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25 gen 2022 | 8 min di lettura | Pubblicato da Castiglia M.

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Proroghe, riconferme e qualche novità nella Legge di Bilancio approvata a fine dicembre in tema di Superbonus 110, Sismabonus, Ecobonus e altri bonus legati alla casa.

Vediamo cosa cambia nel 2022 e quali sono le novità per gli anni successivi, anche alla luce delle nuove norme introdotte dal Decreto Antifrode in vigore dal 12 novembre 2021.

Mutuo casa: trova il migliore

1. Superbonus 110

  • Immobili unifamiliari: naufragata l’ipotesi di introdurre un tetto Isee di 25mila euro, il Superbonus 110% è stato prorogato sino al 31 dicembre 2022 a condizione che entro il 30 giugno dello stesso anno sia stato effettuato almeno il 30% dei lavori.
  • Condomìni e immobili da 2 a 4 unità: sarà possibile usufruire del maxi sconto sulle spese sostenute per gli interventi sulle parti comuni e per i lavori effettuati dai condòmini sui propri appartamenti sino al 31 dicembre 2023.
  • Immobili di cooperative ed ex Iacp: il superbonus scadrà il 31 dicembre 2023 ma a patto che al 30 giugno 2023 sia stato completato almeno il 60% dei lavori.

L’incentivo scenderà al 70% per i lavori effettuati nel 2024 e verrà ridotto ulteriormente nel 2025 quando lo sconto sarà al 65%. L’agevolazione potrà essere sfruttata sia come detrazione Irpef, sia tramite sconto in fattura, sia attraverso la cessione del credito. Per quanto riguarda i lavori ammessi all’agevolazione, insieme agli interventi ‘trainanti’ sono stati prorogati sino al 2025 anche i lavori cosiddetti ‘trainati’.

2. Sismabonus 110%

Prorogato fino alla fine del 2025 anche il sismabonus 110% nelle aree che sono state colpite da terremoti a partire dal 2009.

3. Bonus ristrutturazione edilizia

Prorogato sino al 31 dicembre 2024 il bonus ristrutturazione edilizia con tetto massimo di spesa di 96mila euro per unità immobiliare. Lo sconto resta al 50% ma a partire dal 2025 l’agevolazione tornerà al 36%.

4. Mutui under 36

Per andare in contro alle difficoltà dei più giovani che spesso faticano a trovare un lavoro stabile e ad avere un reddito fisso, lo Stato e gli enti di credito hanno elaborato delle soluzioni di credito che garantiscono anche ai giovani di accedere ai mutui e nello specifico a quelli che sono definiti spesso "mutui under 36", "mutui under 30" o "mutui per giovani".

Ovvero dei mutui agevolati, che prevedono delle rate basse e dei piani di rimborso flessibili nel caso decidano di acquistare la loro prima abitazione. L'erogazione di questa forma particolare di finanziamentoè prevista grazie alla presenza di un Fondo di Garanzia per la prima casa, approvato con legge n 147, del 27 dicembre 2013.

A chi si rivolge il Fondo Garanzia per la prima casa?

Beneficiari di questo Fondo sono i giovani under 36 titolari di un contratto di lavoro atipico, ma anche coppie, nuclei monogenitoriali con figli minorenni a carico e conduttori di alloggi come case popolari che hanno la necessità di richiedere un mutuo casa.

Come funziona il Fondo di Garanzia Prima Casa?

Il funzionamento è piuttosto semplice: lo stato garantisce ai giovani lavoratori fino all’80 per cento dell'importo richiesto come mutuo per l'acquisto di un immobile da adibire a prima casa, inclusi anche quelli che richiedono interventi di ristrutturazione o miglioramento energetico, con un limite massimo dell’importo del finanziamento a 250.000 euro. Per ottenere l’80% della garanzia del Fondo l’ISEE deve essere inferiore ai 40mila euro annui. Coloro che superano questo importo possono comunque ottenere la garanzia dello Stato al 50%.

Mutui per Giovani Under 36: vantaggi

I mutui under 36 hanno il vantaggio di garantire un supporto "statale" tramite il Fondo di Garanzia a tutti i giovani che desiderano acquistare la prima casa. Le agevolazioni sui mutui prima casa sono di diversi tipi:

  • soglia finanziabile dell'immobile più elevata;
  • imposta di registro, ipotecaria e sul mutuo azzerate;
  • tassi di interesse sul mutuo calmierati (massimo all’1,8% per i tassi fissi e 2,2 su quelli variabili).

Bonus prima casa 2022: le novità della Legge di Bilancio

Fra le agevolazioni inerenti i mutui Under 36 non c’è solo il Fondo di Garanzia Prima Casa, che interviene garantendo il 50% della quota capitale del finanziamento, rendendo più semplice l'accesso al credito.

L’ultima Legge di Bilancio, entrata in vigore il 1° Gennaio 2022, ha esteso a tutto l’anno in corso il bonus prima casa, la cui scadenza era fissata inizialmente al 30 Giugno 2022. Il bonus prima casa consiste in:

  • azzeramento dell l’Iva sul mutuo, tramite la concessione di un credito d’imposta pari all’ammontare del contributo corrisposto al momento dell’acquisto;
  • riduzione sulle imposte di registro e catastali.

Il beneficio non è immediato, non si concretizza cioè alla stipula del contratto di mutuo. Nella Circolare n. 3 del 4 Febbraio scorso dell’Agenzia delle Entrate, si evince che il credito potrà essere portato in diminuzione dalle imposte di registro, ipotecaria, catastale, sulle successioni e donazioni dovute per successivi atti e denunce ovvero dalle imposte sui redditi delle persone fisiche risultanti dalla dichiarazione presentata dopo il perfezionamento dell’acquisto oppure in compensazione tramite F24.

Con la proroga del bonus prima casa under 36 di 6 mesi, ovvero fino al 31 Dicembre 2022, la Legge di Bilancio ha mantenuto in vita i requisti stabiliti in precedenza per accedere al beneficio.

Requisiti per accedere all’Iva agevolata

Fermo restando che il beneficio è valido soltanto per l’acquisto della prima casa, può ottenere l’agevolazione sull’Iva applicata al mutuo chi è in possesso di tutti i seguenti requisiti:

  • Soggetti di età inferiore a 36 anni nell’anno di rogito del mutuo;
  • Soggetti con ISEE inferiore a €40.000.

Ai sensi dell’articolo 18 del DPR numero 601 del 1973 è prevista inoltre l’esenzione dal pagamento dell’imposta sostitutiva per i finanziamenti erogati per l’acquisto, costruzione e ristrutturazione dell’immobile a uso abitativo.

5. Bonus facciate

Riconfermato anche per tutto il 2022 il bonus facciate ma lo sconto scende dal 90% al 60%. L’agevolazione non prevede massimali di spesa ed è limitata alle facciate visibili dalla strada.

6. Ecobonus

Prorogato sino al 31 dicembre 2024 anche l’ecobonus ordinario per i lavori di riqualificazione energetica degli edifici. Lo sconto è del 50% o del 65% a seconda della tipologia d’intervento effettuato.

7. Sismabonus ordinario

L’agevolazione permette di ottenere uno sconto che va dal 50% all’80% con un limite di spesa di 96mila euro per i lavori di messa in sicurezza degli edifici dal rischio sismico. Se gli interventi riguardano le parti comuni degli edifici, la detrazione è compresa tra il 75% e l’85%. L’entità dello sconto dipende dal tipo di intervento e dalla classe di rischio sismico raggiunta a fine lavori.

8. Bonus mobili

Novità anche per il bonus mobili per l’acquisto di arredi ed elettrodomestici di classe energetica non inferiore alla A+ (oppure A o superiori per forni e lavasciuga) da destinare esclusivamente agli immobili oggetto di ristrutturazione edilizia. Il bonus è stato prorogato sino al 2024 ma con modifiche al tetto di spesa che, per il 2022, scende a 10mila euro (prima era 16mila euro). Per il 2023 e per il 2024 la spesa massima ammessa al beneficio calerà ulteriormente a 5mila euro. Il bonus mobili si può sfruttare come detrazione Irpef da scontare in 10 anni. Non sono ammessi lo sconto in fattura e la cessione del credito.

9. Bonus idrico

Conosciuto anche come ‘bonus rubinetti’, il bonus idrico è un provvedimento che punta a incentivare il risparmio d’acqua, ottenendo di conseguenza anche un risparmio in bolletta. Prorogato sino a tutto il 2023, il beneficio consiste in un credito d’imposta sino a 1.000 euro per le spese sostenute nell’anno precedente per l’acquisto di rubinetti a risparmio idrico e per la sostituzione dei vecchi sanitari con nuovi sistemi a scarico ridotto. Cambia da quest’anno l’erogazione del bonus che, per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2021, viene riconosciuto come rimborso e accreditato con bonifico. Diversamente, per tutte le spese relative al 2022 e al 2023, il bonus si potrà sfruttare solo a titolo di detrazione Irpef.

10. Bonus verde

Anche questa agevolazione è stata estesa sino a tutto il 2024 ed è concessa per i lavori di sistemazione dei giardini esistenti (compresi quelli pensili), impianti di irrigazione, coperture verdi, recinzioni, realizzazione pozzi. Il bonus prevede una detrazione Irpef del 36%, da ripartire in 10 anni, sulle spese sostenute con tetto massimo di 5mila euro.

11. Asseverazioni e visto di conformità

Con l’entrata in vigore del Decreto Antifrode (n. 157/2021), dal 12 novembre 2021, sono cambiate le regole per usufruire delle opzioni cessione del credito e sconto in fattura. Ad eccezione dei bonus mobili e verde, sfruttabili esclusivamente come detrazione Irpef, tutti gli altri incentivi, oltre che come credito d’imposta, sono fruibili tramite cessione del credito e sconto in fattura. Ma con una novità. Per utilizzare le due opzioni, d’ora in avanti, saranno necessari anche il visto di conformità e l’asseverazione riguardante la congruità dei prezzi rilasciate da un tecnico abilitato. Per quanto riguarda il Superbonus 110 è necessario il visto di conformità anche se il beneficio si utilizza come sconto fiscale, ma non è obbligatorio se il contribuente presenta direttamente la dichiarazione precompilata predisposta dall'Agenzia delle Entrate oppure attraverso il sostituto d'imposta che presta assistenza fiscale. Nessun visto di conformità anche quando ne sussiste uno sull’intera dichiarazione "già richiesto in alcune circostanze". Ci sono però delle eccezioni. Non c’è bisogno di presentare il visto e l’asseverazione in due casi:

  • quando l’importo delle spese sostenute non supera i 10mila euro;
  • quando i lavori effettuati rientrano tra gli interventi di edilizia libera.

Per quanto riguarda invece il bonus facciate, il visto di conformità e l’asseverazione sono sempre obbligatori. In tutti i casi, le spese sostenute per l'apposizione del visto sono detraibili.

Autore
castiglia masella

Giornalista professionista, collabora da diversi anni con il Sole 24 Ore (Casa24Plus, Mondo Immobiliare). In passato ha lavorato, tra gli altri, per Tempo Economico e Tgcom.

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