ottiene il credito, può procedere a riscuoterlo dal debitore. A partire dalla fase di cessione, il creditore sarà considerata la persona fisica o giuridica che ha ottenuto il credito. Tale accordo, dunque, prevede 3 parti:
- il cedente (cioè il creditore);
- il cessionario (colui che ottiene il credito);
- il ceduto (ovvero il debitore).
In sostanza invece di portare in detrazione sulle imposte, nei cinque anni successivi, le spese sostenute per i lavori effettuati sul proprio immobile, il beneficiario dell'Ecobonus ha due possibilità:
- lo sconto in fattura
- la cessione del credito d'imposta.
Quest'ultima opzione, come riportato in un'infografica dell'ABI (Associazione Bancaria Italiana), prevede che il credito d’imposta possa essere ceduto all’impresa fornitrice degli interventi oppure ad altri specifici soggetti privati, come vedremo tra poco. I crediti ceduti possono essere sia esistenti che futuri, ma è bene notare che la Cessione del Credito non sia un'opzione valida per tutte le tipologie di crediti. Non possono essere ceduti i crediti personali (come quelli alimentari), i crediti vietati dalla Legge e i crediti la cui cessione è stata vietata dall'accordo.
I dettagli della Cessione di Credito sono illustrati nell'articolo numero 1260 del Codice Civile e dagli articoli seguenti. La cessione può avvenire a titolo gratuito od oneroso.
Come funziona e a chi può essere ceduto il credito d’imposta?
La cessione del credito di imposta offre la possibilità di trasmettere il diritto di ottenere la detrazione fiscale a imprese, banche o assicurazioni, in cambio di uno sconto immediato sulle fatture d’acquisto o di una somma di denaro immediatamente disponibile (nel caso di istituti di credito). Sinteticamente la cessione del credito può essere disposta in favore di:
- fornitori beni e servizi necessari alla realizzazione degli interventi
- altri soggetti, persone fisiche esercenti attività di lavoro autonomi o di impresa, società e enti
- banche, istituti di credito e intermediari finanziari
Nel contesto della cessione del credito, il credito di imposta spettante a seguito della esecuzione dei lavori edili che possono venire agevolati grazie al Superbonus 110%, può essere ceduto all'impresa che esegue i lavori edili di riqualificazione energetica o di altro tipo. In generale il credito si può cedere a tutte quelle attività che compiono interventi edili specificati nel testo del Superbonus. In alternativa si può cedere il credito di imposta anche ad altri soggetti privati, purché eseguano dei lavori agevolabili dal Superbonus. Ultima possibilità è cedere il credito d'imposta alle banche oppure agli intermediari finanziari. Non sono stati previsti dei limiti numerici per la cessione del credito d'imposta. Tale credito si può cedere tutte le volte che si vuole. Così il beneficiario potrà ricedere il suo credito a un'altra impresa. Quest'ultima potrà cederlo a sua volta alla banca oppure a un altro soggetto. Al termine dei lavori edili, si può cedere il credito d'imposta per rimborsare il finanziamento ottenuto dalla banca. Il prestito bancario potrebbe essere estinto parzialmente oppure interamente.
In pratica scopo di questo sistema è di favorire una realizzazione del credito vantato verso l'erario in tempi più brevi possibili, per favorire cittadini e imprese soprattutto in questo periodo di crisi.
Quali crediti di imposta possono essere ceduti?
Non tutte le agevolazioni e i bonus sono liberamente cedibili. I bonus fiscali per i quali è possibile ricorrere alla cessione sono relativi alle seguenti tipologie di interventi:
- interventi di recupero del patrimonio edilizio
- interventi di ristrutturazione edilizia (comprese opere di manutenzione, restauro ed eliminazione delle barriere architettoniche), per i quali sono previste detrazioni decennali;
- recupero o restauro delle facciate degli edifici (c.d. “bonus facciate”) anche questi detraibili in 10 anni;
- interventi di efficientamento energetico (“ecobonus”) o messa in sicurezza antisismica (“sismabonus”) di un immobile, a detrazione decennale;
- installazione di pannelli e impianti fotovoltaici;
- installazione di colonnine di ricarica per autoveicoli elettrici;
- interventi coperti dal “Superbonus 110%”.
Nel Decreto Rilancio per far fonte ad esigenze più urgenti provocate dall’emergenza Coronavirus sono stati resi cedibili anche altri crediti di imposta come:
- affitti negozi, studi professionali o stabilimenti aziendali per un valore pari al 60% dei canoni di locazione versati per i mesi di marzo, aprile e maggio 2020;
- spese sostenute per sanificazione degli ambienti di lavoro e adeguamento dei locali alle misure di contenimento del Covid-19.
Cessione del credito d'imposta alle banche
Le banche possono favorire la realizzazione degli interventi agevolati in vari modi:
- sotto forma di sconto sul bonus fiscale del cittadino che ha riqualificato l'immobile
- sotto di forma in favore dell'impresa che ha realizzato i lavori e si è fatta cedere dal committente il bonus fiscale (a fronte di uno sconto in fattura)
- concedendo finanziamenti ponte che possono essere estinti (in parte o totalmente) con la cessione del creditodi imposta alla anca
Ma cosa significa dunque cedere il credito di imposta alle banche? Il credito d'imposta viene ceduto alle banche nel caso in cui si abbia bisogno d'immediata liquidità. Cedendo il credito alle banche viene meno il bisogno di recuperare il beneficio fiscale nella Dichiarazione dei Redditi: è una compensazione delle imposte che il contribuente dovrà pagare nei 5 anni successivi. Per poter effettuare il trasferimento del credito alla banca occorre rispettare alcuni requisiti. In particolare bisogna aver già pagato le fatture relative al saldo e a quelle che dimostrano lo stato di avanzamento dei lavori edili (SAL). Le fatture non devono essere più due per ciascuna tipologia d'intervento eseguito. Inoltre, ogni fattura deve riferirsi a una somma pari ad almeno il 30% del costo totale dell'intervento.
Quali Banche accettano la cessione del credito?
Tutte le principali banche e finanziarie hanno predisposto offerte e servizi per la cessione del credito prevista con il Superbonus del 110%, favorendo così l'ottenimento della liquidità necessaria, senza dover però attendere il recupero delle detrazioni fiscali in 5 o 10 anni. DI seguito un elenco
- Unicredit
- scopri le condizioni della cessione del credito di imposta Unicredit
- BNL (Banca Nazionale del Lavoro)
- MPS Monte dei Paschi di Siena
- Banca Intesa Sanpaolo
- scopri le condizioni della cessione del credito di imposta Banca Intesa
- Mediolanum
- Credit Agricole
- BPER Banca
- scopri le condizioni della cessione del credito di imposta BPER
- Generali Italia
- Poste Italiane
- scopri le condizioni della cessione del credito di imposta Poste Italiane
- Reale Mutua
- UnipolSai
- Fineco Bank
- scopri le condizioni della cessione del credito di imposta Fineco
La cessione del credito alle banche ha un costo, non è una operazione a "costo 0". Questo significa che le banche accettano di riscattare il credito di imposta fornendo liquidità al richiedente, ma ne trattengono una parte a copertura delle spese di gestione pratiche e erogazione soldi. Solitamente la percentuale di acquisto del credito si aggira intorno al 10% , ma molto dipende dalle specifiche offerte degli istituti finanziari, motivo per il quale vi consigliamo di consultare direttamente i dettagli delle singole offerte.
Interventi trainati, come dimostrare inizio e fine lavori
Per dimostrare l'esecuzione degli interventi trainati basta presentare l'attestazione dell'impresa che evidenzia le date d'inizio e termine dei lavori. Grazie al documento emesso dall'azienda edile è possibile dimostrare che l'intervento è stato eseguito nel periodo di attivazione dell'ecobonus 110 per cento. Non solo: basandosi sul documento rilasciato dalla società edile è possibile dimostrare che l'intervento trainato è stato eseguito tra la data d'inizio e quella della fine del lavoro trainante. Il problema principale di questo approccio riguarda le casistiche che vedono all'opera più aziende. In tal caso bisognerebbe raccogliere le attestazioni da tutte le società e dimostrare che il lavoro trainato sia stato svolto nel periodo dell'intervento trainante.
Come si estingue il finanziamento?
Una volta terminati i lavori, si può cedere totalmente il credito d'imposta del 110% dei lavori eseguiti per ottenere il completo rimborso del prestito dalla banca. Si può usufruire dell'opzione di Cessione del Bonus Fiscale non appena questi farà parte del cassetto fiscale del contribuente che dovrà rimborsare il finanziamento. Generalmente, il Superbonus viene ottenuto dal cliente al termine dei lavori edili di riqualificazione oppure durante l'avanzamento dei lavori intermedi, a patto di presentare il SAL, documento che attesta lo stato di avanzamento dei lavori.
Cosa presentare in banca per cedere il credito: i documenti
Documenti da presentare subito
Per iniziare bisogna presentare alla banca:
- il certificato che attesta il diritto possessione sull'immobile su cui saranno eseguiti i lavori edili oppure i documenti che attestino il diritto reale al godimento dell'immobile, come l'usufrutto;
- il contratto di locazione per i soggetti locatari o comodatari.
Se si è familiari conviventi del possessore serve:
- il certificato all'anagrafe per la convivenza;
- il titolo di possesso, come il contratto registrato o il certificato immobiliare;
Se a richiedere è il coniuge separato per l'immobile intestato all'altro coniuge serve:
- la dichiarazione di consenso del proprietario;
- il titolo di possesso;
- il documento che attesta l'assegnazione.
Nel caso il richiedente fosse un futuro acquirente:
- il contratto preliminare di vendita registrato;
- la dichiarazione di consenso del proprietario.
Documenti da presentare successivamente
In seguito occorrerà fornire alla banca:
- l'autocertificazione d'inizio o di fine dei lavori
- la richiesta della documentazione necessaria per l'inizio della procedura di trasferimento del credito d'imposta;
- la dichiarazione in cui si attesta che l'immobile non è usato nell'attività professionale o in quella d'impresa;
- la dichiarazione in cui si specifica che le spese per i lavori sono agevolabili a proprio carico.
- documenti tecnici da presentare
Nella fase d'inizio dei lavori vanno forniti anche:
- l'Ape iniziale;
- la visura catastale;
- la pratica edilizia;
- i computi o preventivi metrici;
- i prospetti in Dwg;
- la dichiarazione di conformità;
- la relazione tecnica;
- l'autodichiarazione sulla fruizione di agevolazione fiscale sull'immobile;
- l'analisi preventiva che specifica l'avanzamento di almeno 2 classi di efficienza energetica;
- le schede tecniche dei materiali acquistati;
- la documentazione fotografica dell'intervento.
I documenti da presentare nella fase di avanzamento (SAL)
Quando si giunge ad almeno 30% del lavoro, si devono presentare:
- la comunicazione d'inizio lavori;
- le fatture SAL;
- la documentazione fotografica SAL;
- la scheda descrittiva dell'intervento;
- la ricevuta con il codice identificato della domanda.
I documenti da presentare a termine dei lavori
- l'Ape finale;
- la dichiarazione di fine lavori;
- la documentazione fotografica di fine lavori;
- la segnalazione di agibilità;
- la scheda descrizione dell'intervento.
Cessione del credito d'imposta soggetti privati
Ultima possibilità prevista è la cessione del credito di imposta a soggetti privati, terzi o enti, nei confronti dei quali siamo in una posizione debitoria. Il credito di imposta in questo caso potrà essere utilizzato come estinzione del debito per compensazione.
Cessione del credito 110 esempio
Per fare un esempio pratica sulla cessione del credito al 110% e su come funziona immagina di dover effettuare dei lavori per un totale di 50.000€ (35.000 di cappotto termico + 15.000 di spese caldaia, infissi): in questo caso la detrazione che otterrai sarà del 110%, pertanto sarà pari a 55.000€, L'impresa alla quale decidi di affidarti ti applica uno sconto in fattura pari a 50mila euro e non ti chiederà di versare neanche un euro, ma maturerà il credito di imposta per i 55.000€ del 110%. Così facendo la ditta potrà scalare i crediti dalle future tasse o cederli alla banca.
Cessione del Credito: come cedere la detrazione
Per cedere la detrazione è necessario comunicare la cessione del credito all'Agenzia delle Entrate, oppure in alternativa rivolgendosi al CAF o professionisti abilitati. La comunicazione da parte del beneficiario avviene per via telematica, collegandosi al sito dell'Agenzia delle Entrate con le proprie credenziali o Spid e utilizzando la procedura disponibile nell'area riservata del sito alla piattaforma cessione crediti. Nel menu sulla sinistra all'interno dell'area riservata è necessario selezionare "servizi per" e poi "comunicare"; dall'elenco che compare occorre poi selezionare "comunicazione opzione cessione/sconto" per accedere al modello da compilare telematicamente e seguire le relative istruzioni.
La comunicazione deve esser fatta entro il 16 marzo dell’anno successivo a quello in cui sono state sostenute le spese; per le spese del 2020 il termine ultimo è stato spostato al 15 aprile. Una volta inviata la comunicazione, entro 5 giorni viene rilasciata una ricevuta di accettazione o di rifiuto della richiesta. Entro il giorno cinque del mese successivo a quello di invio, è possibile annullare la comunicazione presentata o inviarne una sostitutiva. Dopo l’accettazione, i crediti saranno visibili nel “cassetto fiscale” e utilizzabili tramite modello F24. In alternativa alla compensazione con il modello F24 è possibile cedere ulteriormente i crediti ricevuti.
Solo in caso di cessione del superbonus del 110% è necessario, in aggiunta agli adempimenti normativi e alla comunicazione, ottenere il visto di conformità da un CAFo un professionista che attesti la sussistenza dei presupposti alla detrazione. In questo caso, inoltre la comunicazione per cessione del credito deve avvenire dopo 5 giorni lavorativi successivi al rilascio da parte di ENEA della ricevuta di avvenuta trasmissione dell’asseverazione dei lavori svolti.
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